Pseudonimo dello scrittore francese Léon Leclère (Chapelle-aux-Pots, Oise, 1874 - Le Mans 1966). Esordì come musicista, poi si dedicò alla poesia collaborando alla Plume, al Mercure, alla Revue Blanche, e fu direttore de La Vague (1899-1901); coltivò anche (1905-13) la pittura e pubblicò opere musicali. Pur appartenendo a una generazione simbolista, con Filles-fleurs (1895) diede la misura della sua indipendenza da qualsiasi cenacolo letterario. Fra le altre sue opere più notevoli, Le valet de coeur (1908), Humoresques (1921), i suoi saggi di critica d'arte su Cézanne (1923), Chardin (1924), Léonard de Vinci (1930).