(pers. Tūrāndokht "fanciulla del Tūrān") Eroina di una novella iranica che appare dapprima anonima nel poema Heft Peiker di Niẓāmī (sec. 13°), e poi, attraverso la raccolta di materia narrativa orientale di F. Pétis de la Croix (Les Mille et un jours, 1710-12), passò nella letteratura europea con la celebre fiaba (1762) di C. Gozzi, che fu verseggiata da Schiller (1802) e più volte musicata.
Trama: in tutte le elaborazioni citate la principessa Turandot propone degli enigmi ai suoi pretendenti e fa uccidere coloro che non sanno scioglierli; trova alla fine un pretendente degno di lei (il principe Khalaf), che ne risolve i quesiti e ne ottiene l'amore.
Fra le molte musiche ispirate al personaggio di Turandot si ricordano: le musiche di scena (1809) di C. M. von Weber per la traduzione schilleriana della Turandot di Gozzi; l'opera in due atti di F. Busoni, pubblicata nel 1906 e rappresentata a Zurigo nel 1917; l'opera di G. Puccini, in tre atti, su libretto di G. Adami e R. Simoni, completata da F. Alfano ed eseguita nel 1926 alla Scala di Milano.