uscita di bilancio
In un’azienda, il flusso che apporta una diminuzione di mezzi monetari. Le u. di b. si distinguono dai costi (➔ costo aziendale) o investimenti perché si realizzano nel momento in cui avviene effettivamente la diminuzione della disponibilità di denaro; i costi, infatti, si identificano quando avviene l’acquisizione del bene o del servizio, potendo però essere l’u. effettiva spostata pro tempore (sorge in questo caso un obbligo a effettuare il pagamento, ovvero un debito). ● L’u. pubblica (o più comunemente spesa pubblica, ➔ ), oggetto di studio della scienza delle finanze, è definita come il complesso di beni economici impiegati dallo Stato o dagli altri enti pubblici per il raggiungimento di fini collettivi. L’insieme delle spese da sostenere a tale scopo costituisce quindi il fabbisogno finanziario degli enti. Le u. pubbliche, classificate secondo il criterio economico, si distinguono in spese correnti, destinate al funzionamento, alla produzione di servizi pubblici e alla redistribuzione del reddito (tra cui compaiono le seguenti categorie: redditi da lavoro dipendente, trasferimenti correnti, interessi passivi); spese in conto capitale, rivolte all’attività d’investimento diretto e indiretto (tra cui: investimenti fissi, contributi agli investimenti e altri trasferimenti in conto capitale); rimborso di passività finanziare (per es., le spese per il rimborso di prestiti o titoli).
La classificazione funzionale delle spese pubbliche è volta invece a mettere in evidenza gli obiettivi dell’attività pubblica e avviene su due livelli di aggregazione: le missioni e i programmi. Le prime esprimono le funzioni principali e le finalità strategiche perseguite con la spesa pubblica e possono essere ministeriali o trasversali a più dicasteri. Le missioni sono in concreto realizzate tramite più programmi, che costituiscono aggregati omogenei delle attività di ogni singolo ministero secondo quanto previsto istituzionalmente dal ministero stesso.