UBII
. Popolazione germanica che abitava dapprima sulla riva destra del Reno, fra i Sicambri e i Suebi, di fronte a Colonia. Per la vicinanza dei Galli e per essere sulla via del commercio fra Gallia e Germania, gli Ubii erano meno barbari degli altri Germani. Già potenti, dopo lunghe guerre erano divenuti tributarî dei Suebi e al tempo di Cesare erano decaduti. Amici dei Romani per aver aiuto contro i Suebi, nel 55 invitarono Cesare a passare il Reno e lo aiutarono anche nel secondo passaggio del 53, dopo essersi sottomessi. Nel 38 a. C. (per altri nel 19), furono trasferiti da Agrippa sulla riva sinistra del Reno, su territorio tolto ai clienti dei Treveri, e vi edificarono il loro capoluogo, l'oppidum Ubiorum, presso il quale nel 9 d. C. fu eretta l'ara di Roma e Augusto per la nuova provincia Germania, donde il nome alla città di Ara Ubiorum. Dopo la ritirata del confine romano al Reno, vi fu posto un campo di due legioni, che fu soppresso da Claudio. Agrippina, che vi era nata, ottenne da suo marito, l'imperatore Claudio, che vi fosse dedotta nel 50 d. C. una colonia di veterani col nome Colonia Claudia Augusta Agrippinensium, accanto alla quale rimase il nome e la civitas degli Ubii. Nel 69, durante la rivolta di Civilis, gli Ubii furono indotti a ribellarsi ai Romani e a passare ai Germani, ma rifiutarono di far strage dei coloni romani. Combatterono assieme con i ribelli a Treviri, ma dopo la sconfitta si sottomisero a Cerialis e trucidarono le truppe ribelli che poterono sorprendere. Fra l'età di Tiberio e quella di Vespasiano, il loro territorio fu ingrandito, a spese dei Treveri, coi pagi dell'Eifel sin oltre Düren e Zülpich e lungo il Reno dal Vinxtbach (fines delle due provincie germaniche) a S., a Neuss e oltre a N. Gli Ubii si romanizzarono presto, finirono per chiamarsi Agrippinenses e il nome Ubii non ricorre più in Tolomeo. La loro capitale, la Colonia, divenne sede di industrie, di commerci e di studî e il più splendido faro di civiltà romana sulle rive del Reno. Essi fornirono coorti ausiliarie all'esercito imperiale. I vici più importanti del territorio degli Ubii erano Juliacum (Jülich), Tolbiacum (Zülpich), Marcodurum (Düren), Rigomagus (Remagen), Gelduba (Gellep), Bonna (Bonn), Belgica (Billig). Quasi esclusivo del loro territorio era il culto delle Matronae.
Bibl.: Corpus Inscr. Lat., XIII, ii, p. 505; C. Jullian, Histoire de la Gaule, II, Parigi 1909, p. 467; III, 1909, pp. 330, 401; IV, 1912, pp. 102, 134, 215; VI, 1920, p. 490 seg.; K. Schumacher, Siedelungs- und Kulturgeschichte der Rheinlande, II, Magonza 1923, pp. 14 e 216.