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Ulisse

di Emanuele Lelli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Ulisse

Emanuele Lelli

L’eroe dell’astuzia

Nella mitologia greca, in cui è protagonista di numerosissime avventure, Ulisse incarna il simbolo dell’uomo che riesce a superare le prove della vita con la forza dell’ingegno versatile e curioso. Il suo mito ha avuto enorme fortuna nella civiltà occidentale

Le virtù di Ulisse

Nelle civiltà antiche le comunità presentano spesso ‘tipi fissi’, personaggi con ruoli ben definiti all’interno della società. Uno di questi è il trickster: briccone, pirata, furfante e menzognero, sempre in cerca di nuove avventure e amante del pericolo, è una sorta di eroe dell’astuzia, dai mille volti e dalle mille risorse. Anche Odisseo (l’Ulisse latino), probabilmente, nasce nel folclore antichissimo dei Greci come un personaggio di questo tipo. Il suo nome, forse non greco, è stato accostato a un verbo odùssomai «sono irato», in quanto i suoi continui inganni provocano l’ira degli dei e degli uomini.

La letteratura occidentale si apre con i due poemi di Omero: in essi Odisseo ha un ruolo di spicco e rappresenta, nel nostro immaginario, l’eroe dell’astuzia accanto ad Achille, eroe della virtù militare. Già nell’Iliade, Odisseo, re dell’Isola di Itaca, dove ha lasciato la fedele moglie Penelope e il figlio Telemaco, si distingue dagli altri eroi: non ama combattere in duello e preferisce l’imboscata. Insieme a Diomede si rende protagonista di una sortita in campo troiano, dove uccide nel sonno numerosi guerrieri. L’impresa più famosa è senz’altro l’inganno del cavallo, azione risolutiva della lunga guerra. L’ira degli dei favorevoli ai Troiani, tuttavia, punisce duramente Odisseo, costretto a peregrinare per tutti i mari e a superare terribili prove prima di poter tornare in patria. Le sue avventure sono narrate, appunto, nell’Odissea.

Le avventure dell’Odissea

Sfuggito alla crudeltà del popolo dei Ciconi, Odisseo giunge tra i Lotofagi e riesce a evitare che i compagni dimentichino la loro patria mangiando il magico loto. Sbarcato su un’isola, s’introduce nella caverna del Ciclope Polifemo per sottrargli il cibo; il mostruoso gigante, una volta tornato, rinchiude nell’antro Ulisse e i compagni, divorando alcuni di questi. L’eroe riesce con un inganno a farlo ubriacare e quindi, resolo cieco, a fuggire. Il dio del mare Posidone (Nettuno per i Latini), padre del Ciclope, scatena, però, contro di lui furibonde tempeste. Peregrinando nelle lontane regioni occidentali l’eroe incontra Circe, che trasforma i suoi compagni in porci, ed è costretto a evocare le ombre dei morti per conoscere il suo futuro.

Dopo aver superato il pericolo delle Sirene – che stregano i marinai con la loro voce ammaliante – e di Scilla e Cariddi – mostruose creature che stritolano le navi al loro passaggio – approda ormai solo nell’isola di Calipso, una ninfa che si innamora di lui e non lo lascia partire per lungo tempo. Ancora un’ultima sosta nell’isola dei Feaci e Odisseo potrà, su decisione degli dei, tornare a Itaca, dove dovrà affrontare i pretendenti della moglie che cospirano contro di lui. Ancora una volta, con l’astuzia e con l’inganno, riuscirà a ristabilire il suo potere e compirà sui nemici una vendetta senza pietà.

Dall’antichità al nostro tempo

Odisseo è l’eroe dai molti volti: se nei poemi omerici sono sottolineate le sue qualità positive, nella letteratura e nell’immaginario successivi si preferisce evidenziare quelle negative: l’inganno e la violenza, il cinismo e la perfidia. Così, nel teatro dell’Atene classica, Odisseo è spesso protagonista di episodi negativi. Inizia in questo modo la rappresentazione di una figura che simboleggia l’ardire dell’uomo che non rispetta i valori tradizionali. Nel Medioevo cristiano, proprio sulla tradizione dei suoi inganni e delle avventure spregiudicate, Ulisse accentua il suo profilo negativo: così l’Ulisse dantesco, dannato nell’Inferno, rappresenta il simbolo di ciò che l’uomo osa contro i limiti fissati da Dio, ma al tempo stesso anche il fascino irresistibile della sete di conoscenza. Il romanticismo rivaluterà Ulisse, vedendo in lui uno dei tanti eroi che si scontrano con il loro destino.

Nel Novecento, infine, sarà lo scrittore irlandese James Joyce, nel romanzo appunto intitolato Ulysses, a indicare nella figura del mito greco il lontano archetipo delle peregrinazioni e delle angosce quotidiane dell’uomo contemporaneo.

Vedi anche
Diomede (gr. Διομήδης) Mitico figlio di Tideo e di Deipile, nipote di Adrasto, re di Argo; partecipò alla guerra degli epigoni dei Sette, che precedentemente da Argo avevano mosso guerra a Tebe. Partecipò alla guerra troiana. Con il favore di Atena primeggiò tra gli eroi, ferì Ares e Afrodite, con Odisseo partecipò ... Iliade (gr. 'Ιλιάς) Titolo con cui è indicato, già in Erodoto (II, 116), uno dei due grandi poemi (Iliade e Odissea) attribuiti dalla tradizione ad Omero (in origine ἰλιάς è aggettivo e significa "d'Ilo, di Troia", sicché doveva sottintendersi un sostantivo: ἡ ἰλιὰς ποίησις o sim.). L'Iliade ci è giunta ... Omèro (gr. ῎Ομηρος, lat. Homērus). - Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome Omero; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di Omero a noi giunte (una delle quali attribuita falsamente a Erodoto) sono in realtà romanzi; come è romanzesco ... Penelope (gr. Πηνελόπεια o Πηνελόπη) Nella mitologia greca, la fedele moglie di Ulisse. Partito Ulisse per la guerra di Troia, , lasciata a Itaca col figlio Telemaco nato da poco, rimase presto sola padrona dei beni di Ulisse, essendo morta la madre Anticlea, mentre il padre Laerte si ritirava nei campi. Per ...
Categorie
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Altri risultati per Ulisse
  • Ulisse
    Enciclopedia on line
    (gr. ᾿Οδυσσεύς, lat. Ulixes) Eroe greco re di Itaca, figlio di Laerte e di Anticlea. Il personaggio nella letteratura antica Nell'Iliade è il fedele collaboratore di Agamennone e degli altri eroi, guerriero prode quanto sagace e scaltro. Nell'Odissea, della quale è il protagonista, appare animato ...
  • Ulisse
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Mario Fubini Personaggio del canto XXVI dell'Inferno: di lui si fa pure menzione in Pg XIX 22-23, nel canto della sirena che a sé lo attrasse sviandolo dalla meta a cui tendeva, e in Pd XXVII 83 in cui si accenna all'ultima sua disperata impresa. Compare nella bolgia dei cosidetti, non da D., consiglieri ...
  • ULISSE
    Enciclopedia Italiana (1937)
    ('Οδυσσεύς, Ulixes) Gaetano DE SANCTIS Paolino MINGAZZINI Mario PRAZ * Uno dei più noti eroi greci. Del suo nome si diedero varie etimologie: la più comune è quella da ὀδύσσασϑαι, che risale alla stessa epopea (Odyss., XIX, 407, 409), per cui il nome significherebbe l'"iroso", carattere peraltro ...
Vocabolario
odissèa
odissea odissèa s. f. [gr. ᾿Οδύσσεια, der. di ᾿Οδυσσεύς, nome greco di Ulisse; lat. Odyssēa]. – 1. Propr., titolo (Odissea) di uno dei due grandi poemi greci (l’altro è l’Iliade) attribuiti dalla tradizione a Omero, in cui si narrano le...
càllido
callido càllido agg. [dal lat. callĭdus], letter. – Furbo, astuto: il c. Ulisse.
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