Gatlif, Tony (propr. Michel Dahmani)
Regista, sceneggiatore, compositore e attore cinematografico algerino, naturalizzato francese, nato ad Algeri il 10 settembre 1948. Si è rivelato portavoce attento della cultura gitana, da cui proviene, con le sue antiche tradizioni ma anche con i suoi aspetti più problematici, legati a condizioni di vita spesso difficili. Di quasi tutti i suoi film, che hanno vinto numerosi premi, ha scritto le sceneggiature, e in diversi casi anche le musiche. Ha inoltre recitato in alcuni film di altri registi.
Dopo un'infanzia difficile, nel 1962 si trasferì in Francia, dove nel 1966 frequentò un corso di arte drammatica a Saint-Germain-en-Laye, presso Parigi. Nel 1971 debuttò come attore al Théâtre national populaire di Villeurbanne, presso Lione, accanto a Gérard Depardieu; negli anni seguenti recitò anche in televisione. Prima di dedicarsi alla regia, scrisse la sceneggiatura di La rage au poing (1974) di Eric Le Hung, ispirata alla propria esperienza nelle case di correzione per minori. L'esordio dietro la macchina da presa avvenne con La tête en ruine (1975), ancora inedito. La doppia origine, algerina e zingara, ha notevolmente influenzato il suo cinema fin da La terre au ventre (1978), sulla guerra d'Algeria vista attraverso gli occhi di una madre e dei suoi quattro figli, così come i successivi Corre, gitano (1981), sui gitani di Siviglia, e Les princes (1982; L'uomo perfetto), che offre un quadro lucido e senza compromessi della vita degli zingari nelle periferie delle grandi città. Il suo sguardo, partecipe e commosso, ha comunque in generale privilegiato la gente umile ed emarginata, raccontando storie di solitudine, solidarietà e amicizia: Rue du départ (1986; La ragazza senza fissa dimora), vagabondaggio di una ragazza in fuga da un padre che odia; il più sentimentale Pleure pas my love (1988), sull'amore tra un adolescente e un'attrice; la commedia sociale sulla disoccupazione Gaspard et Robinson (1990; Gaspard e Robinson); Mondo (1995), storia di un ragazzo senza famiglia che vaga per le strade di Nizza, tratta dal romanzo di J.-M.-G. Le Clézio; Je suis né d'une cigogne (1999), altra vicenda di emarginati in fuga. Ma la sua opera più compiuta è Latcho drom (1993), con il quale ha vinto il premio della sezione Un certain regard al Festival di Cannes. Documentario di viaggio alla ricerca della storia dei gitani, inizia nel Rajasthan, in India, e termina in Andalusia, passando per Egitto, Romania, Ungheria e Francia, e focalizzando l'attenzione sulla musica e la danza. G. ha approfondito e articolato ulteriormente tale filone con Gadjo Dilo (1998; Gadjo Dilo ‒ Lo straniero pazzo), premiato con il Pardo d'argento e il Premio della giuria al Festival di Locarno e con un César per le musiche, e i film musicali Vengo (2000; Vengo ‒ Demone Flamenco), che ha ottenuto un César per le musiche, e Swing (2002).