Regione storica sul Mare del Nord, dallo IJssel meer fino a Hojer nello Jylland, abitata in antico dai Frisi o Frisoni. Si distinguono una Frisia occidentale fra l’IJssel meer e il Dollard, una Frisia orientale fra questo e lo Jadebusen e una Frisia settentrionale più a N, ma il paese ha ovunque i medesimi aspetti. Dietro la cintura delle Isole Frisone si stendono i Watten, analoghi alle velme e barene della Laguna Veneta, poi cordoni di dune alte 20-30 m e una serie di dighe e, al riparo di queste, ampi polder verdeggianti, interrotti da rialzi (terpen in Olanda, Warften o Warpen in Germania), spesso occupati da villaggi; nel retroterra lo sterile Geest con torbiere e laghi, oggi in buona parte prosciugati. Politicamente la regione è divisa fra Paesi Bassi e Germania.
La Frisia olandese coincide pressappoco con la F. occidentale: forma una provincia detta semplicemente F. (Friesland), con un’area di 5741 km2 e una popolazione di 645.101 ab. (2009). È una regione principalmente agricola, grazie alle opere di bonifica e di canalizzazione, e di allevamento, con ricca produzione di prodotti caseari; assai rinomate sono le vacche da latte della regione. Notevole importanza ha la pesca, mentre è decaduto lo sfruttamento delle torbiere. Il capoluogo è Leeuwarden; il porto più importante è Harlingen.
Le Isole Frisone costituiscono un lungo cordone di isole che si stende lungo la costa del Mare del Nord dalla punta di Den Helder nei Paesi Bassi al Blåvands Huk nello Jylland; rappresentano un’antica cimosa costiera, rotta dalle tempeste e dalle maree. Durante la bassa marea sono unite alla terraferma da un bassofondo fangoso (Watt), interrotto da solchi di marea (Priele) e da foci di fiumi. Distruzioni parziali ebbero luogo anche in tempi storici, ma l’uomo intervenne presto a proteggere il suolo con argini e dighe. Le isole più occidentali (Texel, Vlieland, Terschelling, Ameland, e altre minori) appartengono ai Paesi Bassi; seguono le Frisone Orientali (Borkum, Juist, Norderney, Baltrum, Langeoog, Spiekeroog, Wangerooge), tedesche. Dopo un’interruzione in corrispondenza delle foci del Weser e dell’Elba, il cordone riprende con il gruppo delle Frisone Settentrionali: Föhr, Pellworm, Nordstrand, Sylt e Amrum, anch’esse tedesche, poi Rømø, Manø e Fanø danesi. La pesca, l’allevamento e il turismo sono le principali risorse economiche.
Gli originari abitanti della regione erano i Frisi, antica popolazione germanica. Alleati ai Romani (12 a.C.), si ribellarono nel 28 d.C.; nel 47 Corbulone li sottomise ma subito dopo Claudio fece ritirare le truppe al di qua del Reno. Tentativi di espansione nell’età di Nerone furono respinti. Ancora nel 304-305 Costanzo I ricacciò una loro invasione. Sebbene pressati dai Franchi, riuscirono a mantenere le loro sedi durante le migrazioni barbariche. Nel 7° sec. si iniziò la loro conversione al cattolicesimo.
La legge dei Frisi appartiene al gruppo sassone delle leggi germaniche e, tra tutte, si distingue per le minuziose disposizioni penali da cui è costituita. Fu messa per iscritto nell’8° sec., integrata e modificata dai Franchi che nel corso dello stesso secolo conquistarono la F., e completata nella dieta d’Aquisgrana (802). Conserva tracce di paganesimo.
La F. fu unita al regno dei Franchi nel 785 e si distinse in F. occidentale, media e orientale. La prima fu assorbita poco alla volta nella contea d’Olanda, mentre le altre due, facenti nominalmente parte dell’Impero, furono in preda all’anarchia. Filippo il Buono e Carlo il Temerario di Borgogna tentarono invano di sottometterle, ma solo Carlo V riuscì nel 1523 ad affermare il suo dominio sulla F. occidentale e centrale. Nel 1579 la provincia di F. aderì all’Unione di Utrecht e divenne una delle Sette Province. La F. orientale, elevata nel 1454 a contea imperiale da Federico III e concessa a Ulrico Cirksena, rimase indipendente fino all’estinzione dei Cirksena nel 1744, quando, per ragioni ereditarie, ne entrò in possesso Federico II di Prussia.
A causa del terreno pianeggiante e del;le violente e frequenti alluvioni marine, i Frisi furono costretti a innalzare piattaforme di terra (terpen) di altezza variabile (m 2-7,5) sulle quali edificare i centri abitati. Le città della F. si svilupparono nel 13° sec. e alcune di esse si formarono dall’unione di più insediamenti posti su uno stesso terp. Delle numerose case-torri (stinsen) sparse nella campagna, si conserva soltanto la Schierstins presso Veenwouden. A causa della posizione isolata degli insediamenti sui terpen, ciascun villaggio doveva avere la propria chiesa, generalmente a navata unica con coro semicircolare. Dopo una prima fase nella quale si impiegò prevalentemente il legno, a partire dal 1100 le chiese vennero realizzate in tufo e dalla seconda metà del 12° sec. in laterizio. Caratteristica di queste chiese è la presenza di torri con il tetto a sella, alle quali talvolta si aggiungevano piccole ali a formare una sorta di ridotto Westwerk.
Quasi nulla resta dell’architettura monastica, a eccezione delle chiese francescane di Bolsward e Broerekerk. Gli scavi hanno rivelato le grandiose dimensioni dell’abbazia cistercense di Klaarkamp (1165), costruita su un terp.
Le lingue frisone formano un gruppo di dialetti appartenenti al germanico occidentale, caratterizzato da aspetti in parte comuni anche all’anglosassone e in parte limitati al solo frisone. Si distinguono tre sottogruppi: frisone settentrionale, parlato oggi nelle Isole di Sylt, Amrum e sulle coste occidentali dello Schleswig; frisone occidentale, vivo nelle Isole Frisone e nella F. olandese; frisone orientale, un tempo parlato nella regione di Aurich, ma oggi quasi del tutto scomparso.
Razze frisone Razze di vacche o cavalli originarie della regione olandese della Frisia. La vacca frisona ha un mantello tipico nero pezzato di bianco. Ha una straordinaria capacità di produzione del latte, non superata da altre razze, e perciò è allevata in molti paesi europei e americani. Il cavallo frisone è un’antica razza che, in seguito a incrocio con il puro sangue inglese, ha dato luogo all’attuale razza Ostfriese (della F. orientale). È un cavallo da tiro pesante e leggero o da lavoro. Comune il mantello baio, meno frequente il sauro e il morello.