TURINGIA
(ted. Thüringen)
Regione della Germania centrale che si estende tra il massiccio dello Harz meridionale, il corso superiore della Werra e la Saale. Nucleo del territorio è il bacino turingio, circondato a S dalla Selva di T., a O e a N da numerose catene montuose e a E dal Vogtland.
La T. non ha mai costituito uno Stato unitario che comprendesse il suo intero territorio, bensì è appartenuta a entità statali esterne a essa, oppure è stata frammentata in piccoli Stati. Abitata in origine dalle stirpi germaniche degli Ermunduri, dei Varini e degli Angli, tra il 531 e il 534 l'area della T. fu occupata dai Franchi e dai Sassoni. Nel sec. 11° vi assunsero il potere i Ludovingi e, dopo l'estinzione di questa famiglia, si giunse alla guerra di successione (1247-1264), che determinò la perdita dell'Assia, annessa nel frattempo, che causò nell'epoca successiva un'estrema frammentazione del territorio, portando come conseguenza l'annessione di cospicue parti della T. alla Prussia e alla Sassonia.
Soltanto nel 1920 si formò il Land di T., che dopo la seconda guerra mondiale fece parte della Rep. Democratica Tedesca, suddiviso nei distretti di Erfurt, Gera e Suhl. Nell'ottobre del 1990 si è ricostituito, con capoluogo Erfurt ed è entrato a far parte della Rep. Federale di Germania.I primi tentativi di introdurre il cristianesimo in T., intrapresi nel sec. 7° dai duchi franchi, ebbero scarso successo. Soltanto a partire dal 725, con l'attività del vescovo Bonifacio, si costruì la base per una diffusa cristianizzazione. La diocesi di Erfurt (v.), fondata nel 741, non esercitò mai realmente le proprie funzioni e, già a partire dal 746, venne affidata a quella di Magonza, sicché la T., per tutto il Medioevo, non raggiunse mai l'autonomia nell'amministrazione ecclesiastica. L'influenza maggiore dal punto di vista dell'organizzazione ecclesiastica la ebbero, accanto alla diocesi di Magonza, i monasteri imperiali di Fulda e di Hersfeld.Dell'epoca più antica si sono conservati soltanto pochi edifici religiosi e profani, tra cui la cripta 'a sala' a quattro pilastri quadrati (sec. 9°-10°) di St. Michael a Rohr, chiesa edificata su un terreno imperiale e attestata come residenza dei sovrani sassoni.La prima fioritura dell'arte turingia si ebbe intorno al 1100, con la costruzione dei monasteri benedettini riformati di Reinhardsbrunn, Erfurt (Peterskloster), Herrenbreitungen, Paulinzella e Thalbürgel, tutti edificati sotto l'influsso dell'abbazia benedettina di Hirsau e del monastero di Cluny. La maggior parte delle strutture architettoniche sono state in parte distrutte o inglobate in edifici di epoca successiva (Erfurt, Peterskloster; Thalbürgel), oppure si conservano in stato di rovina (Paulinzella). Poco più tardi ebbe inizio l'attività dei Premostratensi, dei Cistercensi e di altri Ordini, che contribuì sensibilmente allo sviluppo delle molteplici forme dell'architettura romanica in Turingia. Tra i più significativi edifici monastici vanno menzionate le chiese di Kloster Vessra (interno in rovina, facciata occidentale a due torri in parte ricostruita) e di Georgenthal (distrutta). Le fabbriche monastiche della T. sono per lo più grandi basiliche con copertura piana, a pilastri (fa eccezione Paulinzella, con un sistema a colonne), caratterizzate per monumentalità e assenza di ricca ornamentazione architettonica e plastica, secondo i principi estetici dell'architettura benedettina riformata. Tra le parrocchiali e le chiese rurali romaniche sono presenti, accanto alle basiliche, anche esempi di Hallenkirchen (Jena, Saalfeld).L'arte gotica si sviluppò nella regione a partire dal 1230 e subì l'influsso di Magdeburgo, Marburgo e Halberstadt. Ebbero un ruolo di mediazione i cantieri cistercensi, che unirono alla tradizione architettonica romanica nuove forme, secondo uno stile di transizione nel quale il carattere tardoromanico appare preponderante. Tali cantieri furono attivi, tra l'altro, a Mühlhausen, Nordhausen, Arnstadt e Stadtilm. Gli elementi gotici che compaiono all'interno dei loro edifici sono soprattutto le volte a crociera costolonata su sostegni angolari posti in diagonale, così come l'ornamentazione delle facciate occidentali. Tra le più importanti costruzioni ex novo del Gotico maturo in T. vanno annoverati il duomo di Erfurt (consacrazione, 1253; ampliamento, 1330), la collegiata di St. Severi sempre a Erfurt (consacrazione, 1308; completamento coperture, 1400 ca.; trasformazione coro occidentale, 1472), la Blasiuskirche (ca. 1240-1320) e la Marienkirche (coro, 1327; transetto e corpo longitudinale, settimo decennio sec. 14°), entrambe a Mühlhausen, e la chiesa parrocchiale di St. Michael a Jena (1390 ca.; completamento coperture, 1506).Nella seconda metà del sec. 14° anche la scultura plastica raggiunse il suo apogeo. A Erfurt lavorarono numerose botteghe, le cui opere sono tra gli esempi più importanti della scultura medievale tedesca, come la Madonna (1350 ca.) nel coro della chiesa di St. Severi a Erfurt, la Madonna (metà sec. 14°) della recinzione del coro nella chiesa dei Domenicani ancora a Erfurt, i rilievi sulla facciata del transetto della Marienkirche a Mühlhausen e il portale occidentale (seconda metà sec. 14°) della chiesa di St. Ägidien a Heiligenstadt.La pittura dei secc. 13° e 14° non può misurarsi per importanza con la scultura. Tra le poche opere conservate vanno menzionati gli affreschi (sec. 13°) delle parrocchiali di Weida e di Oberndorf, così come la decorazione (1380 ca.) della parete della nicchia per i seggi nella chiesa dei Domenicani di Erfurt. Di maggiore significato sono le vetrate gotiche, come quelle (1370-1380 ca.) nel duomo di Erfurt, il cui ciclo va annoverato, per ampiezza, ricchezza dei temi e qualità artistica, tra i più importanti della Germania.La maggior parte dei castelli turingi risale al primo Medioevo, anche se le opere più antiche sono andate perdute o ricostruite in epoche successive e nulla si può riconoscere della loro struttura originaria. Restano numerosi castelli e fortificazioni del sec. 12°, in forma di imponenti rovine o di strutture inserite in costruzioni posteriori, tra cui i castelli di Könitz e Burgk nel corso superiore della Saale, i resti della Hennenburg e il Normannenstein presso il confine occidentale della Turingia. Al di là del suo valore storico-artistico di monumento, ha un ruolo particolare nella cultura medievale la Wartburg presso Eisenach. La fortezza, citata per la prima volta nel 1080 (Bruno di Merseburg, De bello Saxonico), divenne, nel tardo sec. 12°, sede principale del langravio di T. e culla della poesia, dove operarono i più importanti poeti tedeschi del Medioevo, quali Wolfram von Eschenbach e Walter von Vogelweide; nel 1211-1227 divenne residenza della langravia s. Elisabetta, che qui elaborò il proprio stile di vita religioso e ascetico-caritativo, secondo gli ideali francescani. Dell'originaria architettura della Wartburg, al di sotto delle successive ricostruzioni e trasformazioni, si è conservata una minima parte appartenente soprattutto al palazzo, un edificio a due piani grandiosamente articolato da una serie di arcate e decorato da sculture tardoromaniche, con il secondo piano risalente al 1200.
Bibl.:
Fonti.- Bruno di Merseburg, De bello Saxonico, a cura di W. Wattenbach, in MGH. SS rer. Germ., XV, 1880, p. 90.
Letteratura critica.- G. Dehio, Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, I, Mitteldeutschland, Berlin 1905 (1991⁵); A. Holtmeyer, Beiträge zur Baugeschichte der Paulinzeller Klosterkirche, Zeitschrift des Vereins für thüringische Geschichte und Altertumskunde 23, 1905, pp. 71-243; H. Kunze, Deutsche Plastik des 14. Jahrhunderts in Sachsen und Thüringen, Berlin 1925; W. Passarge, Der Dom und die Severikirche in Erfurt, Burg 1926; H. Kunze, Erfurt, Berlin 1928; Die Kunstdenkmäler der Provinz Sachsen, I-II, 1-2, Die Stadt Erfurt, Burg 1929-1932; F. Möbius, Die Klosterkirche Paulinzella (Das Christliche Denkmal, 26), Berlin 1955; S. Asche, Die Wartburg und ihre Kunstwerke, Leipzig 1960⁵; H. Goern, Die gotischen Bildfenster im Dom zu Erfurt, Dresden 1961; E. Badstübner, Die Blasiuskirche zu Mühlhausen (Das Christliche Denkmal, 56), Berlin 1961; id., Die Prämonstratenser-Klosterkirche zu Vessra in Thüringen (Corpus der romanischen Kunst Mitteldeutschlands, Reihe Architektur, 1), Berlin 1961; id., Die Marienkirche zu Mühlhausen (Das Christliche Denkmal, 49), Berlin 1962; H. Patze, Thüringen (Handbuch der historischen Städe, 9), Stuttgart 1968; Denkmale in Thüringen. Ihre Erhaltung und Pflege in den Bezirken Erfurt, Gera und Suhl, Erfurt-Weimar, 19742; K. Mertens, Der Dom zu Erfurt (Das Christliche Denkmal, 21-22), Berlin 19743; id., Die Severikirche zu Erfurt (Das Christliche Denkmal, 27), Berlin 19793; G. Kaiser, Die Predigerkirche zu Erfurt, Berlin 1980; Architektur in Thüringen, a cura di H.J. Mrusek, Berlin 1982; R. Ziessler, Denkmale im Bezirk Suhl, Leipzig 1983; E. Lehmann, E. Schubert, Dom und Severikirche zu Erfurt, München 1988; E. Badstübner, Das alte Mühlhausen, Leipzig 1989; W. Noth, Die Wartburg. Denkmal und Museen, Leipzig 19893; H. Möbius, Thüringen. Ein Bildhandbuch, Leipzig 19903; G. Schuchardt, Die Wartburg, München 1990; F. Möbius, Klosterkirche Paulinzella, München-Zürich 1992.A. Tschilingirov
Gli scavi archeologici in T. hanno portato alla luce numerosi castelli e palazzi imperiali, sorti a partire dall'epoca di Carlo Magno e, in seguito, nei secc. 10° e 11°, sia come residenze di sovrani sia per motivi di difesa.
Uno dei più importanti castelli imperiali nel Nord della T. era quello di Kyffhäuser, posto su di uno sperone di roccia. Citato per la prima volta nel 1189 come Cufese, era diviso in tre parti e si estendeva nel senso della lunghezza per m 600 ca. (Wäscher, 1962, pp. 109-115). Al di sotto del castello si trovava, sin dal sec. 10°, il palazzo reale, ugualmente ben fortificato, di Tilleda, oggetto di un'esaustiva campagna di scavo durata vari decenni (Grimm, 1990). Altri castelli e palazzi importanti, le cui origini, a quanto attestano le indagini archeologiche, giungono fino all'Alto Medioevo, si trovavano a Erfurt, Weimar, Nordhausen, Mühlhausen, Eisenach, Haina presso Gotha e Gebesee presso Erfurt, quest'ultimo scavato quasi per intero (Donat, 1996). Sono stati oggetto di attente indagini archeologiche anche alcuni castelli della nobiltà locale, tra cui quello con fossato di Kapellendorf presso Apolda (Archäologie, 1989, p. 848) e la motte nel giacimento abbandonato di Gommerstedt presso Arnstadt (Timpel, 1982). Per il castello di Wartburg, la dendrocronologia e le indagini archeologiche nel corso del restauro della 'casa del margravio' romanica, ancora conservata, hanno dimostrato che il monumento venne edificato in un'unica campagna costruttiva, nella seconda metà del sec. 12° (Architektur, 1982).
Bibl.: H. Wäscher, Feudalburgen in den Bezirken Halle und Magdeburg, Berlin 1962; H. Bach, S. Dušek, Slawen in Thüringen, Weimar 1971; G. Behm-Blancke, Gesellschaft und Kunst der Germanen. Die Thüringer und ihre Welt, Dresden 1973; W. Timpel, Gommerstedt, ein hochmittelalterlicher Herrensitz in Thüringen, Weimar 1982; Architektur in Thüringen, a cura di H.J. Mrusek, Berlin 1982; E. Gringmuth-Dallmer, Die Entwicklung der frühgeschichtlichen Kulturlandschaft auf dem Territorium der DDR unter besonderer Berücksichtigung der Siedlungsgebiete, Berlin 1983; Die Slawen in Deutschland. Geschichte und Kultur der slawischen Stämme westlich von Oder und Neisse vom 6. bis 12. Jahrhundert. Ein Handbuch, a cura di J. Herrmann, Berlin 1985; J. Herrmann, Germanen und Slawen in Mitteleuropa, in id., Wege zur Geschichte, a cura di B. Tesche, Berlin 1986, pp. 310-336; Archäologie in der Deutschen Demokratischen Republik. Denkmale und Funde, I-II, a cura di J. Herrmann, Stuttgart 1989; Handbuch der historischen Stätten Deutschlands, IX, Thüringen, a cura di H. Patze, Stuttgart 19892 (1968); P. Grimm, Tilleda. Eine Königspfalz am Kyffhäuser. II., Berlin 1990; P. Donat, Gebesee. Zur Problematik Ottonischer Königshöfe, in Deutsche Königspfalzen, IV, Pfalzen, Reichsgut, Königshöfe, a cura di L. Fenske, Göttingen 1996; Ausgrabungen und Funde im Freistaat Thüringen. Heft 1-1996, Stuttgart 1997.J. Herrmann