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UCRAINA

di Riccardo RICCARDI - Wolfango GIUSTI - Angelo Maria RIPELLINO - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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Riccardo RICCARDI
Wolfango GIUSTI
Angelo Maria RIPELLINO

UCRAINA (XXXIV, p. 594). - In seguito agli accordi della Conferenza di Jalta, per i quali la Polonia ha ceduto all'Unione Sovietica un'ampia zona della sua parte orientale, è stata aggregata all'Ucraina tutta la sezione già polacca della Volinia e della Podolia e la Galizia orientale (voivodati della Volinia, di Tarnopol e di Stanisławów e la parte orientale di quello di Leopoli). Con la fine della seconda Guerra mondiale sono tornate all'Ucraina la Bucovina settentrionale e la Bessarabia meridionale, tolte alla Romania nel 1940 e da questa rioccupate l'anno successivo (insieme col resto della Bessarabia, ch'era stato aggregato alla repubblica federata della Moldavia).

Nel 1945, infine, è stata aggregata all'Ucraina la Russia Subcarpatica, in seguito a un accordo tra l'Unione Sovietica e la Cecoslovacchia, cui la regione apparteneva. Essa è ora chiamata Transcarpazia (Zakarpatskaja Oblast′). Con le annessioni suddette la superficie della repubblica federata dell'Ucraina, che nel 1939 era di 445.300 kmq., è salita a 587.120 kmq.; la popolazione, da 30.960.200 ab. (dens. 69,5 per kmq.) è passata a 40.548.300 ab. (dens. 6 g, 1 per kmq.); ambedue i dati si riferiscono al 1939. Per notizie economiche v. urss, in questa App.

La repubblica autonoma della Crimea (v.), che faceva parte dell'Ucraina, è stata soppressa nel 1945 e trasformata in oblast′; i Tatari che vi abitavano, costituendone circa il 25% della popolazione, sono stati trasferiti altrove.

Storia (XXXIV, p. 601). - Indipendentemente dalle variazioni territoriali cui si è accennato (v. sopra e Russia subcarpatica, in questa App.), importanti avvenimenti si sono svolti per la nazione ucraina nel decennio 1938-48. Nel corso del 1938 si ebbe nell'Ucraina sovietica la continuazione di un'intensa attività epurativa contro elementi accusati di trockismo e contro altri nuclei "dissidenti" e "sabotatori" Il suicidio di un alto funzionario, Ljubčenko, fu messo in relazione con la scoperta di "attività antisovietiche" in cui egli sarebbe stato coinvolto. Le elezioni, svoltesi successivamente a queste epurazioni, diedero una percentuale altissima (97,8%) di votanti a favore dei candidati ufficiali.

L'inizio della guerra fra l'URSS e la Germania con i suoi satelliti doveva avere tragiche conseguenze per l'Ucraina. Il paese venne infatti tutto quanto solcato e devastato dalla guerra (per le operazioni militari v. guerra mondiale; Russia, in questa Appendice). Si ebbe prima l'avanzata tedesca e poi la controffensiva russa; ma durante queste grandi operazioni militari, il fronte ebbe spesso notevoli fluttuazioni. Molte città ucraine subirono spaventose distruzioni. Tra queste Kiev, dove monumenti antichi di grandissimo valore furono ridotti in rovine, Charkov, Odessa e infiniti centri minori. Industrie, dighe, centrali elettriche furono rase al suolo. Le campagne furono devastate. Una parte della popolazione si ritirò nel 1941 con gli eserciti sovietici. Moltissimi Ucraini furono costretti a lavorare in Germania (Ostarbeiter). La popolazione israelitica fu quasi integralmente estirpata. La lotta fra partigiani e formazioni militarizzate a servizio dei Tedeschi, diede luogo ad episodî tragici e sanguinosi.

La vittoria degli eserciti sovietici restituì all'Ucraina le frontiere occidentali ottenute nel 1939 dalla Polonia e nel 1940 dalla Romania. Con l'annessione, nel 1945, anche della Russia Subcarpatica l'Ucraina realizzava, sotto l'egida sovietica, il suo massimo programma nazionale.

Subito dopo la sconfitta della Germania, cominciò la ricostruzione delle regioni devastate e furono prese energiche misure contro elementi accusati di collaborazionismo con gl'invasori.

Sul piano internazionale la Repubblica Sovietica Ucraina, pur essendo strettamente legata all'URSS tanto nella politica interna quanto in quella estera, è ammessa nelle N. U. come stato a sé stante, con un proprio voto.

Danni di guerra. - Le città che dal punto di vista artistico hanno maggiormente sofferto sono Kiev e Černigov. A Kiev sono stati completamente annientati il celebre Monastero delle Grotte, la cattedrale dell'Assunzione, le chiese dell'Ospedale (Bol′ničnaja), di S. Nicolò e la Trapeznaja. La chiesa di S. Teodosio (sec. XVII) è stata incendiata; e distrutte in parte quelle di S. Pantelejmon e di S. Aleksandr Nevskij. Ma il monumento più importante della città, la cattedrale di S. Sofia, del sec. XI, con i suoi preziosi affreschi e mosaici, è rimasto fortunatamente intatto. Particolarmente dolorose sono le perdite che hanno subìto i musei e le collezioni di Kiev: sono stati distrutti i musei dell'Accademia di teologia, tutte le collezioni e gli archivî del Monastero delle Grotte, il museo di storia dell'architettura di Kiev, l'edificio dell'università con i suoi archivî e i diversi musei; sono stati saccheggiati i musei dell'arte ucraina, dell'arte europea occidentale e dell'arte orientale. A Černigov sono state demolite la cattedrale dei Santi Boris e Gleb e la chiesa di S. Parascovia, entrambe costruite nel sec. XII. Ricordiamo inoltre tra quelli maggiormente colpiti il museo di storia e d'archeologia di Cherson, in cui più di 150.000 oggetti sono stati distrutti.

Letteratura ucraina. - Tra i poeti ucraini affermatisi in regime sovietico vanno soprattutto ricordati Pavlo Tyčina, L. Pervomajskyj, M. Bažan, M. Ryl′skyj. Dopo le raccolte Sonjašni klarneti (Clarinetti solari, 1918), Zamist' sonetiv i oktav (In cambio di sonetti e ottave, 1919) e Plug (L'aratro, 1920) nelle quali la rivoluzione era vista sul piano d'un simbolismo cosmico, come apocalisse, nello spirito di A. Blok e di A. Belyj, il Tyčina passò a motivi proletari in Viter z Ukraïfni (Vento dell'Ukraina, 1924), Černigiv (Černigov, 1931) e Partija vede (Agli ordini del partito, 1934), cantando il collettivismo, il "Komsomol", gli eroi dei piani quinquennali, l'armata rossa, l'industria, in versi in cui spesso s'avverte l'eco del folklore. Il meglio dell'opera di Bažan è nei poemi Bessmertja (Immortalità, 1937), in cui è rievocato S. Kirov sullo sfondo della rivoluzione, e Bat′ki i sini (Padri e figli, 1938). Ryl′skyj, dopo un periodo parnassiano, s'è volto a una tematica comunista nel poema Marina (1933), sull'epoca del feudalismo ucraino, e nelle raccolte Znak tereziv (La costellazione della bilancia, 1932) Küv (1934), Lito (Estate, 1936), Ukraïna (1938).

Tra i prosatori ricorderemo Ju. Janovskyj, autore dei romanzi Čotiri šabli (Quattro sciabole, 1930) e Veršniki (I cavalieri, 1935), A. Kopylenko con Narodžuetsja misto (Nasce una città, 1932) sulla ricostruzione socialista e Duže dobre (Molto bene, 1936) d'ambiente scolastico; Ju. Smolič con Naši tajni (I nostri segreti, 1936) e Ditinstvo (Infanzia, 1937); A. Golovka con Mati (1935); Petr Panč con Obloga noči (Assedio alla notte, 1936) e Mir (Pace, 1937); Ol. Desnjak con Desnu perejšli batal′joni (I battaglioni han traversato la Desna, 1937); S. Skljarenko con Šljach na Kiîv (La strada per Kiev, 1937). Temi dominanti della nuova prosa ucraina sono le memorie della guerra civile e i problemi della società sovietica. Figura assai originale e brillante fu Mikola Chylvovyj, fondatore dell'associazione letteraria "Vaplite", sciolta nel 1927, e anima delle riviste Literaturnyi armarok (Fiera letteraria, 1929) e Litfront (Fronte letterario, 1930). Il gruppo di cui Chvylovyj era capo venne in urto con la politica culturale del governo sovietico e fu avversato e disperso; nella terminologia della critica ucraina per un certo tempo "chvylevismo" equivalse a trockismo. Nel teatro si sono segnalati Alehsandr Kornejčuk con Zagibel′eskadri (La sconfitta della squadra navale) e Bogdan Chmel′nickyj; Ivan Kočerga con Pisnja pro svičku (Il canto della candela) sulla lotta contro il feudalismo nel XVII sec., Pideš - ne vernëšsja (Se vai non torni), Časovšík i kurica (L'orologiaio e la gallina); V. Suchodol'skvj con Karmeljuk, sull'eroe popolare omonimo, e L. Juchvid con la commedia leggera Vesilja v Malinovci (Matrimonio a Malinovka).

Vedi anche
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