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Unni

di Tommaso Gnoli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Unni

Tommaso Gnoli

Dall’Asia con furore

Gli Unni erano una popolazione barbarica di stirpe mongolica. Non ebbero mai una vera e propria unità etnica, né mai costituirono un vero Stato. Il loro momento di maggiore gloria fu nel 5° secolo d.C. quando, sotto la guida di Attila, riuscirono a raggiungere una certa coesione. Con la morte del loro capo crollò per sempre la loro potenza

Da Oriente a Occidente

Gli Unni, nomadi selvaggi, abitavano da sempre, come allevatori di cavalli e bellicosi predoni, le immense e piatte distese del deserto del Gobi e della Mongolia. Da quella posizione costituivano una continua minaccia soprattutto per i Cinesi, i quali, per difendersi, costruirono la Grande Muraglia, verso la metà del 3° secolo a.C. Anche questa immensa opera, però, si dimostrò alla lunga inutile: gli Hsiung-nu – così i Cinesi chiamavano gli Unni – riuscirono a varcare la Grande Muraglia verso la metà del 3° secolo d.C. e a giungere a Pechino. Dovettero tuttavia presto ritirarsi dietro la spinta di altre popolazioni nomadi.

Il seguente spostamento degli Unni verso occidente provocò un vero e proprio ‘effetto domino’ sulle altre stirpi barbariche che abitavano l’Europa centrale e le steppe eurasiatiche (barbariche, invasioni). I Visigoti, premuti alle spalle dagli Unni, varcarono i confini dell’Impero Romano nel 376, entrandovi come federati (alleati). Due anni dopo, però, poiché l’imperatore romano Valente non aveva rispettato il patto di alleanza appena concluso, sconfissero l’esercito romano in Tracia con la grande battaglia di Adrianopoli (378) (germaniche, popolazioni). Da quel momento i Romani fecero ricorso in modo sempre più massiccio al servizio di barbari esterni. Tra questi si contarono in numero sempre crescente gli Unni, che furono al servizio degli imperatori Graziano e Teodosio e dei generali Stilicone ed Ezio.

Il flagello di Dio

Gli Unni, però, non erano altro che schiere tra loro slegate, che si riunivano a seconda del bisogno e delle circostanze, senza alcuna vera struttura sociale. Nel corso del 5° secolo d.C. il contatto con i più civili Germani, oltre che con i Romani, portò alla creazione di una struttura leggermente più stabile, con a capo un ‘re’, Uldino. Alla morte di Uldino gli succedette il figlio Rua e quindi i nipoti di questo, i due fratelli Attila e Bleda. Nel 444 Attila uccise Bleda e si fece re di tutte le stirpi unne fra Mar Baltico, Danubio e Don.

Attila pretese un forte aumento del tributo che da tempo l’Impero Romano pagava agli Unni, come ad altre stirpi barbariche, e inoltre pretese di esser nominato magister militum, capo dell’esercito. Nonostante ottenesse tutto quel che chiedeva, essendosi accorto dello stato di impotenza in cui versava allora l’Impero, decise di approfittarne. Iniziò a devastare le province orientali, guadagnandosi il titolo di flagello di Dio; si disse anche che dove passavano le sue schiere le distruzioni erano così terribili che non cresceva più l’erba. Quindi, a partire dal 451, iniziò a devastare le Gallie. Lì fu affrontato e sconfitto dall’ultimo grande generale romano, Ezio, nella grande battaglia dei Campi Catalaunici. Al contrario di quanto avveniva per l’Impero, però, le forze degli Unni sembravano inesauribili: nonostante la sconfitta, l’anno dopo un nuovo esercito unno si riversò in Italia. Qui, però, avvenne un fatto miracoloso: il papa Leone I andò incontro al selvaggio invasore e lo convinse a fermarsi. Attila, quindi, si ritirò e l’anno seguente, improvvisamente, morì (453). Con lui si dissolse improvvisamente la potenza degli Unni, che non ebbero più un ruolo importante nella storia delle invasioni barbariche.

Un popolo che semina il terrore

Le descrizioni che le fonti antiche riportano di questo popolo sono talmente terribili da sembrare incredibili, anche se la testimonianza di Prisco, che fu ambasciatore alla corte di Attila, è al di là di ogni sospetto. Erano piccoli, esili, più simili a bestie che a uomini, violenti e ferocissimi, vestiti di pelli di animali o di una tunica di tela che non cambiavano se non quando cadeva a brandelli.

Vivevano praticamente in simbiosi con i loro cavalli; mangiavano radici e carne cruda, che facevano frollare fra le cosce dei cavalieri e il dorso dei cavalli. Si spostavano con le loro donne e i bambini su carri coperti di pelli. Non avevano alcuna credenza religiosa.

Vedi anche
Àttila Àttila (gotico "piccolo padre", dim. di atta "padre"; antico alto ted. Azzilo, Ezzilo, ted. mod. Etzel). - Re degli Unni (dal 434 al 453; fino al 445 circa col fratello Bleda da lui ucciso); unificò le varie tribù unne, sottomettendo tutta la Scizia e imponendo la sua autorità sui Germani orientali: ... Visigoti (lat. Visigothi) Popolazione dei Germani orientali, appartenente alla gente dei Goti. 1. Origini ed espansione in Occidente I Visigoti, secondo il loro antico mito, emigrarono dalle rive del Baltico nella Russia meridionale sullo Dnestr e sul Mar Nero; in realtà si formarono come popolo solo in queste ... Valènte imperatore Valènte (lat. Flavius Valens) imperatore. - Imperatore romano d'Oriente (Cibalae, Pannonia, 328 circa - Adrianopoli 378). Fratello di Valentiniano, venne da questi scelto (364) per assumere la guida della parte orient. dell'Impero. Valente imperatore ebbe doti politiche e militari inferiori al fratello, ... Germani Nome (d’incerto significato etimologico) sotto il quale si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni che, prima partecipanti alla comunità linguistica indoeuropea, si staccarono poi a formare una massa omogenea e che almeno dal 3° millennio a.C. occupavano la Scandinavia meridionale e le ...
Categorie
  • POPOLI ANTICHI in Storia
Tag
  • BATTAGLIA DEI CAMPI CATALAUNICI
  • IMPERATORE ROMANO
  • DESERTO DEL GOBI
  • EUROPA CENTRALE
  • GRANDE MURAGLIA
Altri risultati per Unni
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    Enciclopedia on line
    (lat. Hunni, Chunni) Popolazione nomade e guerriera asiatica, comparsa in Europa nel 4° e 5° sec. d.C. La storia degli U. è documentata solo per il periodo che va dalla sua apparizione nelle steppe del Don fino alla disgregazione dell’impero di Attila. Forse discendenti dei Hiungnu, popolazione mongolica ...
  • unni
    Dizionario di Storia (2011)
    Popolazione asiatica, comparsa in Europa nei secc. 4°-5° d.C. L’ipotesi di una loro discendenza dagli xiongnu, la potente popolazione stabilitasi ai confini nordoccid. dell’impero cinese e nella parte merid. del deserto di Gobi, non è accettata da tutti gli studiosi. Nel 4° sec. d.C. avanzarono nelle ...
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    Enciclopedia Italiana (1937)
    (Hiun, Hunni, Chuni) Giovanni Battista PICOTTI La storia degli Unni è abbastanza sicura soltanto per meno d'un secolo, da quando, intormo al 370 d. C., apparvero nelle steppe del Don fino al disciogliersi dell'impero di Attila. Del resto le vicende loro e la stessa loro stirpe e le relazioni fra i ...
Vocabolario
ùnnico
unnico ùnnico agg. [der. di unno] (pl. m. -ci). – Degli Unni (v. unno): le popolazioni u.; l’invasione u. della Pianura Padana.
unno
unno s. m. (f. -a). – Appartenente alla popolazione nomade degli Unni (in latino Hunni o Unni), originaria dell’Asia centrale, che tra il 4° e il 5° sec. penetrò nel territorio orientale dell’Impero romano, spingendosi poi con il re Attila...
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