cinghiali e ippopotami
Le differenze si contano sulle dita di una zampa
I cinghiali (e i maiali, loro cugini domestici) e gli ippopotami, anche se molto diversi tra loro, sono Artiodattili e vengono riuniti nel sottordine Suiformi. Diffusi in tutti i continenti (anche se in Australia e in America Settentrionale sono stati importati dall'uomo), i Suiformi includono anche i babirussa indonesiani, i facoceri africani e i pecari sudamericani
I cinghiali vivono in Europa (anche in Italia), gli ippopotami no. O meglio ci hanno vissuto, ma moltissimo tempo fa. E ancora: i cinghiali sembrano maiali pelosi (e, in effetti, sono proprio la specie selvatica da cui provengono i maiali, con i quali si possono accoppiare), gli ippopotami invece sono grossi e non assomigliano a nessuno, forse un po' ai rinoceronti.
E allora perché li consideriamo insieme? In effetti, a ben guardare, hanno qualche cosa in comune: ambedue possiedono due grandi zanne sporgenti dalla bocca, rappresentate dai denti canini molto sviluppati. Inoltre, entrambi hanno quattro dita in ogni zampa. Questi Mammiferi così diversi appartengono infatti entrambi al sottordine dei Suiformi che, a sua volta, fa parte del grande gruppo di Mammiferi Artiodattili. Degli Artiodattili fanno parte anche cammelli, cervi, gazzelle, bufali, stambecchi e camosci, e tutti possiedono un numero di dita pari. Invece cavalli, zebre, rinoceronti e tapiri appartengono ai Perissodattili, riconoscibili dal numero di dita sempre dispari.
Ma cinghiali e ippopotami, rispetto agli altri Artiodattili, possiedono alcune caratteristiche atipiche. Intanto non sono forti corridori, e ciò è anche indicato dalla loro corporatura tozza e dal fatto che possiedono quattro dita invece di due, come la maggior parte dei loro cugini corridori. Inoltre non hanno uno stomaco ruminante e seguono una dieta molto più variata: mangiano, infatti, frutta, erba, germogli, semi, funghi, e non disdegnano vermi, insetti, uova, lucertole e quant'altro riescono a trovare.
L'ippopotamo anfibio (Hippopotamus amphibius), diffuso in gran parte dell'Africa equatoriale, è un animale che vive in gruppi nelle aree aperte e può arrivare fino a 3.600 kg. Trascorre la maggior parte della giornata in acqua, spostandosi a terra solo durante la notte in cerca di cibo. La particolare posizione degli occhi, ruotati in alto sulla testa, e la capacità di mantenere completamente chiuse le narici gli permettono di restare lunghi periodi con il corpo completamente immerso. Le femmine partoriscono e allattano i cuccioli in acqua.
Gli ippopotami nani (Hippopotamus lemerlei) e pigmei (Hexaprotodon liberiensis) sono animali solitari della foresta, che pesano circa 200 kg, sono molto schivi e quindi difficilmente avvistabili.
Alla famiglia dei Suidi appartengono molte specie di cinghiali e simili, come il babirussa (Babyrousa babyrousa) delle foreste indonesiane, e i facoceri (Phacochoerus africanus) delle savane africane. Tutti questi animali vivono in gruppi, fanno molti figli e si adattano facilmente ai cambiamenti ambientali; queste caratteristiche, insieme alla bontà delle loro carni e alla robustezza della loro pelle, hanno fatto sì che alcune specie siano state addomesticate dall'uomo, come il maiale, che è la versione domestica del cinghiale europeo (Sus scrofa).
Le lunghe zanne sporgenti dalla bocca sono particolarmente sviluppate nei maschi, i quali le utilizzano soprattutto nei combattimenti con altri maschi per conquistare il diritto di accoppiarsi con i gruppi di femmine. Le femmine, invece, divengono molto aggressive quando hanno i cuccioli, e in questa fase possono rappresentare un pericolo anche per l'uomo.
I pecari hanno un aspetto molto simile ai cinghiali pur appartenendo a una famiglia diversa, quella dei Taiassuidi: sono animali del peso di circa 30 kg, con setole sparse sul corpo e il muso allungato a formare una corta proboscide. Diffusi nell'America Centrale e Meridionale, sono i Suiformi più simili agli altri Artiodattili, in quanto delle quattro dita delle zampe due sono più sviluppate delle altre.