(ted. Ulm) Città della Germania (121.648 ab. nel 2008) nel Baden-Württemberg, situata a 479 m s.l.m., sulla sinistra del Danubio.
Ricordata dall’854, per la sua posizione all’incrocio di importanti vie di comunicazione fu dal 13° sec. un fiorente centro commerciale, anche grazie all’esteso contado e all’industria del lino, ma fu poi danneggiata dall’apertura delle nuove vie oceaniche seguita alla scoperta dell’America. Nel 1530 accolse la Riforma ed entrò nella lega di Smalcalda; nel 1609 aderì all’unione protestante. Fu duramente provata dalla Guerra dei Trent’anni e da quella di Successione di Spagna, e la decadenza si accentuò nel 17° e 18° secolo. Anche le guerre della Rivoluzione francese inflissero alla città gravi danni. Con la pace di Lunéville (1801) fu assegnata alla Baviera; il 19 ottobre 1805, la battaglia di U. aprì a Napoleone la via verso Vienna e la Boemia. Ceduta nel 1810 al Württemberg, nel 19° sec. U. fu importante porto per la navigazione sul Danubio, nonché fortezza dell’Unione germanica, poi dell’Impero.
La città antica si stendeva su una bassa terrazza, con caratteristiche strade, distrutte durante la guerra. Il duomo, importante chiesa gotica, fu iniziato nel 1380 dai Parler, continuato nel 14°-15° sec. da Ulrich, Matthäus e Moritz von Ensingen e da M. Böblinger, e compiuto nel 19° sec.; vi lavorarono anche J. Syrlin il Giovane, H. Multscher. Pregevoli gli stalli (J. Syrlin il Vecchio) e le vetrate del coro (15° sec.). Tra gli edifici civili: Neuer Bau, antico magazzino del sale (1593); Palazzo Comunale, in parte gotico, in parte rinascimentale. La Hochschule für Gestaltung (1950) fu diretta fino al 1956 da M. Bill, che ne progettò la sede.