AVERSA, Tommaso
Nato a Mistretta nel 1623 e morto a Palermo nel 1683. Compiuti gli studî a Palermo, fu al servizio del cardinale Doria, di don Luigi di Mendoza e di don Diego d'Aragona, duca di Terranova. Accompagnò quest'ultimo in Spagna e nelle ambascerie all'imperatore Ferdinando III, a Vienna, e al pontefice Alessandro VII, a Roma. Tornato a Palermo e mortagli la moglie, abbracciò lo stato ecclesiastico e fu parroco della chiesa di S. Croce. Fu degli Apatisti di Roma e dei Riaccesi di Palermo. S'acquistò gran fama come cultore della poesia dialettale siciliana e come autore comico e tragico. In dialetto scrisse l'idillio Piramo e Tisbe, la commedia La notte di Palermo, Canzoni siciliane e una traduzione dell'Eneide. In lingua italiana compose tragedie sacre: il S. Pellegrino, il S. Sebastiano, il Selim costante, ecc.; le commedie: Gli avventurosi intrighi, Il padre pietoso; il poema drammatico Alipio; alcuni trattenimenti morali intitolati La corte nella selva, ecc.
Bibl.: G. Cocchiara, T. A. e il teatro sacro in Sicilia, Palermo 1924.