Compositore giapponese (n. Hiroshima 1955). Confrontatosi con la tradizione musicale giapponese attraverso lo studio del repertorio di corte (gagaku) e dello shō (organo a bocca), ha maturato un linguaggio originale, nel quale non è possibile scindere le influenze occidentali dalle peculiarità giapponesi. Elemento centrale è il suono stesso, con le sue caratteristiche di colore, altezze, gesto; nell'attenzione per il timbro e nella singolare coesistenza di elaborazione e semplicità è visibile il legame con la tradizione giapponese, sebbene non siano affatto escluse dimensioni di movimento e sviluppo.
Dopo i primi studi a Tokyo, si è perfezionato a Berlino con I. Yun e a Friburgo con K. Huber e B. Ferneyhough. Nel 1989 figurava tra i fondatori dell'International contemporary music seminar and festival di Akiyoshidai, del quale è stato direttore artistico fino al 1998.
Tra le sue composizioni ricordiamo: Jo-ha-Kyū ("Preludio, sviluppo, conclusione", 1980, Premio Valentino Bucchi di Roma); Tokyo 1985, Seeds (1986); Utsuroi ("Passaggi", 1986, per shō e arpa) e Utsuroi nagi ("Passaggi e quiete", 1995, per shō e orchestra); New seeds of contemplation (1995); i brani per orchestra Ferne Landschaft (1987-96); Vertical time studies (1992-94); Nacht Klänge (1994-96); Singing trees. Requiem for Toru Takemitsu (1997, per coro di voci bianche); Memory of the sea. Hiroshima symphony (1998); Concerto per pianoforte e orchestra (1999). Ha continuato a contaminare tradizione europea e stilemi orientali anche nelle opere più recenti: tra di esse occorre citare Circulating ocean (2005); Lotus under the moonlight (2006); Vision of Lear (1998);Hanjo (2004).