Carpazi
Un arco di monti tra Europa occidentale e orientale
I Carpazi si estendono per 1.300 km, principalmente attraverso Slovacchia, Polonia, Ucraina, Ungheria e Romania. Dopo le Alpi costituiscono la seconda catena montuosa europea per lunghezza e altitudine: la vetta più alta è il Gerlachovskýštít, 2.655 m, in Slovacchia. Ricchi di risorse minerarie, ma poveri di vie di comunicazione e di infrastrutture, i Carpazi ospitano un patrimonio floristico e faunistico tra i più importanti d'Europa
Le montagne che costituiscono il sistema dei Carpazi formano una specie di grande arco, che prosegue la catena delle Alpi e occupa una superficie di oltre 200.000 km2, ripartita tra diversi paesi dell'Europa centrale e orientale; circa la metà dell'estensione dei Carpazi appartiene alla sola Romania. Il sistema montuoso si allunga dalla confluenza della Morava nel Danubio (Slovacchia) fino alle Porte di Ferro, le famose gole del Danubio che separano a sud i Carpazi dai Monti Balcani.
I Carpazi sono formati da una serie di catene collegate fra loro, ma conosciute con nomi diversi: i gruppi più importanti sono Beschidi, Tatra e Monti Metalliferi a nord, Carpazi Boscosi a est, Monti Apuseni e Alpi Transilvaniche a sud. Buona parte di queste montagne è formata da rocce friabili e l'erosione ne ha addolcito le forme. Dove, invece, si tratta di rocce cristalline, più resistenti, si innalzano le cime più elevate.
Il clima della regione carpatica è continentale, con differenze di temperatura molto forti tra estate e inverno e precipitazioni più abbondanti a nord e piuttosto scarse a sud. La vegetazione naturale ricopre solo le parti più elevate, che non sono state diboscate e coltivate; ma soprattutto in Slovacchia e sulle Alpi Transilvaniche si estendono ancora foreste di faggi, aceri, pioppi e betulle, ricche anche di fiori, tra cui il papavero giallo e la stella alpina.
Su questi monti si trovano il 60% degli orsi europei e il 40% dei lupi, insieme a linci, animali ormai molto rari, cervi, cinghiali, tassi, daini, volpi, bisonti europei e gufi.
La popolazione (più di 18 milioni di persone) vive generalmente in piccoli villaggi e soprattutto sui versanti occidentali e meridionali, al riparo dai freddi venti del nord, dove coltiva terreni anche ad alta quota.
L'economia tradizionale si basa sulla pastorizia, sulle ricchezze forestali e sulle risorse minerarie, sfruttate sin dal Medioevo. I giacimenti più importanti sono quelli di petrolio, gas, oro e ferro. Il turismo sta assumendo un'importanza sempre crescente per l'economia dei Carpazi. In tutta la catena molte località offrono attrezzature per sport invernali o per vacanze estive; esistono poi centri termali, possibilità di escursioni, numerose grotte per gli amanti della speleologia, ricche tradizioni culturali che si esprimono nell'artigianato locale, nelle feste, nei costumi, nella musica e nell'architettura.
I Carpazi sono stati abitati sin dalla preistoria da molte popolazioni: Celti, popoli nomadi come gli Sciti e i Karpati, e poi ancora Valacchi, Ruteni, Boyki e vari altri gruppi della famiglia slava; ogni popolo ha lasciato profonde tracce nel paesaggio e nella cultura. Nel corso del Medioevo, da est giunsero popolazioni asiatiche, come gli Ungari e gli Àvari, e poi, da nord, popolazioni germaniche; queste occuparono soprattutto le aree minerarie e le pianure, mentre le popolazioni più antiche si rifugiarono sui monti. In tutta l'area carpatica, quindi, sono ancora molto numerose le minoranze etnico-linguistiche, anche se quelle di lingua tedesca sono state espulse dopo la Seconda guerra mondiale. Abitati da popolazioni diverse e rappresentando una difesa dal punto di vista militare, i Carpazi sono sempre stati al centro di duri conflitti militari. Durante la Prima guerra mondiale, per esempio, si svolse una sanguinosa battaglia dei Carpazi, tra Austro-Tedeschi e Russi, per il controllo dei passi carpatici. Ai Carpazi, e in particolare alla Transilvania, è legata la creazione di un celebre personaggio, nato dalla fantasia di Bram Stoker: il Conte Dracula, il più famoso dei vampiri, ispirato al personaggio storico Vlad Tepeş, principe della Valacchia, il cui stemma era un dragone (in latino draco).