Letterato (Venezia 1470 circa - ivi 1549). Fu uomo di grande rettitudine e vasta cultura, assai stimato da L. Ariosto, P. Bembo, B. Varchi, S. Speroni, dai maggiori uomini dell'età sua. Scrisse commenti alla Divina Commedia e al Canzoniere di Petrarca, liriche e una grammatica italiana (ined.), di cui si servì il nipote Giacomo (1510-1550) nelle sue Regole grammaticali (1545).