TRACCIATURA (fr. trafage; sp. trazado; ted. Anreissen; ingl. scribing, marking)
Operazione tecnologica manuale, propria delle officine meccaniche, destinata a individuare e segnare sulla superficie grezza o semilavorata di un organo o pezzo di macchina le linee d'intersezione (tracce) tra la superficie stessa e quella definita dai limiti delle lavorazioni previste, ossia a indicare le porzioni di materia che con queste lavorazioni si debbono asportare per conferire al pezzo desiderato la forma e le dimensioni (o quote) assegnate nel disegno costruttivo. Il pezzo da tracciare possiede già la forma approssimativa del pezzo finito e dimensioni più abbondanti con un certo margine di materia, o soprametallo, necessario per eseguire le lavorazioni progettate.
Gli attrezzi più usati in questa operazione sono: il piano di tracciatura (fig. 1), sul quale vengono appoggiati i pezzi da tracciare: serve di riferimento per tutte le fasi dell'operazione e ha la superficie superiore spianata con adeguata precisione (v. piano di riscontro); la punta per tracciare (fig. 2), di acciaio, temperata all'estremo, destinata a segnare sul pezzo, con una sottilissima graffiatura, le intersezioni cercate; il graffietto, o truschino, o segnatoio (fig. 3) che porta, montata a snodo su un'asta la punta per tracciare il cui estremo percorre una linea (tratto piano) contenuta in un piano parallelo a quello di tracciatura se si fa scorrere la base del graffietto sul piano stesso (nel graffietto a nonio [fig. 4] l'asta è graduata e si possono riportare o rilevare sul pezzo da tracciare, con l'approssimazione del nonio, le quote dei punti del pezzo stesso rispetto al piano di riferimento); il puntizzatore o bulino (fig. 5), che percosso leggermente da un martello, serve a incidere una serie di puntini, opportunamente distanziati fra loro, sul segno lasciato dalla punta per tracciare, in modo da renderlo reperibile nel corso delle ulteriori lavorazioni. Altri attrezzi importanti sono i sostegni per i pezzi da tracciare; la squadra di riferimento a diedro fisso (fig. 6) e il parallelepipedo o blocco (fig. 7), nei quali una faccia normale al piano di tracciatura serve a tenere fissato il pezzo ovvero come piano di scorrimento del truschino per tracciare linee contenute in piani paralleli al detto piano normale; la squadra di riferimento a diedro variabile (fig. 8), nella quale il piano della faccia considerata può assumere una data inclinazione rispetto a quello di tracciatura; le coppie dei prismi a V (fig. 9), che servono di appoggio ai pezzi aventi portate cilindriche e possono essere anche registrabili in modo da permettere piccoli spostamenti in altezza; l'apparecchio divisore, tra le cui punte si fissano i pezzi come negli analoghi apparecchi di corredo delle macchine per fresare (v. fresatrice), e che serve per tracciare rette compiane formanti un angolo assegnato e per dividere una circonferenza in un dato numero di parti; la piattaforma magnetica (fig. 10), un particolare apparecchio divisore sul quale i pezzi vengono fissati di sbalzo in un piano normale a quello di tracciatura. Altri attrezzi ancora sono: la riga semplice e quella graduata, per tracciare le linee rette in piano; la riga graduata per altezze (fig. 15), per riportare, a mezzo del graffietto, sul pezzo da tracciare le quote dei varî punti di questo rispetto al piano di appoggio; il compasso a punte (fig. 11), per riportare quote e per tracciare archi di cerchio sul piano; la squadra semplice a diedro retto, o a diedro esagonale; la squadra a T e il regolo a squadra, per tracciare le generatrici dei cilindri (fig. 12); la squadra da centri (fig. 13); la squadra a tallone o a battente o a cappello, per stabilire la direzione di una retta normale al piano di riferimento e per tracciare nel piano stesso rette normali a uno spigolo (fig. 14).
Nella tracciatura si procede in generale come appresso:
1. Per rendere più visibili i segni destinati a individuare gli elementi geometrici cercati si colorano le porzioni utili della superficie da tracciare spalmandovi un tenue strato di gesso o di latte di calce o di altra vernice bianca; le porzioni di superficie già lavorate si spalmano con una soluzione satura di solfato di rame in acqua ovvero si ossidano con leggiero riscaldamento.
2. Immaginando il pezzo finito come contenuto interamente nell'interno del blocco da tracciare e disposto in modo che il soprametallo venga distribuito quasi uniformemente, si controlla così se questo è stato previsto di spessore sufficiente (bilanciamento del pezzo).
3. Si dispone il blocco, per mezzo degli attrezzi e apparecchi di sostegno sopra descritti, in una serie di posizioni tali che sia possibile individuare gli elementi geometrici delle tracce della superficie che limita il pezzo finito supposta prolungata fino a intersecare la superficie reale del blocco stesso.
4. In corrispondenza di ciascuna delle posizioni utili sopra indicate del blocco si graffia con la punta per tracciare lo strato di colore applicato nella fase 1a, in modo che il tenue segno così tracciato individui con la precisione richiesta e in modo indelebile l'elemento geometrico cercato.
5. Per mezzo del puntizzatore si marca ciascuno dei segni utili, così ottenuti, con una serie d'impronte puntiformi i cui centri debbono cadere esattamente sulle linee dei segni stessi e penetrare, anche per poco, nello spessore del metallo. Il blocco risulta così tracciato e può essere avviato ai reparti di lavorazione.
Risulta evidente non solo l'influenza della tracciatura sull'esito del processo lavorativo ma anche l'importanza e la delicatezza delle operazioni corrispondenti alla fase 3a, per la cui riuscita è necessario risolvere un certo numero di problemi caratteristici fondati sui noti principî della geometria piana e della stereometria.
Problemi di tracciatura nel piano. - Consistono nel segnare i contorni di figure piane sulla superficie di pezzi metallici già spianati a mano o a macchina, ovvero di lamiere che debbono essere tagliate per la fabbricazione di serbatoi, tubazioni e raccordi, parti di caldaie, ecc. Questi problemi dal punto di vista geometrico non differiscono da quelli usuali del disegno delle linee piane e dell'intersezione e dello sviluppo in piano di superficie di solidi geometrici; occorre solo badare all'economia del materiale e all'accuratezza del tracciamento.
Problemi di tracciatura nello spazio (o in aria). - Consistono nel segnare sulla superficie di un pezzo, avente forma qualunque, le tracce di rette (che nei pezzi meccanici rappresentano gli assi di superficie di rotazione) e di piani, che rappresentano facce di prismi o basi di superficie di rotazione, tenendo presente che:
a) una retta è individuata, in posizione e direzione, dalle tracce di due punti (A, B) o dall'intersezione delle tracce di due piani;
b) un piano è individuato, in posizione e giacitura, dalle tracce di tre punti non allineati (A, B, C) o di una retta e di un punto o di due rette parallele. Si assume il piano di tracciatura come piano di riferimento per le quote dei punti della superficie del pezzo (considerati sia come punti isolati sia come tracce di rette o di piani) e per le giaciture dei piani. Di modo che, impiegando i varî attrezzi descritti precedentemente, si possono risolvere i seguenti gruppi di problemi, per alcuni dei quali le figg. 15, 16, 17, 18, dànno gli esempî di schemi delle operazioni corrispondenti:
1. Disporre parallelamente, e a una data quota, rispetto al piano di tracciatura: a) una retta; b) un piano, del quale si può segnare poi la traccia sulla superficie del pezzo (figg. 9 e 15).
2. Disporre normalmente al piano di tracciatura: a) un piano assegnato con tre punti o con la sua traccia; b) una retta.
3. Tracciare per un punto P: a) la retta (P, Q) parallela a un'altra (A, B; fig. 16); b) il piano parallelo a un altro assegnato: c) il piano parallelo a due rette compiane o sghembe assegnate.
4. Tracciare, per una retta assegnata, il piano parallelo a un'altra retta compiana o sghemba con la prima.
5. Tracciare, per un punto P: a) un piano normale a un altro piano assegnato; b) il piano normale a una retta assegnata; c) la retta normale a un'altra (A, B) nel piano (P, A, B); d) la retta (P, Q) avente direzione normale a quella di un'altra (A, B) e sghemba con questa a distanza assegnata (fig. 17); e) la retta (P, Q) facente un angolo assegnato con un 'altra (A, B) nel piano (P, A, B); f) la retta normale a un piano assegnato.
6. Tracciare, per una retta assegnata, il piano normale a un altro piano assegnato.
7. Rilevare la distanza: a) di un punto P assegnato da una retta o da un piano pure assegnati; b) di due rette parallele o sghembe assegnate; c) di una retta assegnata da un piano a essa parallelo; d) di due piani paralleli.
8. Rilevare l'angolo: a) di due rette concorrenti o sghembe; b) d) una retta con un piano; c) di due piani.
Praticamente la soluzione dei problemi sopra enunciati viene semplificata quando la superficie del pezzo da tracciare presenta una o più porzioni piane lavorate o semilavorate che possano essere assunte come basi di riferimento per la tracciatura (fig. 18).
La moderna tendenza verso la produzione in grande serie per la fabbricazione degli organi meccanici e l'introduzione, nelle lavorazioni relative, di attrezzature e montaggi appropriati, ha portato a evitare in molti casi la ripetizione della tracciatura manuale, chè è un'operazione delicata, costosa e d'incerta uniformità; attualmente la tracciatura si esegue solo sui pezzi aventi notevoli dimensioni e in generale su quelli destinati a essere lavorati non in serie ma con produzione singola.
Per la prima creazione delle attrezzature e dei montaggi sopra ricordati e in tutti i casi nei quali per la tracciatura è richiesta una precisione elevata, s'impiegano speciali macchine per tracciare (fig. 19); con queste, per mezzo di organi guidati secondo le coordinate ortogonali o polari, si possono riportare sul pezzo linee e punti assegnati nel disegno costruttivo, puntizzando poi le tracce segnate, e si possono anche rilevare in posizione linee e punti assegnati sul pezzo. La loro precisione può raggiungere 0,005 ÷ 0,001 mm. nelle misure lineari e 1′ in quelle angolari. Per la tracciatura con precisione meno elevata possono essere anche impiegate le comuni macchine utensili come fresatrici, piallatrici, tornî, alesatrici.
Bibl.: F. Borrino, Tecnologia meccanica generale e dell'automobile, I, Torino 1919; Ph. Fay, Guide du traceur mécanicien, Parigi 1922; A. Galassini, Nozioni di metrologia, Torino 1926; E. Gatti, Tecnologia d'officina e didattica del lavoro, Milano 1929; F. Klautke, Das Anreissen in Maschinenbau-Werkstätten, Berlino 1930; R. Morucci, La lavorazione dei metalli, I, Firenze 1928.