Schleswig-Holstein Land della Germania (15.739 km2 con 2.834.260 ab. nel 2008); capitale Kiel. Si estende nella sezione meridionale della Jylland e corrisponde all’intero territorio dell’antico ducato di Holstein (➔) e alla parte meridionale di quello di Schleswig. Confina a N con la Danimarca, a SE con il Land di Meclemburgo-Pomerania Occidentale, a S con quello di Amburgo, a SO con quello della Sassonia Inferiore; a E e a O si affaccia sul Baltico e sul Mare del Nord. Il territorio si presenta in forma di pianura, qua e là interrotta da modesti rilievi collinari di origine morenica. Appartengono al Land (per la massima parte) le Isole Frisone Settentrionali, che fronteggiano la costa del Mare del Nord. Il clima è temperato con influenze marittime; la temperatura media annuale è di 8-9 °C, le precipitazioni di 700-900 mm all’anno. Il fiume più notevole è l’Eider, che sbocca nel Mare del Nord.
La popolazione, che ha una densità media di 179 ab./km2, comprende un’esigua minoranza di Danesi, insediati all’estremità nord-orientale; la lingua frisone, peraltro in regresso, è parlata nelle isole omonime e lungo la costa del Mare del Nord. Le città principali sono la capitale, Lubecca e Flensburg. La città di Schleswig (24.029 ab. nel 2008) è un porto sul Baltico, situato in fondo alla stretta e profonda insenatura di Schlei, tra la Baia di Kiel e il Piccolo Belt. È sede di industrie tessili e cantieristiche. Fu capoluogo dello S. fino al 1917.
Land prevalentemente agricolo (coltivazioni di cereali, barbabietola da zucchero, patata, e allevamento di bovini e suini) fino agli anni 1980, lo S., insieme con gran parte della Sassonia Inferiore e con i due Länder urbani di Amburgo e Brema, forma una vasta regione interessata da intensi processi di industrializzazione, terziarizzazione e urbanizzazione, al cui vertice si pone la metropoli amburghese. Il Land dispone di centri di ricerca e di applicazione tecnologica di grande fama, soprattutto nei campi dell’ingegneria ambientale e dell’informatica. Tra le industrie, notevoli soprattutto quelle cantieristiche. Sviluppato il turismo.
Menzionate per la prima volta all’epoca di Carlomagno, queste regioni ebbero fin dall’inizio il destino di territorio di confine fra Danesi e Tedeschi. Lo Schleswig, assegnato in feudo ai cadetti della famiglia reale danese, ducato intorno al 1115, fu retto dal 1386 dai conti di Schaumburg, ai quali già dal 1111 era stata concessa anche l’investitura della contea di Holstein, feudo dell’Impero. Scomparso Adolfo VIII di Schaumburg, nel 1460 dalle assemblee regionali fu eletto signore dei due paesi Cristiano di Oldemburgo (re di Danimarca con il nome di Cristiano I, 1448-81), che li mantenne indivisi e, a sua richiesta, l’Holstein fu elevato a ducato dall’imperatore Federico III (1474). Nel 1544 re Cristiano III assegnò parte dei due paesi al fratello Adolfo, fondatore della linea di Holstein-Gottorp. La complessa situazione giuridica derivatane (il re di Danimarca in quanto tale era supremo signore dello Schleswig, di cui aveva concesso una parte in feudo ad Adolfo; era inoltre duca di Holstein con il fratello, sicché sia l’uno sia l’altro dei due ducati furono suddivisi in una parte reale e in una ducale) condusse ben presto ad attriti tra le due case. Nel 1773 la zarina Caterina II, vedova di Pietro III, figlio del duca Carlo Federico di Holstein-Gottorp, rinunciò a tutte le pretese e ai domini sia nello Schleswig sia nell’Holstein.
Dopo il 1815, con le richieste del movimento nazionale danese, tendenti all’annessione dei ducati allo Stato unitario di Danimarca, sorse la questione dei ducati, che tenne desta l’attenzione della politica europea (1848-60). La controversia fu resa ancor più ardua da un conflitto dinastico, poiché l’integrazione dei ducati nella Danimarca avrebbe condotto per questi alla successione femminile sul trono. D’altra parte l’annessione del solo Schleswig alla Danimarca, avrebbe provocato il diretto intervento della Confederazione germanica in virtù del principio d’indivisibilità dall’Holstein che era parte della stessa Confederazione. Nel 1848, divenuto re di Danimarca Federico VII, il governo danese tentò l’annessione dello Schleswig, ma i ducati insorsero. L’Assemblea di Francoforte affidò alla Prussia il mandato di contrapporsi all’azione della Danimarca; la vittoriosa marcia dell’esercito prussiano nella Jylland fu interrotta dall’armistizio di Malmö (1848); le ostilità ripresero nel 1849 e si conclusero con la pace di Berlino (1850). Federico VII rinunciò all’incorporazione dello Schleswig (1852), mentre con il protocollo di Londra fu abrogata la successione femminile in Danimarca a favore di Cristiano di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, il cui avvento al trono (1863) come Cristiano IX, accanto a una dichiarazione di annessione dello Schleswig, riacutizzò la questione. Austria e Prussia dichiararono la guerra, terminata con la capitolazione danese; con la pace di Vienna del 1864 re Cristiano IX cedette ‘collettivamente’ all’Austria e alla Prussia i ducati e il Lauenburg. Le divergenze sul futuro dei ducati portarono alla guerra austro-prussiana del 1866, vinta dalla Prussia. I ducati furono trasformati (1867) in una provincia prussiana.
Al termine della Prima guerra mondiale ebbe luogo (1920) una consultazione popolare in tutto lo Schleswig, la cui parte settentrionale optò per la Danimarca, di cui divenne parte integrante con il nome di Jylland meridionale. Dopo la Seconda guerra mondiale, con decreto del governo militare britannico (1946), lo S. fu costituito in Land, con proprio governo e assemblea regionale (1949), e divenne uno degli Stati federati della Repubblica Federale di Germania.
Duchi di Schleswig-Holstein-Sonderburg È una delle linee della casa di Holstein (l’altra è quella di Holstein-Gottorp), che ha per capostipite Giovanni il Minore (1545-1622), figlio di re Cristiano III di Danimarca, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg dal 1582. Giovanni ebbe per figlio Alessandro (1573-1627); i figli di questo, Ernesto Günther (1609-1689) e Augusto Filippo (1612-1675) fondarono i due rami di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg e di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg.
Al primo dei due rami apparteneva il duca Cristiano (1798-1869) che nel 1852, con il protocollo di Londra, rinunciò ai diritti sui ducati di Schleswig e Holstein; tale rinuncia non fu riconosciuta valida dal figlio Federico VIII (1829-1880) che dopo la morte di re Federico VII di Danimarca assunse il titolo di duca di Schleswig-Holstein in opposizione anche alla politica accentratrice patrocinata in Danimarca verso i ducati. Le pretese di Federico VIII furono annullate dalle vicende del 1864-66. Il ramo si è estinto nella discendenza maschile con Ernesto Günther, duca di Schleswig-Holstein (1863-1921).
Augusto Filippo di Schleswig-Holstein-Beck, primo duca di Glücksburg, ebbe il ducato alla morte del padre Alessandro (1627), senza però aggiungere il nuovo titolo ai suoi precedenti. Estintasi nel 1779 la linea facente capo ad Augusto Filippo, il titolo di duchi di Glücksburg passò alla casa reale di Danimarca; nel 1825 il re di Danimarca lo conferì di nuovo a Federico di Holstein-Beck (1814-1885). Nel 1852 le grandi potenze designarono alla successione sul trono danese Cristiano di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (➔ Cristiano IX), che salì poi sul trono nel 1863. I suoi discendenti regnano tuttora in Danimarca.