tupaie e lemuri volanti
Folletti delle foreste tropicali
Il muso allungato delle tupaie fa pensare ai toporagni, cioè all’ordine degli Insettivori, ma la coda, lunga e folta, ricorda quella degli scoiattoli. Ora, grazie alle indagini biomolecolari, questi piccoli Mammiferi vengono attribuiti a un ordine a sé stante. Anche i lemuri volanti costituiscono un ordine a parte e vivono nelle stesse foreste delle tupaie, nell’Asia meridionale
Nelle foreste tropicali del Sud-Est asiatico vivono strani animaletti dal muso a punta, che si muovono un po’ come toporagni e un po’ come scoiattoli, tra la vegetazione del suolo e sugli alberi. Vanno alla ricerca del cibo facendosi guidare dall’olfatto e dall’udito, ma perlustrano l’ambiente anche con i loro occhi grandi e vivaci, maneggiando con le zampe anteriori i frutti e gli insetti di cui si nutrono, come scimmie in miniatura. Poiché sono animali diurni, con un po’ di fortuna è possibile osservarli mentre fanno capolino dai tronchi o si arrampicano e discendono dagli alberi come ghiri. Sono le tupaie, i folletti delle foreste tropicali asiatiche. Sempre nelle stesse foreste, dall’Indonesia alle Filippine, può capitare di vedere, alle luci del tramonto, un animale delle dimensioni di un grosso gatto che si getta da un ramo a un altro, aprendo le zampe per distendere un ampio mantello, come un enorme scoiattolo volante. Questi sono i lemuri volanti, Mammiferi notturni che planano da un albero all’altro.
Per lungo tempo, gli studiosi non sono riusciti a capire le relazioni di parentela delle tupaie. Sono state infatti inserite prima fra gli Insettivori, poi tra i Primati, ipotizzando la discendenza da un antenato in comune con le Proscimmie. Alla fine, anche in base allo studio del dna, si è deciso di trattarle come un ordine a sé stante, gli Scandenti, con una sola famiglia, i Tupaidi (5 generi, 19 specie).
Il genere Tupaia include il maggior numero di specie, come la tupaia ghiro (Tupaia glis), che è diffusa dall’Indocina all’Indonesia. Esistono specie terricole che si spostano prevalentemente sul suolo, specie arbustive che si arrampicano sui cespugli, e specie arboricole che si spingono a diversi metri di altezza dal suolo.
Alcune specie sono solitarie e altre vivono in piccoli gruppi. Le osservazioni sul comportamento mostrano una grande varietà nei sistemi sociali: la stessa specie può comportarsi da monogama o da poligama secondo le circostanze. Tutte le tupaie mancano di vibrisse, cioè di setole sensitive sul muso. Invece, le orbite e le bolle timpaniche sono molto grandi, rivelando che vista e udito sono particolarmente efficienti.
La posizione sistematica degli Scandenti resta controversa; in tutti i trattati di antropologia e di primatologia, per esempio, quando si affronta lo studio dell’evoluzione dei Primati si comincia molto spesso dalle tupaie, forse perché hanno cinque dita, sono diurne e insettivoro-frugivore, quindi con un’ecologia simile a quella delle Proscimmie, primo passo verso l’evoluzione dell’uomo.
Anche i lemuri volanti vengono collocati in un ordine a parte, quello dei Dermotteri. Questi comprendono un solo genere e due specie (Cynocephalus volans e Cynocephalus variegatus). La prima è endemica delle Filippine, quindi esclusiva di questo arcipelago, mentre la seconda si trova in Indocina e nelle isole maggiori dell’Indonesia. I lemuri volanti si nutrono prevalentemente di frutti, fiori e foglie e hanno molari ben sviluppati. Hanno la coda corta e un lungo mantello formato da una piegatura esterna della pelle dei fianchi, che viene sorretta dalle zampe al momento di planare. Le zampe hanno unghie robuste per arrampicarsi sulla corteccia degli alberi. Gli individui più grandi possono pesare 2 kg.
Secondo alcuni studiosi, i Dermotteri, gli Scandenti e i Chirotteri (i pipistrelli) potrebbero essere riuniti nel superordine degli Arconti, in base a vari caratteri del sistema scheletrico.