Nato a Lione nel 10 a. C., fu imperatore romano dal 41 al 54 d. C. Figlio di Druso maggiore e di Antonia minore, fino ai cinquant'anni visse tra gli studî, componendo opere di storia e di filologia. Dopo l'assassinio di Caligola fu dai pretoriani acclamato imperatore. C. riuscì a dare al suo regno una fisionomia col vantato ritorno alle tradizioni repubblicane, che volle dire restituzione dell'autorità al senato, restaurazione della religione e del costume e ripristino della censura. Così C. poté tra l'altro epurare il senato e rafforzarlo con elementi dell'ordine equestre, perseguendo con ciò un avvicinamento delle classi. Restituì agli Ebrei, nelle province, i diritti tolti loro da Caligola; li espulse però da Roma. Mirando all'unificazione dell'impero, concesse la cittadinanza romana a molte colonie. Costruì un nuovo acquedotto e un porto alle foci del Tevere. La maggiore impresa bellica fu la conquista della Britannia (43-51); ma nonostante il corso favorevole della campagna, non oltrepassò la linea Tamigi-Saverna: C. ebbe gli onori del trionfo. Represse inoltre la rivolta dei Cauci con Corbulone (47), e vinse i Catti con Pomponio Secondo (50); fece occupare la Mauretania, dette la Giudea ad Agrippa I. Sposato in terze nozze con Messalina, dalla quale ebbe Britannico, pare ne fosse poi ripudiato (nel 49); sposò quindi la nipote Agrippina (dalla quale si sospetta che fosse poi avvelenato): essa riuscì nella successione a fare anteporre a Britannico il proprio figlio Nerone avuto da Cn. Domizio Enobardo, facendolo adottare da Claudio.