(fiamm. Doornik o Doornijk) Città del Belgio sud-occidentale (68.193 ab. nel 2008), nella prov. di Hainaut, sulla Schelda, presso il confine francese. La Schelda la divide in parti ineguali, unite da numerosi ponti: la sezione occidentale, che si eleva dal lungo fiume in forma di anfiteatro, è il quartiere più attivo e moderno. T. è importante nodo commerciale e sede di industrie metalmeccaniche, tessili, dei materiali da costruzione, della concia, grafiche, alimentari, della ceramica. Notevole centro culturale.
L’antica Turnacum nella provincia Belgica Secunda, fu città dei Menapi e loro capitale in età tardo-imperiale. Conquistata tra il 431 e il 451 dai Franchi, divenne la capitale dei primi re merovingi. Dopo un periodo di decadenza, la vita economica della città si risvegliò nel 9° sec. e ancor più nel 10° e 11° sec., fiorendo nella città soprattutto la lavorazione della pietra. T., principale punto d’appoggio della politica di espansione francese verso il Nord, godette della particolare protezione del re. Fortificata con mura da Filippo il Bello nel 1255, T. assunse anche importanza strategica. Durante la guerra dei Cent’anni, nel 1521 fu presa dal conte di Nassau e annessa ai Paesi Bassi. Tornò alla Francia nel 1667 fino al 1709, quando fu conquistata dal principe Eugenio di Savoia e dal duca di Marlborough. Con il Trattato di Utrecht del 1713 T., con il Tournaisis, fu incorporata ai Paesi Bassi austriaci, di cui da allora condivise le vicende. Nella seconda metà del 18° sec. T., già celebre nel 15° sec. per l’industria della tappezzeria di alto liccio, acquistò nuova rinomanza con la fabbricazione delle porcellane e dei tappeti.