(ted. Lübeck) Città della Germania (211.541 ab. nel 2007), nello Schleswig-Holstein, posta sull’estuario del Trave, a circa 15 km dal Mar Baltico. Storica capitale della Lega anseatica, con la ripresa dell’attività portuale nella seconda metà del 19° sec. ha ricevuto impulso lo sviluppo industriale (settori siderurgico, cantieristico, chimico, alimentare, tessile e della ceramica), favorito dall’apertura (1900) del canale Elba-Trave. Con l’avamporto di Travemünde, incorporato nel 1913, L. sbocca direttamente al mare ed è il principale porto tedesco sul Baltico.
Il Golfo di L. si addentra nelle coste basse della Germania settentrionale per circa 30 km, nell’ambito del grande Golfo di Meclemburgo.
Un antico centro (Altlübeck), di cui si ha notizia dal 1066, fu distrutto nel 1138. Rifondata nel 1143, L. dal 1158 ricevette grande impulso da Enrico il Leone duca di Sassonia, con la collaborazione di mercanti della Renania e della Vestfalia, che ne fecero il primo centro dell’espansione commerciale tedesca nel Baltico. Ai suoi mercanti-armatori si dovette la fondazione di nuove città tedesche sulla costa meridionale di quel mare, sulle coste della Scania e nelle isole svedesi. Costituitasi dopo la metà del 13° sec. con questi centri commerciali, per la comune iniziativa di L. e Amburgo, la Lega anseatica, L. per la sua posizione geograficamente privilegiata (situata sulla grande arteria commerciale Novgorod-Bruges, costituiva il porto dove i mercanti dovevano lasciare il mare per proseguire via terra verso Amburgo) divenne il luogo di convocazione delle assemblee della Lega; alla fine del secolo una nuova borghesia, conquistato il potere cittadino, diresse la penetrazione della Hansa nel Mare del Nord, assicurandole per tutto il 14° sec. il dominio del commercio esterno della Norvegia. Il regresso commerciale di L., iniziato già nel 15° sec. per il parallelo affermarsi delle flotte olandesi e scandinave, fu accentuato dalla sconfitta per opera della Svezia nel 1535, da cui L. e la Lega anseatica non riuscirono più a sollevarsi. La loro decadenza (dovuta anche al parallelo sviluppo economico di Amburgo e delle Province Unite) fu un secolo più tardi completata dalla guerra dei Trent’anni e dal conseguente dominio svedese del Baltico. Nella seconda metà del 18° sec. la politica mercantilistica del regno di Prussia diede a L. e al suo commercio nuovo incremento, interrotto però dalle guerre napoleoniche; espugnata e saccheggiata nel 1806, rovinata dal blocco continentale, nel 1810 la città fu incorporata nell’Impero francese. Dopo la liberazione (1813), riacquistò parte dell’antica floridezza; partecipò ai moti del 1848 e fino al 1851 fu retta da una costituzione democratica; l’adesione allo Zollverein germanico (1868) non ne impedì tuttavia l’ulteriore decadimento per la vittoriosa concorrenza di Stettino e di Kiel, finché, all’inizio del 20° sec., lo sfruttamento industriale del bacino del Trave creò al suo porto nuove possibilità di sviluppo economico. Nel 1937 la città cessò di essere un Land autonomo e fu aggregata allo Schleswig.