Utrecht Città dei Paesi Bassi (299.891 ab. nel 2009), capoluogo della prov. omonima, parte della conurbazione denominata Randstad Holland (➔). Ha pianta assai irregolare: il vecchio centro ha strade pittoresche, ma anguste, per quanto notevoli sventramenti siano stati operati nella seconda metà del 20° secolo. Due canali la traversano per intero, l’Oude e il Nieuwe Gracht, entrambi più bassi del livello stradale. La città non ha potuto estendersi a E e a S a causa delle fortificazioni e degli impianti di inondazione che dovevano servire a proteggere le province occidentali; si è perciò estesa a O e a N, dove si trovano i suoi quartieri industriali e il porto. U. ha importanti industrie metalmeccaniche, siderurgiche, chimiche, tessili, alimentari, del tabacco, dei materiali edili. Centro finanziario e turistico, è sede di un’importante università, fondata nel 1636.
U. corrisponde alla romana Traiectum. Nel 6° sec. i Franchi vi costruirono una fortezza a protezione del traghetto sul Reno. Nel 695 il papa Sergio I, spinto dalla necessità dei re merovingi e carolingi di proteggere il loro territorio dai Frisoni, istituì il vescovato di U.; il primo vescovo, Willibrord, con il titolo di arcivescovo dei Frisoni, ebbe giurisdizione su una regione vastissima. Nel 9° sec. il vescovato fu soggetto a ripetute invasioni dei Normanni e lo stesso vescovo Radbodo dovette abbandonare U. e rifugiarsi a Deventer. Solo il vescovo Balderik (918-976) poté ritornare in città e durante il suo governo furono poste le basi del potere temporale del vescovato. Nello stesso periodo i vescovi furono assai influenti presso gli imperatori della casa di Franconia. La formazione delle contee di Olanda e di Gheldria e la composizione della lotta per le investiture in seguito al concordato di Worms (1122) resero sempre più difficile la posizione del vescovato, che perse gradualmente buona parte dei suoi territori e fu esso stesso coinvolto nelle lotte accesesi tra Olanda e Gheldria. Inoltre dal 13° sec. il commercio era andato declinando, anche perché il braccio principale del Reno si era scavato un letto nuovo e non passava più nella città. Nel 14° e 15° sec. i rapporti tra la città e il vescovo si fecero tesi. Nel 1456 il duca Filippo il Buono di Borgogna impose il suo figlio illegittimo Davide come vescovo e U. venne occupata dall’esercito borgognone comandato dal giovane Carlo il Temerario. Insorta contro il vescovo Davide alla morte di Carlo il Temerario (1477), U. fu rioccupata nel 1484 dall’arciduca Massimiliano. Nel 1526 il governo municipale chiamò a sua difesa Carlo di Gheldria costringendo il vescovo Enrico di Baviera a lasciare la città. Per rientrare nei suoi diritti il vescovo impegnò i suoi Stati a Carlo V (1527), determinando così la fine del proprio potere temporale. Occupata di sorpresa il 26 ottobre 1528, U. riconobbe Carlo V come sovrano. La riforma si diffuse in U. assai presto e nel 1566 il movimento iconoclasta vi recò danni immensi. Nel 1576, per la Pacificazione di Gand, la guarnigione spagnola fu costretta a lasciare la città, e 3 anni dopo con l’Unione di U. vi furono poste le fondamenta del futuro Stato federale delle Province Unite. Per molti anni continuarono le lotte interne tra l’aristocrazia e le gilde; solo nel 1618 Maurizio di Nassau vi stabilì l’ordine: delle antiche istituzioni democratiche non rimase che il nome. Nel 1672 la città fu occupata e saccheggiata dai Francesi. Fino alla metà del 18° sec. godette di vita fiorente; decaduta, si riprese alla fine del 19° sec. ritornando in breve a essere uno dei centri più floridi dell’Olanda.
Della città romana restano testimonianze di una fortezza a pianta rettangolare, del 47 d.C., distrutta nella seconda metà del 3° secolo. Il monumento principale di U. è il duomo (S. Martino) fondato nel 720 circa, ricostruito nel 1254-57, notevole esempio del gotico di tipo francese, con chiostro (14°-15° sec.); mai completato, presenta tracce delle distruzioni iconoclaste dovute al culto protestante. Il campanile (1321-82) ha un carillon dei fratelli Hemony. Tra le altre chiese importanti: S. Pietro (1045; transetto e coro gotici); S. Giovanni (1048-54), con coro gotico (1539) e facciata barocca (1682); la Buurkerk, ricostruita nel 14°-15° sec. in stile gotico, con sette navate di altezza uguale; S. Caterina (1524-37) in stile gotico tardo (facciata del 1900). Tra gli edifici civili di rilievo: Paushuize (casa, 1517, del futuro papa Adriano VI); casa-fortezza Oudaen, gotica, con portale del 1680. Fra le architetture del 20°-21° sec.: Palazzo delle Poste (1912) e quello della Direzione generale delle poste (1918) di G.W. Heukelom; casa Schröder (1924) di G.T. Rietveld; Teatro di W.M. Dudok (1941); intervento nel Municipio, di Miralles e Tagliabue (2000); Laboratori NMR di UN Studio (2000); ‘The Aluminium Forest’ di M. de Haas (Houten, 2001). Notevoli il Museo centrale (nell’ex chiesa di S. Agnese, 1512-16, e nel convento attiguo); Museo nazionale delle religioni.
Chiesa di U. Alla morte del vescovo di U. F. Schenck (1580), Roma, per la situazione politico-religiosa delle Province Unite, non gli diede un successore, riducendo U. e le diocesi suffraganee allo stato di missione posta sotto la dipendenza immediata della Santa Sede, che la governò da allora per mezzo di vicari apostolici. A questa situazione il capitolo di U. non si rassegnò mai. Ad acuire il contrasto con Roma si aggiunsero le difficoltà suscitate dalla diffusione del giansenismo nella Chiesa di U., che strinse forti legami con Port-Royal, rifiutò la Unigenitus facendo appello al Concilio generale, diede asilo ad Arnauld e Quesnel costretti a lasciare la Francia, custodì le carte segrete e gli archivi di Port-Royal. Di tendenze giansenistiche furono gli stessi vicari apostolici F. Rovenius (1614-51), G. Neercassel (1661-86) e P. Codde (1688-1702). Avendo allora il papa deciso anche di sciogliere il capitolo di U., si andò verso la completa rottura, consumata con la consacrazione di Cornelio Steenoven ad arcivescovo di U. promossa dal capitolo (1723). Per assicurare la continuità dell’episcopato nelle Province Unite, Steenoven nel 1742 provvide a ricostituire, sempre indipendentemente da Roma, il vescovato di Haarlem e nel 1758 a istituire quello di Deventer. Nel 19° sec. la Chiesa di U. rifiutò il dogma dell’Immacolata Concezione; nel 1889 stabilì contatti con i Vecchi Cattolici, nel 1931 con la Chiesa Anglicana.
Trattati di U. Si indicano con questo nome le numerose stipulazioni di pace che posero termine alla guerra di Successione spagnola. L’11 aprile 1713 la Francia concluse singoli trattati con Gran Bretagna, Olanda, Prussia, Portogallo e duca di Savoia, e la Spagna, il 13 luglio 1713, con Gran Bretagna e duca di Savoia. Filippo V fu riconosciuto quale re di Spagna a condizione che le corone di Francia e di Spagna rimanessero perpetuamente separate l’una dall’altra; in caso di sua morte senza eredi diretti la successione sarebbe spettata ai Savoia. La Francia cedette alla Gran Bretagna la Baia di Hudson, l’isola S. Cristoforo, la Nuova Scozia (Acadia) e rinunciò al possesso di Terranova. All’Austria furono ceduti i Paesi Bassi spagnoli, al re di Prussia la Gheldria orientale e al duca di Savoia la Sicilia con la dignità regale. La Francia s’impegnò anche a riconoscere la successione della casa di Hannover sul trono inglese. Lo stesso riconoscimento fu fatto dalla Spagna, che cedette alla Gran Bretagna Gibilterra e l’isola di Minorca. Inoltre al duca di Savoia furono garantiti parte del Monferrato, Alessandria, Valenza con le terre tra il Po e il Tanaro, e alla Gran Bretagna i diritti di esercitare la tratta degli schiavi nell’America spagnola. Al congresso che preparò la redazione dei trattati l’imperatore Carlo VI, contrario al riconoscimento di Filippo, non partecipò ma data l’impossibilità di continuare da solo la guerra contro la Francia, dovette poi (pace di Rastatt, 6 marzo 1714, e di Baden, 7 settembre 1714) concludere la pace sulla base di accordi già fissati. Le disposizioni di questi accordi rafforzarono notevolmente la posizione dell’Austria (che in Italia estese la sua sovranità su Lombardia, Napoletano, Sardegna e Stato dei Presidi) e consolidarono il potere marittimo inglese, sì da creare le premesse all’egemonia britannica sui mari. Con il trattato del 6 febbraio 1715 la Spagna cedette al Portogallo la colonia del Sacramento sul Río de la Plata.
Unione di U. Conclusa il 23 gennaio 1579 tra diverse città e province dei Paesi Bassi, costituì lo statuto fondamentale della Repubblica delle sette Province Unite (Gheldria, Olanda, Zelanda, U., Frisia, Overijssel e Groninga) fino al 1795.