Tuffi
Lo sport dei tuffi sembra aver avuto origine nel 1811, anno in cui si formò in Germania un sodalizio di nuoto che dedicò gran parte della sua attività alla nuova disciplina. Verso la metà dell'Ottocento due tuffatori provenienti dalla città di Halle, in Sassonia, diedero vita a un'esibizione di tuffi a Berlino, lanciandosi da un rudimentale trampolino allestito sulle rive della Sprea. I due tuffatori facevano parte del gruppo degli Halloren, gli operai che fin dal Settecento lavoravano alla vaporizzazione dell'acqua del fiume Saale, a Halle, per estrarne il sale. Terminato il lavoro, si tuffavano in pozze d'acqua dolce da trampolini improvvisati, per togliersi il sale di dosso. La passione per i tuffi dei salinatori di Halle contagiò molti ginnasti; essi videro nei tuffi un modo di allenarsi senza rischiare dolorosi atterraggi in caso di errori di esecuzione negli esercizi. Per queste ragioni i tuffatori tedeschi privilegiarono i tuffi da un'altezza moderata, curando molto le acrobazie in volo (salti mortali non raffinati ma già spettacolari), ma poco l'entrata in acqua. Frattanto, una scuola di tuffi con caratteristiche differenti si stava sviluppando in Svezia, anche lì come attività legata alla ginnastica. Gli svedesi preferirono tuffarsi da altezze maggiori e per questo progettarono e costruirono torri e vasche di dimensioni adeguate: le esecuzioni erano meno acrobatiche di quelle degli atleti tedeschi, ma molto più curate nell'entrata in acqua. Si può dire, con terminologia attuale, che i tedeschi furono i precursori dei tuffi dal trampolino, gli svedesi di quelli dalla piattaforma. In Germania prevalevano i tuffi liberi (acrobatici), in Svezia quelli semplici, con volo a corpo teso e braccia in fuori: questa semplice tecnica era definita 'a rondine' (poi la stessa tipologia di tuffi fu definita 'a cigno' negli Stati Uniti e 'ad angelo' in Italia). La scuola tedesca e quella svedese avevano in comune, come già ricordato, lo sport di provenienza della maggior parte dei tuffatori, la ginnastica.
Sulla spinta di Germania e Svezia, intorno alla fine del 19° secolo la pratica dei tuffi iniziò a diffondersi anche in Italia (a Roma ponte Milvio divenne ben presto il trampolino ideale per i tuffi nel Tevere), in Gran Bretagna e nei paesi di area balcanica. In Germania la prima gara ufficiale, da piattaforme alte e basse, si svolse a Berlino nel 1882, le prime regole furono scritte nel 1891 e il primo Campionato ufficiale si svolse, sempre a Berlino, nel 1893. Ancora nello stesso anno ebbe luogo in Gran Bretagna la prima competizione ufficiale. Nel 1895 la Royal Life Saving Society organizzò la prima manifestazione nazionale, mentre il primo Campionato nazionale fu disputato in Scozia nel 1899. Nel 1901, in Inghilterra, fu fondata la prima federazione tuffi. In Italia il primo Campionato nazionale si svolse nel 1900, a Milano, presso i Bagni Diana di porta Venezia.
I tuffi debuttarono alle Olimpiadi nel 1904, a St. Louis. Alla gara, svoltasi da una piattaforma rigida alta 33 piedi, parteciparono cinque concorrenti, tre tedeschi e due americani. Gli statunitensi vinsero l'oro con George Sheldon e il bronzo con Frank Kehoe, mentre il tedesco Georg Hoffmann conquistò l'argento. Alle Olimpiadi intermedie di Atene del 1906 il tedesco Gottlob Walz vinse tre medaglie d'oro, da 4, 8 e 12 m. Dovette portarsi la propria piattaforma dalla Germania, dato che all'epoca, in Grecia, non ne esisteva alcuna.
Alle Olimpiadi del 1908, a Londra, i tedeschi dominarono la gara dal trampolino, un evento di nuova introduzione, mentre gli svedesi vinsero tutte le medaglie dalla piattaforma. Alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912, le prime sotto l'egida della Fédération internationale de natation amateur (FINA), fondata nel 1908, si disputò anche la prima gara femminile: vinse la svedese Margareta Johanson davanti a sei connazionali; unica eccezione, al terzo posto si inserì la britannica Isabelle White.
Con l'Olimpiade di Anversa, nel 1920, iniziò il dominio degli Stati Uniti, il paese che di gran lunga ha vinto il maggior numero di titoli e di medaglie olimpiche. Al programma fu aggiunta anche la seconda gara femminile, quella dal trampolino: vinse la statunitense Aileen Riggin davanti alle connazionali Helen Wainwright, quattordicenne come la vincitrice, e Thelma Payne.
Una tappa decisiva nell'evoluzione dei tuffi fu rappresentata dall'avvento della scuola statunitense, che operò una sintesi di elementi di provenienza tedesca e svedese, dando vita a una tecnica che permise di perfezionare l'impostazione e l'esecuzione del tuffo. Il merito dell'affermazione di questa disciplina negli Stati Uniti fu principalmente di Ernst Bransten e Mike Peppe. Bransten, uno svedese immigrato poco prima dell'inizio degli anni Venti, si fece apprezzare per alcune idee rivoluzionarie. Peppe, che fu allenatore di nuoto e di tuffi all'Università dell'Ohio dal 1931 al 1963, si prodigò moltissimo per diffondere la pratica dei tuffi, tanto da essere considerato 'il padre' dei tuffi nei colleges. Il predominio statunitense nel corso del 20° secolo è dimostrato dalle cifre. In totale, i tuffatori statunitensi alle Olimpiadi hanno vinto 67 medaglie su 141 in palio, pari al 47,52%; le tuffatrici quasi altrettanto: 61 medaglie su 129 (47,29%). Nel trampolino maschile l'oro olimpico è andato ininterrottamente a tuffatori statunitensi dal 1920 al 1968 e in ogni edizione vinse un atleta diverso; in quello femminile le statunitensi vinsero ininterrottamente dal 1920 al 1956.
Negli ultimi vent'anni, tuttavia, la supremazia è passata alla scuola cinese: gli atleti, selezionati sin da bambini per diventare campioni e forgiati da lunghi e meticolosi allenamenti, grazie ai loro tuffi di grande difficoltà, eseguiti alla perfezione, hanno cominciato a vincere medaglie olimpiche a partire dall'edizione di Seul 1988. Ad Atene, nel 2004, la Cina ha vinto sei titoli olimpici su otto. Contemporaneamente è iniziato il declino degli Stati Uniti: solo 9 su 48 le medaglie vinte nei tuffi maschili dal 1980 al 1999 (18,75%); addirittura nessuna medaglia, sulle 24 possibili, nelle ultime due Olimpiadi (2000, 2004). Poco meglio le tuffatrici: 10 medaglie su 48 dal 1980 al 1999 (20,83%), una medaglia su 24 (4,17%) nelle ultime due Olimpiadi. Anche l'Italia, con la formidabile accoppiata costituita da Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto, negli anni Sessanta e Settanta ha contribuito in modo consistente alla storia del medagliere olimpico. Dibiasi, il primo tuffatore a vincere la medaglia d'oro dalla piattaforma per tre Olimpiadi consecutive (1968, 1972, 1976), è considerato uno dei tre migliori tuffatori di sempre, assieme a due suoi successori: lo statunitense Greg Louganis (anni Ottanta) e il cinese Ni Xiong (anni Novanta). Alle Olimpiadi di Seul 1988 gli Stati Uniti, con Louganis, vinsero entrambe le medaglie d'oro maschili, mentre la Cina conquistò entrambe quelle femminili. Nell'edizione successiva, a Barcellona 1992, la Cina vinse tre titoli su quattro (piattaforma maschile, piattaforma e trampolino femminile); nel 1996, ad Atlanta, per la prima volta gli Stati Uniti non vinsero alcuna medaglia d'oro. Nel 2000, a Sydney, ci fu una reazione da parte statunitense e Laura Wilkinson conquistò l'oro dalla piattaforma. In quell'anno il programma olimpico dei tuffi fu raddoppiato, con l'aggiunta dei tuffi sincronizzati, maschili e femminili, sia dal trampolino di 3 m sia dalla piattaforma. La Cina conquistò cinque titoli, la Russia i restanti due.
Nei tuffi sincronizzati gli atleti eseguono simultaneamente l'identico tuffo; i giudici valutano sia l'esecuzione del tuffo di ciascun atleta sia, soprattutto, la sincronizzazione della coppia.
Da notare che il programma dei campionati del mondo si articola su dieci gare: oltre agli otto eventi olimpici si disputano, infatti, anche le prove, maschili e femminili, dal trampolino di 1 m. Nel corso del tempo anche il numero dei tuffi da eseguire in ogni gara è aumentato, e altrettanto si può dire della difficoltà di esecuzione dei tuffi stessi. All'inizio del 20° secolo il numero di tuffi era 14 dalla piattaforma e 20 dal trampolino; oggi è 63 dal trampolino di 1 m, 67 da quello di 3 m e 85 dalla piattaforma di 10 m. Il grado di difficoltà, nonostante siano stati già raggiunti ottimi livelli, è in costante aumento.
Tra le nazioni che vantano una grande tradizione nei tuffi vi sono pure il Canada, il Messico e l'Australia, la cui presenza nel medagliere delle edizioni 2000 e 2004 si deve ai progressi compiuti dai loro atleti sotto la guida di tecnici cinesi.
La vasca per i tuffi deve misurare 21x25 m e, per garantire la sicurezza dei tuffatori, deve essere profonda almeno 5 m. La torre (o castello) è il complesso di trampolini e piattaforme da dove si eseguono i tuffi. Gli impianti più evoluti sono ormai dotati di ascensore. Il trampolino è costituito da una piattaforma equipaggiata con una tavola elastica. Le altezze di gara sono di 1 m e di 3 m. Ogni trampolino è dotato di un congegno a ruota, con una scala da 0 a 10; la ruota è regolata dall'atleta prima di eseguire il tuffo secondo le proprie caratteristiche fisiche, quelle tecniche del tuffo e, in funzione di tutto questo, secondo la maggiore o minore flessibilità che si vuole conferire alla tavola (in particolare per l'altezza che l'atleta vuole raggiungere in fase di decollo). Originariamente le tavole erano di legno ed erano ricoperte da una stuoia di cocco per diminuirne la scivolosità; in seguito sono state costruite e adottate tavole di alluminio e in fibra di vetro. La piattaforma propriamente detta è rigida, l'altezza di gara è di 10 m.
All'interno del recinto di gara e dietro la torre deve essere installata una piscina per il rilassamento degli atleti tra l'esecuzione di un tuffo e il successivo (di solito si tratta di una grande vasca con idromassaggio); la temperatura dell'acqua deve essere superiore di almeno 5 °C rispetto a quella della piscina di gara.
Dell'impianto fa parte anche la bubble machine, costituita da un sistema che immette aria dal fondo della piscina affinché la superficie dell'acqua resti sempre leggermente mossa e increspata. La superficie ferma, infatti, si comporta come uno specchio; perciò l'atleta resterebbe disorientato, con una percezione alterata dello spazio, mettendo a repentaglio la corretta esecuzione del tuffo (soprattutto nella delicata fase di entrata in acqua) e anche la propria sicurezza e incolumità. Funzione analoga a quella della bubble machine è espletata dall'agitation system: si tratta di un'apparecchiatura idraulica, installata sul bordo vasca dal lato della torre, il cui compito è di spruzzare acqua nella piscina in corrispondenza della zona di entrata in acqua dei tuffatori.
A lato della torre sono installate docce ad acqua calda, che possono essere usate dagli atleti dopo l'esecuzione di ciascun tuffo. Da molti anni i tuffatori usano asciugarsi tra un tuffo e l'altro con panni scamosciati idrofili (assorbenti); questa pratica li aiuta anche a eseguire i tuffi con maggiore sicurezza, evitando che gocce d'acqua entrino negli occhi durante l'esecuzione del tuffo e che gli arti inferiori scivolino in una qualunque fase di esecuzione del tuffo.
Accanto alla vasca per il rilassamento devono essere installate attrezzature per l'esecuzione di esercizi ginnici di riscaldamento. Sempre a scopo di riscaldamento una seconda palestra, equipaggiata con due trampolini e relativi materassi per l'atterraggio morbido, è allestita in prossimità degli spogliatoi. Per fornire agli atleti le più ampie scelte per il riscaldamento, accanto alla palestra con i trampolini deve essere disponibile anche una sala equipaggiata con attrezzature pesistiche. Nella stessa area deve essere inoltre allestita una sala per eseguire esercizi di allungamento muscolare e mobilità articolare (stretching); è richiesto che il pavimento sia ricoperto di moquette antiscivolo e che l'attrezzatura comprenda spalliere, sbarre, specchi e materassi.
All'interno del recinto della piscina di gara, sul lato opposto alla torre, deve essere installato un grande tabellone elettronico. Prima di ogni tuffo devono comparire sul tabellone il nome del tuffatore, la sua nazionalità e la descrizione del tuffo che l'atleta si accinge a eseguire; dopo l'esecuzione del tuffo devono leggersi i punteggi attribuiti dai giudici, nonché il punteggio totale attribuito al tuffo; alla fine di ogni tornata di tuffi (round) devono apparire i punteggi cumulativi parziali attribuiti a ciascun atleta fino a quel momento; alla fine della gara, ma dopo che i risultati sono stati ufficialmente confermati, compare la classifica finale, con il punteggio complessivo attribuito a ciascun tuffatore.
Una coppia di indicatori elettronici delle dimensioni di 1,5x0,6 m deve essere installata agli angoli della piscina sotto i trampolini da 3 m. Questi segnalatori indicano il codice del tuffo che sta per essere eseguito, consentendo ai giudici ‒ i quali, dalla posizione in cui si trovano, hanno difficoltà a vedere il grande tabellone centrale ‒ di valutare adeguatamente l'esecuzione, che deve avvenire all'interno del tempo concesso. In assenza di tali dispositivi, i codici dei tuffi devono essere comunicati manualmente, attraverso apposite tavole.
Il tabellone dell'annunciatore è localizzato nei pressi della segreteria di gara ed è gestito dall'annunciatore stesso; deve comunicare la lista dei tuffi almeno un'ora prima dell'inizio della gara e i risultati ufficiali alla fine di ogni competizione.
Ciascun giudice ha in dotazione un pannello elettronico per i punteggi: tale pannello misura 20x10 cm ed è dotato di un pulsante attraverso il quale il giudice sceglie il voto che intende attribuire al tuffo. I punteggi sono inviati elettronicamente al tavolo della segreteria da dove, attraverso un'unità centrale, sono immediatamente inviati al grande tabellone elettronico. In mancanza di pannelli elettronici devono essere utilizzati pannelli manuali, di formato A4.
Il tavolo della segreteria è posizionato all'interno del recinto di gara e ospita l'annunciatore, il commentatore, gli assistenti di segreteria, il personale addetto al tabellone principale e lo starter; quest'ultimo è il responsabile principale del corretto svolgimento della gara ed è coadiuvato da un collega che si trova di fronte a lui, sul lato opposto della piscina.
L'altezza dei seggioloni dei giudici va dai 2 ai 2,5 m; essi sono posti su entrambi i lati della piscina, nei pressi della torre, in modo da consentire a ciascun giudice una buona visione di campo e sono ricoperti ai lati da pannelli che impediscono ai giudici di comunicare fra loro, anche visivamente.
La giuria si compone di un giudice-arbitro e di un numero di giudici che, alle Olimpiadi, è pari a sette per gli eventi individuali, a nove per le gare di tuffi sincronizzati. L'arbitro è responsabile dell'applicazione delle regole e del corretto andamento della gara ma non esprime alcun giudizio sui tuffi. I giudici, prima di decidere il punteggio e di mostrarlo, devono valutare l'esecuzione del tuffo in ogni sua fase. Ciascun tuffo si compone di cinque fasi fondamentali. In successione cronologica esse sono: l'avvicinamento, lo stacco (elevazione), il decollo, l'esecuzione tecnica nella fase di volo e l'entrata in acqua. Si valuta anche la grazia con cui il tuffo è eseguito.
I giudici esprimono il loro voto su una scala da 0 a 10, con la possibilità di esprimere i mezzi punti. Naturalmente il giudizio è soggettivo, ma la discrezionalità è limitata da una griglia che stabilisce il punteggio minimo e massimo per ciascun livello di esecuzione. Il punteggio da attribuire è 0 se il tuffo è completamente sbagliato. Per un'esecuzione insoddisfacente il punteggio deve essere compreso tra 0,5 e 2 punti. Un'esecuzione insufficiente merita da 2,5 a 4,5 punti, mentre se è soddisfacente il giudice deve attribuire un punteggio tra 5 e 6. Una buona esecuzione merita da 6,5 a 8 punti; quando è molto buona il giudice può concedere da 8,5 a 10 punti. Ogni tuffo è valutato indipendentemente dal grado di difficoltà cui è associato. Il grado (coefficiente) di difficoltà, assegnato a ciascun tuffo, è un valore numerico che va da 1,3 a 3,6, ed è basato su una formula matematica che combina insieme i vari elementi di un tuffo: l'avvicinamento, il numero di salti mortali, quello degli avvitamenti, la posizione in volo e quella in entrata. Il grado di difficoltà viene moltiplicato per il punteggio espresso dalla giuria; questa operazione concorre al punteggio finale attribuito al tuffo.
La posizione di partenza del tuffatore deve essere eretta, con le braccia tese all'infuori o sopra la testa. L'avvicinamento al bordo del trampolino o della piattaforma deve essere continuo, morbido e condurre allo stacco e poi al decollo senza soluzione di continuità. Durante l'esecuzione del tuffo le posizioni caratteristiche ‒ tesa, carpiata, raggruppata o libera ‒ devono essere eseguite con eleganza e controllo, e tenute abbastanza da consentire ai giudici di identificarle. In tutti i casi l'entrata deve avvenire a corpo teso e in verticale, con i piedi uniti e le punte tese. Quando l'entrata avviene dalla parte della testa (nella maggioranza dei casi), le braccia devono essere tese sopra la testa e le mani congiunte; quando l'entrata è dalla parte dei piedi le braccia tese sono tenute lungo i fianchi al fine di diminuire l'attrito durante l'entrata. Dopo ogni tuffo, a un segnale dell'arbitro, ciascun giudice, in totale indipendenza, indica il proprio punteggio. Il punteggio più alto e quello più basso sono scartati, mentre gli altri cinque vengono sommati fra loro. La somma è moltiplicata per il grado di difficoltà. Il risultato della moltiplicazione è a sua volta moltiplicato per 0,6 e il risultato di quest'ultima operazione rappresenta il punteggio ufficiale attribuito al tuffo.
Oltre che dalla descrizione, ogni tuffo è designato da un codice di 3 o 4 numeri seguiti da una lettera. Il primo numero indica il gruppo cui il tuffo appartiene: 1 indica tuffo in avanti, 2 tuffo all'indietro, 3 tuffo rovesciato, 4 tuffo ritornato, 5 tuffo con avvitamento, 6 tuffo dalla verticale.
Nel caso di tuffi appartenenti ai primi quattro gruppi, il secondo numero può essere solamente 0 o 1: lo 0 indica che il tuffo è eseguito da fermo, mentre il numero 1 indica che il tuffo è eseguito al volo. La terza cifra indica il numero di mezzi salti mortali che devono essere eseguiti: per esempio il numero 1 indica mezzo salto mortale, il numero 3 un salto mortale e mezzo.
Nei tuffi con avvitamento, il cui codice inizia con il numero 5, la seconda cifra indica la direzione del decollo: 1 sta per 'in avanti', 2 per 'all'indietro', 3 per 'rovesciato', 4 per 'ritornato'.
Anche nei tuffi dalla verticale (codice che inizia con il numero 6) la seconda cifra indica la direzione del decollo. Analogamente a quanto spiegato in precedenza, il numero 1 significa 'in avanti', il numero 2 'all'indietro', il 3 'rovesciato'. I tuffi dalla verticale possono essere eseguiti solo dalla piattaforma e non dal trampolino.
Nei tuffi con avvitamento e dalla verticale la terza cifra indica, come nei tuffi dei primi quattro gruppi, il numero delle rotazioni avanti o indietro, mentre la quarta cifra indica il numero di mezzi avvitamenti che devono essere eseguiti.
La lettera alla fine del numero indica la posizione in cui il tuffo deve essere eseguito: A indica posizione tesa, B posizione carpiata, C posizione raggruppata, D posizione libera. Bisogna precisare che per posizione libera si intende qualsiasi combinazione delle altre posizioni; essa riguarda solamente i tuffi con avvitamento.
Trampolino di 1 m. - Questa gara fa parte del programma dei campionati del mondo, europei e italiani, ma non del programma olimpico. I primi 12 atleti della fase preliminare (eliminatoria) si qualificano per quella finale. In caso di più atleti classificati al dodicesimo posto con il medesimo punteggio, essi sono tutti qualificati per la finale. Nelle gare femminili le atlete eseguono cinque tuffi, scelti nei differenti gruppi, senza limite nel grado di difficoltà. Nelle gare maschili gli atleti ne eseguono sei.
Trampolino di 3 m e piattaforma di 10 m. - Alle Olimpiadi e ai campionati del mondo le gare si svolgono su tre fasi: preliminare, semifinale e finale. Partecipano alla semifinale i primi 18 tuffatori classificati nella fase preliminare; accedono alla finale i primi 12 atleti della semifinale. Per determinare la classifica della semifinale, il punteggio ottenuto in questa fase è addizionato a quello conseguito nella fase preliminare. In caso di pareggio per il diciottesimo posto della fase preliminare o per il dodicesimo della semifinale, gli atleti ex aequo passano tutti alla fase successiva. Nel determinare la classifica finale si tiene conto del punteggio conseguito nella semifinale (in cui si eseguono tuffi con limitato grado di difficoltà), che viene aggiunto al punteggio della finale. Il punteggio totale determina la posizione dell'atleta rispetto agli altri concorrenti e, dunque, la classifica finale per i primi dodici. Per determinare la classifica dal tredicesimo al diciottesimo posto, che riguarda i semifinalisti esclusi dalla finale, si tiene conto anche del punteggio realizzato nella fase preliminare. I rimanenti piazzamenti sono assegnati secondo il punteggio conseguito nella fase preliminare.
Nelle gare dal trampolino di 3 m le donne eseguono 5 tuffi, uno per gruppo, nella fase preliminare, senza limiti nel grado di difficoltà. In semifinale eseguono altri 5 tuffi, scelti dai vari gruppi. Il totale dei gradi di difficoltà non deve eccedere 9,5. In finale le concorrenti eseguono altri 5 tuffi, pure scelti dai diversi gruppi, senza limite nel grado di difficoltà. Gli uomini in ciascuna fase eseguono un tuffo in più, scelto da qualsiasi gruppo.
Nelle gara dalla piattaforma di 10 m le donne eseguono 5 tuffi, scelti dai vari gruppi e senza limite nel grado di difficoltà, nella fase preliminare. In semifinale eseguono 4 tuffi, scelti dai vari gruppi; il grado di difficoltà cumulativo non deve eccedere 7,6. In finale si effettuano altri 5 tuffi, senza limite nel grado di difficoltà. Gli uomini eseguono 6 tuffi nella fase preliminare e in quella finale, ma anch'essi ne eseguono 4 in semifinale.
Tuffi sincronizzati dal trampolino e dalla piattaforma. - Le fasi competitive sono due, la preliminare e la finale. Nelle competizioni organizzate sotto l'egida della FINA il numero dei finalisti è stabilito di volta in volta. La classifica finale è determinata in base ai soli punteggi conseguiti nella fase finale. I concorrenti, uomini e donne, eseguono 5 tuffi: due con un grado di difficoltà di 2,0 e tre senza limite nel grado di difficoltà. Entrambi i tuffatori devono eseguire simultaneamente almeno un tuffo in avanti, almeno un tuffo all'indietro e almeno un tuffo combinato (un atleta si tuffa in avanti, l'altro all'indietro). Nessun tuffo può essere ripetuto.
L'ordine secondo il quale i tuffatori devono eseguire i tuffi nella fase preliminare è stabilito prima della gara mediante sorteggio, possibilmente elettronico, alla presenza degli interessati o dei loro rappresentanti. In semifinale l'ordine di partenza è inverso rispetto al piazzamento dell'eliminatoria (esempio: il dodicesimo classificato nell'eliminatoria è il primo a salire sul trampolino, o sulla piattaforma, nella semifinale). Lo stesso criterio si applica per determinare l'ordine di partenza della finale (esempio: l'ultimo classificato della semifinale ‒ tenendo conto anche del punteggio conseguito nell'eliminatoria ‒ è il primo concorrente a eseguire i tuffi in finale). In ciascuna sessione di gara possono essere eseguiti al massimo 210 tuffi.
Prima della gara ciascun concorrente deve consegnare al giudice-arbitro la lista completa dei tuffi che intende eseguire in ciascuna fase della competizione. In alcuni casi la lista può essere modificata, previa tempestiva notifica al giudice-arbitro.
Alle Olimpiadi, ai campionati del mondo, in Coppa del mondo e nel Grand Prix FINA i giudici devono essere 7 per le gare dal trampolino e dalla piattaforma individuali e 9 per le gare sincronizzate (5 di loro valutano la sincronizzazione, 2 l'esecuzione di un tuffatore e gli altri 2 l'esecuzione del secondo tuffatore). In tutte le altre competizioni devono esservi almeno 5 giudici. Nelle gare da 1 m i giudici siedono su sedie normali, in quelle da 3 e da 10 m le seggiole dei giudici devono avere un'altezza minima di 1,5 m e massima di 2 m.
Philip Boggs è nato ad Akron, nell'Ohio, il 29 dicembre 1949. Fu il migliore tuffatore dal trampolino negli anni Settanta. All'apice della sua carriera, iniziata tardi (a 18 anni), era capitano d'aviazione. Allenato da Maxine 'Micki' King (campionessa olimpica dal trampolino a Monaco 1972) e poi da Richard 'Dick' Kimball, Boggs vinse il titolo di campione del mondo dal trampolino per tre volte consecutive: a Belgrado nel 1973, a Cali nel 1975 (entrambe le volte davanti a Dibiasi) e a Berlino nel 1978 (Cagnotto in quell'occasione fu terzo). Nel 1976 vinse la medaglia d'oro olimpica a Montreal, davanti a Cagnotto. Nella sua carriera ha conquistato anche cinque titoli nazionali. Fa parte della Hall of Fame dal 1985.
Giorgio Cagnotto è nato a Torino il 2 giugno 1947 (Franco all'anagrafe). Avviato ai tuffi dallo zio materno Lino Quattrin, tuffatore di buon livello nazionale negli anni Cinquanta, Giorgio ha compiuto una carriera parallela a quella di Klaus Dibiasi, di cui è stato grande amico e grande rivale. Purtroppo l'eccelsa classe di Dibiasi ha in parte oscurato i tanti meriti di Giorgio. Di statura piccola ma forte, agile e molto coordinato, Cagnotto ha conseguito i suoi maggiori successi dal trampolino di 3 m, ma nella sua collezione non mancano medaglie vinte dalla piattaforma. In questa specialità in qualche occasione ‒ per esempio ai Giochi del Mediterraneo ‒ egli ha battuto persino Dibiasi. Analogamente al russo Sautin, negli ultimi anni di carriera Cagnotto si è dedicato solo ai 3 m, ritenendo i tuffi da 10 m troppo logoranti per il suo fisico. Tra Olimpiadi, campionati del mondo ed europei Cagnotto ha vinto complessivamente 10 medaglie. Alle Olimpiadi il suo bottino è di 2 argenti e un bronzo dal trampolino (rispettivamente nel 1972, 1976 e 1980) e un altro bronzo dalla piattaforma (1972); ai mondiali ha vinto un bronzo dal trampolino nel 1978 a Berlino. Agli europei ha conquistato 5 medaglie: un oro dal trampolino (nel 1970 a Barcellona), 2 argenti dal trampolino (nel 1974 a Vienna e nel 1977 a Jönköping) e 2 bronzi, uno dal trampolino (nel 1966 a Utrecht), l'altro dalla piattaforma (nel 1970 a Barcellona). Dopo le Olimpiadi di Mosca, a 33 anni, Cagnotto chiuse la carriera, sposò la tuffatrice bolzanina Carmen Casteiner, sua compagna di nazionale, e divenne allenatore federale per il settore giovanile. Nel 1985 la coppia ebbe una figlia, Tania, divenuta la migliore tuffatrice italiana di sempre e tuttora in attività. Poi Cagnotto assunse l'incarico di allenatore della nazionale maggiore, che ricopre tuttora. A imitazione degli indigeni messicani ebbe anche il coraggio di tuffarsi dalla Quebrada di Acapulco, da un'altezza di circa 25 m.
Tania Cagnotto è nata il 15 maggio 1985 a Bolzano. La figlia di Giorgio Cagnotto e di Carmen Casteiner (quest'ultima come tuffatrice vantò numerosi titoli italiani, parecchie presenze in nazionale e la partecipazione alle Olimpiadi del 1976) ha già partecipato a due Olimpiadi: a Sydney, nel 2000, entrò in semifinale dal trampolino e fu diciottesima; ad Atene, nel 2004, conquistò la finale sia dal trampolino sia dalla piattaforma, e in entrambe le gare fu ottava. Nel 2001 fu sesta da 3 m ai Mondiali di Fukuoka. Nel 2002, agli Europei di Berlino, fu seconda dalla piattaforma e terza nei tuffi sincronizzati dal trampolino. Ai Mondiali del 2003, a Barcellona, fu undicesima da 10 m e tredicesima da 3 m. Nel 2004, prima delle Olimpiadi, vinse 2 medaglie agli Europei di Madrid: d'oro dalla piattaforma e di bronzo dal trampolino di 1 m; inoltre si classificò quinta in entrambe le prove dal trampolino di 3 m (individuale e sincronizzata). Ai Mondiali juniores del 2002 ha conquistato una medaglia d'oro e 2 d'argento. In quattro edizioni dei campionati europei juniores Cagnotto ha vinto 9 medaglie d'oro: 2 nel 1999, 3 nel 2000, una nel 2001 e 3 nel 2003. È salita sui vari gradini del podio in altre grandi manifestazioni internazionali: Grand Prix FINA, Coppa del mondo FINA, Coppa dei campioni (europea) e Giochi mondiali militari. Cagnotto è tesserata contemporaneamente per la società Bolzano Nuoto e per il G.S. Fiamme Gialle. Suo primo tecnico fu la madre, ma ormai da parecchi anni è allenata dal padre, che la segue sia a Bolzano sia in nazionale.
Luigi Cangiullo nacque a Napoli nel 1897 e morì a Milano nel 1930. Fu il migliore tuffatore italiano degli anni Venti. Vinse tre titoli nazionali dal trampolino nel 1922, 1923 e 1925 e otto titoli italiani dalla piattaforma fra il 1922 e il 1930. Partecipò alle Olimpiadi del 1924 e del 1928 e fu quarto dalla piattaforma agli Europei del 1927. Morì in seguito a un incidente avvenuto nella piscina Lido di Milano.
Luciano Cozzi nacque a Milano il 9 settembre 1909 e vi morì nel 2002. Fu il migliore tuffatore italiano prima dell'avvento della coppia Dibiasi-Cagnotto. Vinse venticinque titoli nazionali, diciotto dal trampolino e sette dalla piattaforma. Vinse la medaglia di bronzo dal trampolino agli Europei di Bologna nel 1927. Partecipò, senza salire sul podio, ad altre quattro edizioni dei Campionati Europei (Parigi 1931, Magdeburgo 1934, Londra 1938, Montecarlo 1947).
Carlo Dibiasi nacque a Bolzano il 19 ottobre 1909 e vi morì il 29 ottobre 1984. Negli anni Trenta vinse tre titoli italiani dalla piattaforma, la sua specialità, e quattro dal trampolino; fu ottavo agli Europei del 1934 e decimo alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, e dopo la prigionia negli Stati Uniti, riprese a gareggiare. Disputò l'ultima gara a cinquant'anni, avendo come avversario il giovanissimo figlio Klaus.
Klaus Dibiasi è nato a Solbad Hall nel Tirolo (Austria), da genitori italiani, il 6 ottobre 1947. Ha vinto 5 medaglie in quattro Olimpiadi: 3 ori olimpici consecutivi e un argento dalla piattaforma, oltre a un altro argento dal trampolino. È l'unico tuffatore a essere salito sul podio in quattro diverse Olimpiadi e il primo ad avere vinto il titolo olimpico dalla piattaforma per tre volte consecutive. Dibiasi ha vinto anche due titoli mondiali (piattaforma), due europei (piattaforma e trampolino), diciotto titoli italiani assoluti e undici indoor. Esordì nel 1963 e chiuse la carriera nel 1976 a Montreal, con il terzo alloro olimpico. Con il suo stile rivoluzionò i tuffi. Insieme a Greg Louganis è considerato il migliore tuffatore di tutti i tempi. A Bolzano, dove si trasferì da bambino, Dibiasi fu avviato ai tuffi dal padre Carlo, che fu anche il suo allenatore. Ad affinarne tecnica e stile contribuì l'allenatore tedesco Horst Görlitz. Nel 1963 vinse il suo primo titolo nazionale assoluto. Alle Olimpiadi di Tokyo, nel 1964, l'allora diciassettenne Dibiasi all'ultimo giorno di gara dalla piattaforma da 10 m si presentò, sorprendentemente, al primo posto; negli ultimi tuffi fu però superato, di appena 1,04 punti, dallo statunitense Robert Webster, campione olimpico in carica, e così vinse la medaglia d'argento. In seguito a tale impresa la città di Bolzano decise di aiutarlo dotando la piscina comunale di una copertura, per permettergli di allenarsi anche d'inverno. Nel 1966 vinse l'oro ai Campionati Europei. Alle Olimpiadi di Città del Messico, nel 1968, vinse il suo primo oro olimpico dalla piattaforma, staccando di 10 punti il messicano Álvaro Gaxiola, secondo classificato. Conquistò anche l'argento dal trampolino di 3 m, dietro lo statunitense Bernard Wrightson. Anche alle Olimpiadi di Monaco del 1972 Dibiasi si impose senza difficoltà dalla piattaforma, staccando di quasi 24 punti il secondo classificato, lo statunitense Richard Rydze. Nel frattempo era fiorito anche il talento di Giorgio Cagnotto, che fu terzo dalla piattaforma e secondo dal trampolino: uno storico trionfo per lo sport italiano. Nel 1973 e nel 1975 Dibiasi vinse l'oro dalla piattaforma ai Campionati Mondiali. Nel 1974 vinse il titolo europeo, sempre dalla piattaforma, a Vienna. Alle Olimpiadi di Montreal, nel 1976, pur afflitto da una dolorosa tendinite, entrò nella leggenda conquistando il terzo titolo consecutivo dalla piattaforma. Fu una vittoria netta, con circa 23 punti di vantaggio, ma sofferta perché raggiunta all'ultimo tuffo nei confronti dell'emergente fuoriclasse statunitense Greg Louganis, allora sedicenne. Nel novembre dell'anno dopo Dibiasi si ritirò dall'agonismo e divenne prima allenatore, poi commissario tecnico della nazionale e infine consigliere della Federazione italiana nuoto.
Fu Mingxia è nata il 16 febbraio 1977 a Wuhan, nella provincia cinese di Hubei; è l'unica donna ad aver vinto 5 medaglie alle Olimpiadi: 4 d'oro e una d'argento. Il suo talento esplose ai Campionati del Mondo di Perth, nel 1991, quando vinse il titolo dalla piattaforma con 426,51 punti. L'anno dopo, alle Olimpiadi di Barcellona, nella stessa specialità vinse il suo primo titolo olimpico, con 461,43 punti. Nel 1994, ai Mondiali di Roma, difese con successo il titolo vinto a Perth, con 434,04 punti. Due anni dopo, ad Atlanta, vinse 2 medaglie d'oro esibendo una superiorità schiacciante. Oltre al titolo dalla piattaforma, conquistato con ben 521,58 punti, vinse anche quello dal trampolino, addirittura con 547,68 punti. A Sydney, nel 2000, vinse il terzo oro su tre partecipazioni olimpiche consecutive, alla pari di Dibiasi: conquistò il titolo dal trampolino con un nuovo record nel punteggio (609,42) e vinse anche la medaglia d'argento, sempre dal trampolino, nei tuffi sincronizzati. Fu è entrata a far parte della Hall of Fame nel maggio del 2005.
Guo Jingjing, nata il 15 ottobre 1981 nel Hebei, in Cina, ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney 2000 e di Atene 2004, vincendo in tutto 2 medaglie d'oro e altrettante d'argento (con 4 medaglie, tutte dal trampolino, è quarta nel medagliere olimpico generale femminile). A Sydney ha conquistato 2 argenti, ad Atene 2 ori. Nei tuffi sincronizzati si è aggiudicata le medaglie in coppia con Fu Mingxia nel 2000 e con Wu Minxia nel 2004. Sempre dal trampolino di 3 m, Guo ha anche conquistato 5 medaglie ai campionati del mondo: una d'argento nella gara individuale da 3 m, nel 1998 a Perth, e 4 d'oro. Tanto nel 2001 (Fukuoka) quanto nel 2003 (Barcellona) la cinese ha vinto sia il titolo individuale sia quello nei tuffi sincronizzati (sempre in coppia con Wu). Nel medagliere dei mondiali Guo è prima in assoluto per numero di riconoscimenti e seconda per numero di medaglie d'oro individuali (dietro alla connazionale Min Gao che ne ha vinte tre).
Piero Italiani è nato a Pescara il 26 marzo 1962. Si rivelò agli Europei giovanili del 1978, nei quali vinse il titolo dalla piattaforma e fu secondo dal trampolino. Allenato da Klaus Dibiasi fu poi decimo dalla piattaforma agli Europei di Spalato del 1981 e quarto dal trampolino a quelli di Roma del 1983 (a 60 centesimi dal terzo classificato). Alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 conquistò un ottimo sesto posto dal trampolino.
Ingrid Krämer-Engel-Gulbin è nata a Dresda il 29 luglio 1943. Gareggiando per la squadra tedesca unita, riuscì nell'impresa di vincere l'oro sia dal trampolino (con un vantaggio di 17 punti) sia dalla piattaforma (all'ultimo tuffo) alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Krämer interruppe il dominio delle statunitensi grazie alle formidabili doti tecniche esibite: forza, precisione e grazia nell'esecuzione. Nel 1962 vinse entrambi i titoli ai Campionati Europei di Lipsia. Nel 1964, alle Olimpiadi di Tokyo (con il cognome del marito Engel) difese con successo il titolo dal trampolino davanti a tre statunitensi e fu seconda dalla piattaforma. Partecipò anche alle Olimpiadi del 1968, a Città del Messico (con il cognome del secondo marito Gulbin) e fu quinta dal trampolino. Poi si ritirò. Fa parte della Hall of Fame dal 1975.
Samuel 'Sammy' Lee è nato a Fresno, in California, il 1° agosto 1920, da genitori coreani. Fu il primo tuffatore a vincere la medaglia d'oro in due Olimpiadi consecutive: lo fece dalla piattaforma nel 1948 a Londra e nel 1952 a Helsinki. Riuscì a trarre vantaggio dalla sua bassa statura ‒ non superava il metro e sessanta centimetri ‒ grazie alla straordinaria forza delle sue gambe che gli permetteva un'eccezionale elevazione. Impressionò con il suo '3,5 avanti raggruppato', una novità. A Londra fu anche terzo dal trampolino. Ufficiale dell'esercito e medico, Lee divenne allenatore di valore: fra i suoi allievi si annoverano i campioni olimpici Robert David Webster e Greg Louganis. Fu ammesso nella Hall of Fame nel 1968.
Liang Tian è nato il 26 agosto 1979 a Chongqing, in Cina. Specialista della piattaforma, nel 2000 ha vinto l'oro olimpico nella gara individuale e l'argento in quella sincronizzata. Nel 1996, al suo esordio olimpico, fu quarto, sempre dai 10 m. Ai Campionati del Mondo del 2001 ha vinto entrambi i titoli dalla piattaforma (quello sincronizzato in coppia con Sang Xue); a quelli del 1998 si è classificato secondo nell'individuale. Nel 1999 e nel 2000 ha vinto la Coppa del Mondo sia nella gara individuale sia in quella sincronizzata.
Gregory 'Greg' Louganis è nato a San Diego, in California, il 29 gennaio 1960 da una coppia quindicenne, padre samoano e madre svedese. A nove mesi Greg fu adottato da Peter e Frances Louganis, una coppia di San Diego immigrata dalla Grecia che aveva già un'altra figlia adottiva e che gli mise come secondo nome Efthimios. Sofferente di dislessia, Greg mostrò subito una grande passione per la danza e per la ginnastica. Iniziò a praticare i tuffi all'età di 10 anni. Nel 1975 cominciò a evidenziarsi la sua omosessualità e fu allontanato dalla famiglia. Si trasferì presso il suo allenatore, il dottor Sammy Lee, olimpionico di tuffi nel 1948 e nel 1952, che lo aveva ammirato in una delle sue prime competizioni giovanili. A sedici anni partecipò alle Olimpiadi di Montreal, nel 1976, dove conquistò la medaglia d'argento dalla piattaforma, dietro a Klaus Dibiasi. Fu subito evidente la sua classe. Ai Mondiali del 1978, a Berlino, conquistò l'oro dalla piattaforma. A causa del boicottaggio degli Stati Uniti non poté partecipare alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Ai Mondiali del 1982, a Guayaquil, vinse sia dalla piattaforma sia dal trampolino. Alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 Louganis vinse nuovamente entrambe le medaglie d'oro e si confermò come uno dei più grandi tuffatori di sempre; dalla piattaforma vinse con 710,91 punti, infrangendo per primo la barriera dei 700 punti. Nel 1986, a Madrid, conquistò la sua seconda doppietta mondiale. Poco prima delle Olimpiadi di Seul, nel 1988, Louganis scoprì di essere sieropositivo. Pensò di abbandonare l'attività sportiva, ma poi decise di partecipare ai Giochi, dove riuscì nuovamente a vincere l'oro dalla piattaforma, nonostante in semifinale si fosse ferito battendo la testa contro il bordo della piattaforma durante un tuffo. Nel 1989 si ritirò dalle competizioni (ma partecipò ai Giochi Gay di New York del 1994). Dopo le Olimpiadi di Seul, Louganis fu insignito dal Comitato olimpico degli Stati Uniti del Sullivan Award, uno speciale riconoscimento attribuito all'"atleta che meglio incarna lo spirito olimpico". Nel 1993 fu ammesso nella Hall of Fame. Dopo il ritiro dall'attività agonistica si è dedicato allo spettacolo, partecipando a film, opere teatrali e programmi televisivi.
Nicola Marconi è nato a Roma il 12 novembre 1978. Piccolo di statura ma dotato di gran forza, è riuscito a vincere ben 7 medaglie ai campionati europei. Tre le medaglie d'oro: 2 nei tuffi sincronizzati dal trampolino di 3 m ‒ a Istanbul 1999 (con Donald Miranda) e a Madrid 2004 (con il fratello Tommaso) ‒ e una dal trampolino di 1 m, a Berlino 2002. Ha vinto inoltre una medaglia d'argento (dal trampolino di 1 m a Madrid 2004) e 2 medaglie di bronzo, entrambe nei tuffi sincronizzati da 3 m: la prima a Siviglia 1997 (con Miranda), la seconda a Berlino 2002 (con il fratello Tommaso). Marconi ha vinto il suo primo oro internazionale agli Europei juniores di Istanbul, nel 1993, dal trampolino di 1 m. Ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney 2000 e di Atene 2004. Il suo miglior piazzamento è stato l'ottavo posto nei tuffi sincronizzati dal trampolino (con Miranda) a Sydney. Ha ottenuto diversi piazzamenti sul podio in varie edizioni della Coppa dei campioni e numerosi titoli italiani. Anche la sorella Maria ha fatto parte della nazionale di tuffi, riuscendo a salire sul podio degli europei come compagna di Tania Cagnotto nei tuffi sincronizzati.
Lamberto Mari è nato a Firenze il 7 settembre 1933. Ha vinto quindici titoli italiani, nove dal trampolino e sei dalla piattaforma. Ha partecipato a tre campionati europei entrando in finale a Vienna nel 1950 (decimo) e a Budapest nel 1958 (ottavo). Partecipò alle Olimpiadi di Roma, nel 1960, conquistando un prestigioso sesto posto nel trampolino.
Patricia McCormick è nata il 12 maggio 1930 a Seal Beach, in California. Prima del matrimonio con Glenn McCormick, capo-allenatore della squadra statunitense ai Giochi di Melbourne 1956, il cognome di Patricia, detta Pat, era Keller. È stata l'unica tuffatrice a vincere l'oro tanto dal trampolino quanto dalla piattaforma in due Olimpiadi successive: realizzò l'impresa ‒ riuscita solo a Louganis, fra gli uomini ‒ ai Giochi di Helsinki, nel 1952, e a quelli successivi di Melbourne, appena otto mesi dopo aver dato alla luce il primo figlio Timothy. McCormick continuò ad allenarsi per quasi tutta la gravidanza e a percorrere quotidianamente 800 m a nuoto fino a due giorni dal parto. La sua seconda figlia Kelly, tuffatrice anche lei, ha vinto la medaglia d'argento dal trampolino alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Quella dei McCormick è la famiglia più rappresentata nella Hall of Fame: Pat vi entrò nel 1965, il marito nel 1995, la figlia Kelly nel 1999.
Min Gao è nata nel 1971 nel Sichuan, in Cina. È stata la prima grande tuffatrice cinese, la prima a interrompere l'egemonia delle statunitensi. Nel 1986 a Madrid, all'età di 15 anni e alla sua prima competizione internazionale, Min vinse la medaglia d'oro dal trampolino di 3 m ai Campionati del Mondo. L'anno dopo vinse la Coppa del Mondo dal trampolino, con il punteggio record, per quell'epoca, di oltre 600 punti. Nel 1988 e nel 1992 vinse l'oro olimpico dal trampolino. A Seul, nel 1988, impressionò per aver eseguito gli ultimi tre tuffi della finale con il punteggio più alto rispetto alle concorrenti. Nel 1989 vinse la Coppa del Mondo sia dal trampolino di 1 m sia da quello di 3 m. Dal 1986 al 1992 è stata giudicata la migliore tuffatrice del mondo. Nel 1998 fu ammessa alla Hall of Fame. Dopo il ritiro ha intrapreso la carriera di tecnico e attualmente guida il Kinsman Club, a Edmonton in Canada.
Ni Xiong è nato il 6 gennaio 1974 a Changsha, nella provincia cinese di Hunan. È stato il secondo tuffatore, dopo Dibiasi, a riuscire nell'impresa di salire sul podio in quattro successive Olimpiadi. Pur fisicamente molto diverso dall'italiano, anche il cinese ha vinto 5 medaglie olimpiche: 3 d'oro, una d'argento e una di bronzo (Dibiasi: 3 d'oro e 2 d'argento). Ni vinse la sua prima medaglia olimpica a Seul, nel 1988, piazzandosi secondo dalla piattaforma dietro a Louganis. Nella stessa gara fu terzo a Barcellona, quattro anni dopo. Vinse le 3 medaglie d'oro olimpiche tutte dal trampolino: una ad Atlanta, nel 1996, nella gara individuale; 2 a Sydney, nel 2000, sia nell'individuale sia nei tuffi sincronizzati. Modesto il suo bottino ai campionati mondiali: solo una medaglia d'argento, dalla piattaforma, nel 1991 a Perth. Recentemente è stato eletto alla Hall of Fame, dove entrerà ufficialmente nel 2006.
Dorothy Poynton Hill nacque a Salt Lake City, nello Utah, nel 1915; acquisì il cognome Hill in seguito al matrimonio. È una delle due donne ad aver vinto 4 medaglie olimpiche in tre diverse Olimpiadi (l'altra è la connazionale Paula Jean Pope-Myers). Conquistò la prima medaglia olimpica ad Amsterdam nel 1928, l'argento dal trampolino, all'età di 13 anni. Nel 1932, a Los Angeles, vinse l'oro dalla piattaforma. Nel 1936, a Berlino, confermò il titolo dalla piattaforma e fu terza dal trampolino. È entrata nella Hall of Fame nel 1968.
Dmitrij Sautin è nato a Voronež, in Russia, il 15 marzo 1974, ma da tempo vive a Mosca. Il fuoriclasse russo ha vinto più medaglie olimpiche di chiunque altro, ben 7 in totale. Fu avviato ai tuffi quando aveva sette anni. A diciassette fu accoltellato gravemente mentre era fermo a una fermata dell'autobus. Sembrava che l'incidente potesse pregiudicargli la pratica sportiva. Invece si riprese bene e a Barcellona, nel 1992, vinse la sua prima medaglia olimpica ‒ un bronzo dal trampolino ‒ gareggiando sotto la bandiera della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti). Ad Atlanta, nel 1996, riuscì a vincere il titolo dalla piattaforma dopo un deludente quinto posto dal trampolino. A Sydney conquistò addirittura 4 medaglie: una d'oro nei tuffi sincronizzati dalla piattaforma (in coppia con Igor Lukašin), una d'argento nei tuffi sincronizzati dal trampolino (con Aleksandr Dobroskok) e 2 di bronzo in entrambe le gare individuali (nella finale dal trampolino Sautin era in testa, ma sbagliò clamorosamente l'ultimo tuffo e finì al terzo posto). Ad Atene, a trent'anni compiuti, pur non avendo ancora pienamente recuperato da un infortunio alla spalla, vinse la medaglia di bronzo individuale dal trampolino di 3 m. Ai mondiali Sautin, il tuffatore forse più completo della storia, ha collezionato 8 medaglie: 5 d'oro, una d'argento e 2 di bronzo (2 medaglie in ciascun campionato mondiale dal 1994 al 2003). A Roma, nel 1994, vinse l'oro dalla piattaforma e l'argento dal trampolino di 3 m. A Perth, nel 1998, conquistò i titoli individuali da 3 m e da 10 m. A Fukuoka, nel 2001, vinse nuovamente dal trampolino di 3 m; sempre da 3 m fu terzo nei tuffi sincronizzati. A Barcellona, nel 2003, vinse altre 2 medaglie dal trampolino: l'oro nei tuffi sincronizzati e il bronzo nella gara individuale. Sautin ha vinto molte medaglie anche ai campionati europei: le prime due nel 1993 a Sheffield (d'oro dalla piattaforma e d'argento dal trampolino di 3 m). Nel 1995, a Vienna, conquistò il titolo dai 3 m e fu terzo dai 10 m. Nel 1997, a Siviglia, rivinse l'oro da 3 m. Vinse poi il titolo da 10 m nel 1999 a Istanbul e nel 2000 a Helsinki; di nuovo dai 3 m nel 2002 a Berlino.
Ezio Selva nacque a Locarno il 20 marzo 1902 e morì a Miami il 29 dicembre 1957 in un incidente mentre disputava una gara di motonautica, lo sport in cui eccelse dopo aver abbandonato i tuffi. Il suo anno migliore fu il 1927, quando, dalla piattaforma, vinse il titolo italiano e si piazzò terzo ai Campionati Europei di Bologna. Nel 1928 partecipò alle Olimpiadi di Amsterdam.
Sun Shuwei è nato in Cina nel 1979. Fece scalpore ai Campionati Mondiali di Perth del 1991, quando, a soli undici anni, vinse la medaglia d'oro dalla piattaforma. L'anno dopo conquistò l'oro olimpico a Barcellona nella stessa specialità. Nel 1994, ai Mondiali di Roma, vinse la medaglia d'argento, battuto di soli 4 punti dal russo Sautin. Il piccolo atleta cinese vinse un altro oro ai Mondiali del 1998, disputati nuovamente a Perth, nei tuffi sincronizzati dalla piattaforma, in coppia con Liang Tian.
Yu Zhuocheng è nato il 7 dicembre 1975 nel Guangdong, in Cina. Specialista dal trampolino, ha vinto il titolo mondiale da 3 m nel 1994 e quello da 1 m nel 1998. Nel 1996 ha vinto la medaglia d'argento olimpica dal trampolino.