BEZZI, Tommaso Gaudenzio
Nacque a Torino nel 1844. Ancora adolescente prese parte alla campagna di Garibaldi del 1860; ferito a Milazzo e a Capua, meritò una medaglia d'argento. Tornato a Torino, s'iscrisse al politecnico e si laureò in ingegneria. Nel 1866 combatté a Custoza come ufficiale del reggimento dei cavalleggeri, e nel 1868 partì per l'Uruguay. Di qui si trasferì in Argentina e nel 1875 si stabilì in Brasile.
A Rio de Janeiro il B. si affermò come costruttore, facendosi notare per le sue notevoli qualità di architetto: progettò residenze per le nobili famiglie carioche, il Club navale (1877), il Banco do Comércio (ora demolito, inaugurato nel 1882). Strinse anche amicizia con illustri personaggi della vita politica locale, quali il barone do Rio Branco, Joaquim Nabuco, Quintino Bocaiuva, Ruy Barbosa. Presa in moglie Francisca Nogueira da Gama Carneiro de Bellens, di nobilissima famiglia, entrò a far parte del circolo dell'imperatore Pedro II. Rimasto sempre legato all'Italia, fondò alcune associazioni a sfondo patriottico, come la "Superstiti delle patrie battaglie", la "Veterani e Reduci", la "Unione Beneficente". Ebbe, oltreché dall'Italia, riconoscimenti ed onorificenze dall'Inghilterra (fu eletto membro d'onore dell'Istituto degli ingegneri civili di Londra) e dalla Francia (fa ufficiale della legion d'onore). L'opera, però, alla quale è consacrata la sua fama è il monumento all'indipendenza brasiliana a San Paolo, sulla collina di Ipiranga (attuale Museo dell'Indipendenza).
Fin dal 1823 era stata fatta una sottoscrízione per l'erezione del monumento, ma fu solo nel 1882 che una commissione affidò l'incarico del progetto al B., che ne diresse anche la costruzione. Al Museo dell'Indipendenza si conserva il modello del progetto originale, dal quale si scorge come nell'esecuzione siano state raccorciate le due ali che, spingendosi avanti, dovevano delimitare lo spazio antistante all'edificio. Le membrature esterne, la decorazione, l'attico che corona l'edificio, le nicchie con statue, tutti gli elementi decorativi e costruttivi fanno parte del vocabolario neoclassico. Ma il B., grazie alla sua cultura e alla sua raffinatezza, adottò quel linguaggio per una spontanea e viva aderenza. La sua fu una penetrante e duratura lezione di classicismo per gli architetti contemporanei: sorsero a San Paolo negli anni successivi all'inaugurazione del monumento molti edifici ispirati al Museo, che costituiscono un gruppo facilmente identificabile e concorsero a dare un carattere italiano alla città di San Paolo.
Nell'attuale centro di San Paolo, tra la rua da Consolação e la rua Santo Antônio, il B. costruì (1886) un grande velodromo in seguito demolito (all'archivio storico della prefettura ne sono conservati la pianta e i disegni).
Il B. non ebbe collaboratori: amava disegnare personalmente i propri progetti, fin nei minimi particolari. Collezionista appassionato di opere d'arte, di oggetti antichi, di prodotti d'artigianato brasiliano, passò gli ultimi ami della sua vita a catalogare e ordinare le sue raccolte. Morì a Rio de Janeiro il 23 maggio 1915.
Fonti e Bibl.: São Paulo, Arquivo da Prefeitura, anni 1882, 1886, 1887, 1905; A Provincia de Sao Paulo,12 dic. 1882; Correio Paulistan0,30 genn. 1883; J. I. Ramalho, Relatório do presidente da Comissão do Monumento do Ipiranga, São Paulo 1885; Id., Relatário do presidente da Comissão do Monumento do Ipiranga, lido na sessão do 7 de setembro dé 1889, São Paulo 1889; Petropoliz. Museo. Anais da biblioteca do Rio de Janeiro,Maço CXCI, n. 8679; A. Taunay de Escragnolles, Guia da secão histórica do Museu Paulista, Sã0 Paul0 1911, pp. 22 e ss.; A. Moreira Pinto, A cidade de São Paulo. Impressões de viagem, Rio de Janeiro 1911; E. Debenedetti-A. Saimoni, Architettura italiana a San Paolo,SãoPaul0 1953, pp. 22-29, 89 a.; F. Cenni, Italianos no Brasil,SãoPaulo s.d. [ma 1960], pp. 330 s.