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Celti

di Sergio Parmentola - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Celti

Sergio Parmentola

Un popolo antico nel cuore dell'Europa

Arrivati dall'Asia Minore, i Celti occuparono, tra l'8° e il 4° secolo a.C., molte regioni del continente europeo e delle isole britanniche, arrivando fino a Roma che saccheggiarono. Successivamente furono costretti a ritirarsi e la loro lingua sopravvisse solo in alcune zone. Erano organizzati in tribù e un fattore molto importante per la loro coesione interna era la religione, che si fondava sul culto di numerosi dei

Le migrazioni

Popoli appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea all'inizio del 2° millennio a.C. migrarono dall'Asia in Europa, stanziandosi principalmente nelle regioni del Danubio e del Reno. Molti secoli dopo, tra l'8° e il 6° a.C., dopo aver dato vita alla cultura di Hallstatt ‒ località austriaca dove sono state ritrovate 2.000 tombe ‒, i Celti compirono una serie di migrazioni, occupando gran parte del continente e delle isole britanniche e dividendosi in diverse tribù: Galli, stanziati nell'odierna Francia; Britanni, Cimri e Gaeli in Gran Bretagna; Belgi; Celtiberi nella Penisola Iberica; Galati nei Balcani. Gli spostamenti ebbero molteplici cause: l'aumento demografico, lo spirito di conquista, la pressione di altri popoli.

Dal 5° secolo il centro di diffusione della loro civiltà fu La Tène, località svizzera presso Neuchâtel. Verso il 400 a.C. alcuni Galli ‒ Insubri, Leponzi, Senoni, Boi, Cenomani ‒ attraversarono le Alpi e si stanziarono nella Pianura Padana (Gallia cisalpina); da qui fecero numerose scorrerie in tutta Italia, saccheggiando anche Roma nel 390 sotto il comando di Brenno. Nel 3° secolo i Galati fondarono in Asia Minore un regno, che sopravvisse fino al 25 a.C.; ma ormai la spinta espansionistica celtica si era esaurita e lasciò il posto a una rapida decadenza.

Nel 2° e 1° secolo a.C. l'espansione dei Romani e dei popoli germanici sottrasse ai Celti quasi tutti i territori e cancellò la loro lingua ovunque, salvo che in Britannia (l'odierna Gran Bretagna), dove, nonostante l'occupazione romana, i Celti conservarono il Galles, la Scozia, l'Irlanda e alcune isole, come l'Isola di Man. Qui i loro dialetti sopravvissero nelle varianti gaelica (Scozia e Irlanda) e cimrica o britannica (Galles, Cornovaglia). Il dialetto cimrico si affermò anche in Bretagna (in Francia), occupata dai Britanni in fuga a causa dell'occupazione da parte degli Anglosassoni dell'isola (410). In tali dialetti i bardi, cioè poeti e musici, celebrarono le gesta epiche dei loro eroi e si sviluppò una letteratura che espresse opere come i cicli di Ossian (in gaelico) e di re Artù (in cimrico).

L'organizzazione della società

La società celtica era organizzata in tribù, governate inizialmente da re, poi da magistrati elettivi. Le tribù erano suddivise in clan familiari a struttura patriarcale. Ma Giulio Cesare incontrò in Caledonia ‒ nome con cui i Romani chiamavano la Britannia ‒ tribù governate da donne che praticavano la poliandria, avevano cioè più di un marito. I clan si alleavano con legami di sangue, consolidati da scambi di doni (potlach). Le tribù raramente si legavano in federazioni, preferendo conservare la propria autonomia.

Al vertice della società stava la ricca e potente aristocrazia costituita da guerrieri e druidi (i "veri veggenti", che erano sacerdoti, maghi, insegnanti e giudici); seguivano i liberi non armati e gli schiavi, dediti ad agricoltura, allevamento, caccia e artigianato. In tempo di guerra l'assemblea dei nobili nominava il comandante dell'esercito, che era scarsamente organizzato, ma disponeva di una valorosa cavalleria e di ottime armi e carri da guerra. I Celti decapitavano i nemici e trasformavano i loro crani in coppe, convinti che questo trofeo aumentasse la forza di un guerriero. La decapitazione di un nemico era un rito di iniziazione del giovane al mondo adulto.

La religione celtica si fondava sul culto di numerosi dei ‒ la triade principale era costituita da Teutanes, Taranis ed Esus ‒ ai quali erano dedicati anche sacrifici umani. Nonostante credessero nell'esistenza di un aldilà e dessero importanza al culto dei morti, i Celti esaltavano la vita e la natura e immaginavano che gli dei risiedessero in luoghi nascosti: isole lontane, foreste, grotte.

La loro arte fu essenzialmente decorativa, legata alla produzione di gioielli, vasellame, armi e monete. Tipico era l'uso di forme geometriche e astratte: nelle immagini gli oggetti non erano riprodotti fedelmente, ma rappresentati da simboli.

Vedi anche
Galli (gr. Γάλλοι; lat. Galli) Sacerdoti della Gran Madre degli dei, Cibele (il nome deriverebbe dal fiume Gallos, in Frigia). Condizione per adire al sacerdozio dei Galli era l’evirazione (il prototipo mitico dei Galli, il dio Attis, si era autoevirato), benché si sia discusso sulla reale evirazione di alcuni ... Britannia Regione abitata anticamente dai Britanni, corrispondente all’attuale Gran Bretagna. Il più antico nome dell’isola era Albion, usato da Imilcone nel 5° sec. a.C. Nel 5° sec. d.C., mentre la parte meridionale dell’isola maggiore prendeva, dagli invasori Angli, il nome di England (cui corrisponde la nostra ... Boi (lat. Boii) Antica popolazione celtica; un nucleo dalla Gallia transalpina invase l’Italia settentrionale (5° sec. a.C.) e si stabilì fra Modena e Felsina (Bologna). In conflitto con i Romani, subirono le più gravi sconfitte nel 283 a.C. al Lago Vadimone e nel 224 al Capo Telamone; furono definitivamente ... La Tène La Tène Stazione archeologica sul Lago di Neuchâtel, nella Svizzera occidentale, dove, nel 1855, furono rinvenuti nel Canale di Thièle circa 2500 oggetti, per lo più spade, punte di lancia, umboni di scudo, finimenti equini, fibule e anelli. Tali rinvenimenti costituiscono un complesso tipologico talmente ...
Categorie
  • POPOLI ANTICHI in Storia
Tag
  • ISOLE BRITANNICHE
  • PENISOLA IBERICA
  • GALLIA CISALPINA
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  • PIANURA PADANA
Altri risultati per Celti
  • Celti
    Enciclopedia on line
    (lat. Celtae) Storia Si individuano con il nome di C. alcune popolazioni appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea che, provenienti dall’Asia, all’inizio del 2° millennio a.C. si stanziarono nelle regioni danubiane e renane. Da qui, dopo aver dato vita a sviluppate forme ...
  • celtiche, popolazioni
    Dizionario di Storia (2010)
    Nome attribuito dai greci agli antichi popoli detti «galli» dai romani e che le fonti greche chiamavano anche galati. Loro sedi originarie sembrano essere state la Germania meridionale e la Boemia: di qui le popolazioni c., a partire dal 1000 circa a.C., sciamarono verso l’odierna Francia, spingendosi ...
  • CELTI
    Enciclopedia Italiana (1931)
    È il nome (Κελτοί o Κελται) che le fonti greche (primo in ordine di tempo il frammento d'Ecateo di Mileto che parla dei Celti situati intorno a Marsiglia, colonia greca) dànno ai popoli, i quali nella tradizione romana son designati col nome di Galli e nelle stesse fonti greche con quello di Galati ...
Vocabolario
cèlti
celti cèlti (o cèltide) s. f. [lat. scient. Celtis, dal lat. class. celtis, specie di loto]. – Genere di piante della famiglia ulmacee, con una settantina di specie dell’emisfero boreale; comprende alberi con foglie alterne, semplici, fiori...
cèltio
celtio cèltio (o celzio) s. m. [dal lat. scient. celtium, der. del lat. Celtae «Celti»]. – Elemento chimico riscontrato nella gadolinite, più comunem. detto afnio.
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