Torino
La città della Fiat
Capitale del Regno di Sardegna e per un breve periodo dell’Italia, Torino è uno dei principali centri industriali del paese grazie soprattutto alla presenza della Fiat, la grande industria automobilistica italiana. Il settore meccanico e automobilistico continua ad avere un ruolo strategico nell’economia della città, e da esso si sono sviluppate nuove specializzazioni, in particolare nell’ambito del design industriale e della progettazione. Altre industrie di antica tradizione sono quella tipografica e quella alimentare, soprattutto nel settore dolciario e in quello vinicolo, con la produzione di vini pregiati famosi in tutto il mondo
Torino compare nella storia intorno al 27 a.C. come colonia romana con il nome di Augusta Taurinorum. Situata ai piedi dei principali valichi alpini e all’estremità occidentale della Pianura Padana, la colonia doveva essere l’avamposto romano verso le Gallie e al centro delle principali vie di comunicazione dell’epoca verso il mondo transalpino.
Tra il 5° e il 6° secolo Torino conservò la sua importanza grazie alla posizione geografica. Entrata in possesso dei re longobardi nel 569, costituì la capitale di uno dei quattro ducati dell’odierno Piemonte. Dopo la sconfitta dei Longobardi e l’ascesa dei Franchi, Torino divenne il centro di una contea, e intorno al 940 si costituì la marca di Torino.
Nei conflitti tra Impero e papato Torino si schierò via via con chi le garantiva l’indipendenza dal minaccioso potere dei Savoia, ai quali la città passò nel 1280. I secoli successivi videro il conflitto tra i principi Acaia e i conti di Savoia. Nel 1418, con lo spegnersi della stirpe Acaia, avvenne l’unificazione definitiva dello Stato sabaudo. L’ultimo degli Acaia, il principe Ludovico, fondò nel 1404 l’Università di Torino, dove nel 1506 si laureò Erasmo da Rotterdam.
Sotto i Savoia Torino divenne il polo amministrativo ed economico dei loro domini italiani. Occupata nel 1536 dai Francesi, ai quali rimase per 25 anni, nel 1563 tornò ai Savoia, ed Emanuele Filiberto vi stabilì definitivamente la capitale dello Stato sabaudo.
Nel 1640 Torino fu contesa tra la duchessa vedova Cristina – detta Madame Cristina –, sostenuta dalla Francia, e i cognati Maurizio e Tommaso di Savoia, sostenuti dalla Spagna. Durante il regno di Carlo Emanuele II, salito al trono nel 1663, la città rimase sotto il controllo della Francia. Nel 1684 il trono passò a Vittorio Amedeo II: la crisi economica e l’incertezza politica dovuta ai conflitti sempre latenti tra Francia e Spagna caratterizzarono i primi anni del suo regno. Durante la guerra di successione spagnola, nel 1706 Torino fu assediata per circa un anno dai Francesi, che furono alla fine respinti. Alle ultime fasi dell’assedio appartiene anche l’eroico gesto di Pietro Micca, che sacrificò consapevolmente la vita per tagliare la strada della Torino sotterranea ai nemici.
Il Trattato di Utrecht, nel 1713, trasformò il ducato in regno e assegnò ai nuovi re anche il dominio della Sicilia, sostituita nel 1718 con la Sardegna: nasceva così quel Regno di Sardegna che tanta parte avrebbe avuto nella storia d’Italia. La vittoria di Napoleone Bonaparte nella campagna d’Italia lasciò sul trono Vittorio Amedeo III, ma sotto Carlo Emanuele IV, debole e inetto, i territori sabaudi furono annessi alla Francia. Nel 1799 l’intervento della coalizione austro-russa cacciò provvisoriamente i Francesi, ma nel 1800 le truppe napoleoniche rientrarono a Torino per rimanervi 14 anni.
Nel 1802 il Piemonte fu annesso alla Francia e Torino divenne una delle 25 principali città della Repubblica francese. L’annessione comportò l’adozione dell’organizzazione politico-amministrativa francese e il riordino delle finanze pubbliche. Il Congresso di Vienna nel 1814 restituì Torino e il Piemonte ai Savoia e con il ritorno di Vittorio Emanuele I la città ritrovò il suo status di capitale.
Estintosi con Carlo Felice il ramo principale dei Savoia, il trono passò a Carlo Alberto, del ramo cadetto dei Savoia-Carignano. Nel 1848 il sovrano concesse lo Statuto e spinto dall’entusiasmo popolare e per controbilanciare le aspirazioni repubblicane di molti patrioti dichiarò guerra all’Austria. La sconfitta di Novara, nel 1849, pose fine al suo regno.
Sotto il figlio Vittorio Emanuele II iniziò la stagione risorgimentale (Risorgimento): Torino divenne il punto di riferimento di tutti gli esuli e dei liberali italiani. Dopo la Seconda guerra d’indipendenza e la spedizione dei Mille, nel 1861 fu inaugurato a Torino il primo Parlamento italiano. Nel 1864 la capitale del Regno d’Italia fu portata a Firenze; il trasferimento della corte e di tutto l’apparato amministrativo provocò una depressione dell’economia locale, ma assai presto la città superò la crisi.
Alla fine dell’Ottocento, con la Fiat (Agnelli, Giovanni), nasceva l’industria automobilistica; la municipalizzazione dei trasporti urbani e la statalizzazione delle ferrovie contribuirono alla nascita di un’industria meccanica torinese. La nuova città industriale attraeva popolazione dalle campagne e nei primi anni del secolo crebbe al ritmo di circa 9.000 persone all’anno.
Come già avvenuto durante la Prima, così anche nel corso della Seconda guerra mondiale l’industria torinese si convertì in industria bellica, ma i bombardamenti causarono una drastica riduzione della produzione. Nel dopoguerra lo sviluppo della Fiat contribuì all’aumento di reddito e ricchezza, ma determinò anche gravi conflitti sociali.
Negli anni Cinquanta e Sessanta si verificò una forte ondata di immigrazione, soprattutto dal Mezzogiorno. Nel giro di poco più di un decennio Torino si trovò a essere la terza città italiana ‘meridionale’, subito dopo Napoli e Palermo. L’arrivo disordinato e incontrollato dei nuovi residenti causò conflitti che la città superò solo con grande difficoltà. Dopo gli anni Settanta il volto di Torino è ulteriormente cambiato: la forte diminuzione della popolazione (al censimento del 2003 ammontava a 861.644 abitanti) è stata controbilanciata da consistenti flussi migratori dall’Africa, dai paesi dell’ex blocco sovietico e dall’Asia: nel 2000 gli stranieri rappresentavano il 4,1% dei residenti. I processi di ristrutturazione industriale hanno ridotto notevolmente l’impiego nelle industrie a favore del terziario; la ricerca, i servizi, la finanza e la cultura sono i settori in cui Torino sta cercando nuove opportunità di crescita.
La città ospita importanti manifestazioni culturali, in particolare la Fiera internazionale del libro, la cui prima edizione è del 1987, e il Festival internazionale del cinema – il più importante in Italia dopo quello di Venezia –, la cui prima edizione risale al 1982.
Anche a Torino, come in altre città italiane, gli antichi edifici romani sono stati incorporati nelle architetture di epoca successiva. È il caso di Palazzo Madama, che ingloba un’antica porta romana trasformata nel Medioevo in un castello, ristrutturato nel Settecento dall’architetto Filippo Iuvara, che lo dotò di una facciata barocca. Attualmente ospita il Museo civico di arte antica. Sui resti del foro romano probabilmente è costruito il Duomo: edificato alla fine del Quattrocento, ospita la Cappella della Sacra Sindone, di epoca barocca, dove è custodito il lenzuolo che si ritiene abbia avvolto Gesù deposto dalla croce.
Piazza Castello, progettata da Ascanio Vitozzi nel 1584 su incarico di Carlo Emanuele, è il cuore della città. È circondata da uniformi palazzi a portici e vi sorge Palazzo Madama, di fronte al quale si trova la chiesa barocca di S. Lorenzo, edificata tra il 1668 e il 1680. La via Roma, la strada principale del centro, unisce piazza Castello a piazza S. Carlo, costruita nel 17° secolo: qui si ergono il magnifico palazzo secentesco Solaro del Borgo e le chiese barocche di S. Cristina e S. Carlo. Al 16° secolo risale la cittadella, commissionata da Emanuele Filiberto a Francesco Paciotto.
Grandiose iniziative edilizie furono intraprese da Vittorio Amedeo II, che oltre a varie chiese e palazzi fece realizzare Venaria Reale, un imponente complesso composto di villa, borgo e parco. Il simbolo architettonico di Torino resta la Mole Antonelliana, iniziata nel 1863 dall’architetto Alessandro Antonelli e destinata inizialmente a diventare il tempio della comunità israelitica torinese. Tra i musei spicca il Museo Egizio, creato nel 1822, uno dei più importanti del mondo per ricchezza di raccolte. Notevole anche l’Armeria Reale, istituita da Carlo Alberto nella prima metà dell’Ottocento, una delle collezioni di armi più prestigiose del mondo. Di grande interesse anche il complesso del Lingotto che ospita, fra le manifestazioni, anche una importante Fiera del Libro.