Ucraina
Ai confini della grande Russia
Tra i nuovi Stati sorti dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, l’Ucraina è uno di quelli con le maggiori potenzialità, per ricchezza di prodotti naturali e per diffusione di industrie e di infrastrutture. Ma è anche tra quelli che più hanno risentito della separazione e sta affrontando una difficile transizione
Una pianura ondulata costituisce il territorio dell’Ucraina. A ovest, un breve tratto dei Carpazi supera di poco i 2.000 m; tra il corso del Dnestr e quello del Dnepr, la Podolia e la Volinia sono occupate da bassi altipiani. Nel Nord si trovano foreste, mentre steppica è la vegetazione spontanea nelle zone meridionali.
Il clima è continentale e poco piovoso, ma il suolo fertilissimo (detto terra nera) consente notevoli produzioni di cereali e patate, ortaggi e frutta sulle coste del Mar Nero. L’Ucraina però è soprattutto paese di miniere (carbone, ferro e altri metalli) e di industrie (metalmeccanica, chimica), oggi in via di riconversione.
Per lingua e cultura gli Ucraini, detti anche piccoli Russi, sono affini ai Russi con i quali per secoli hanno vissuto insieme. Dopo il 1990 i Russi in Ucraina sono diminuiti, salvo in Crimea e in alcune città dell’Est, come Harkov (Kharkiv) e Doneck. Oltre alla capitale Kiev, sono importanti Dnipropetrovs´k, Odessa e Leopoli (L´viv). Le condizioni di vita, assai peggiorate dopo il 1990, stanno lentamente migliorando.
Il territorio dell’odierna Ucraina fu popolato in età antica da Cimmeri, Sciti e Sarmati. A partire dal 3° secolo d.C. fu invaso da Goti, Unni e Avari, per poi essere inglobato, nel 7° secolo, nel vasto impero che i Chazari avevano creato tra il Dnepr e il Volga. Nel 9°-10° secolo l’Ucraina divenne il nucleo della organizzazione politica della Rus´ con centro in Kiev (Russia, storia della) e fu cristianizzata secondo il rito ortodosso.
Conquistata dai Mongoli nel 13° secolo, passò in seguito sotto il dominio della Lituania e della Polonia, unite sotto la dinastia degli Iagelloni dal 1386 e poi unificate in un unico Stato nel 1569. Nella seconda metà del Seicento venne spartita tra la Polonia e la Russia zarista e verso la fine del Settecento, con la dissoluzione dello Stato polacco, tra la stessa Russia e, in parte minore, l’Impero asburgico.
Nel corso dell’Ottocento si sviluppò nel paese un forte sentimento nazionale, stimolato soprattutto dalla politica oppressiva degli zar. Le condizioni per l’indipendenza maturarono tuttavia soltanto negli anni del primo conflitto mondiale (1914-18), quando l’Impero russo fu travolto dalla rivoluzione bolscevica del 1917 e l’Impero asburgico dalla sconfitta in guerra. Raggiunta l’indipendenza tra il 1918 e il 1919, nel 1922 l’Ucraina divenne parte dell’Unione Sovietica, al cui destino rimase legata – con la parentesi della brutale occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale – sino agli inizi degli anni Novanta, ancora una volta in un quadro di pesante oppressione.
Teatro del gravissimo incidente nucleare di Černobyl´ nel 1986, l’Ucraina proclamò l’indipendenza dall’Unione Sovietica nell’agosto 1991, nel contesto più generale della caduta dei regimi comunisti. Da allora il paese ha dovuto affrontare complesse trattative con la Russia e con gli Stati Uniti per lo smantellamento del suo enorme arsenale nucleare risalente all’epoca sovietica, come anche l’avvio di una difficile transizione alla democrazia e all’economia di mercato.