VALENZA (fr. Valence; A. T., 35-36)
Città della Francia sudorientale, capoluogo del dipartimento della Drôme, con 34.274 ab. (1931). È situata in felice posizione sulla riva sinistra del Rodano presso la confluenza con l'Isère, e costruita com'è ad anfiteatro, gode di un panorama bello e vasto sulla valle del Rodano e sulle montagne del Drôme. La città vecchia è a pianta irregolare, con strade ripide e strette e antichi edifici severi, mentre la città nuova ha un aspetto ridente con le sue strade ampie e le belle piazze. È sede di vescovato, di prefettura, di corte d'assise, di tribunale di prima istanza e di commercio; ha scuole primarie e secondarie. Notevole è la sua attività commerciale, che si svolge in parte attraverso un piccolo porto nel Rodano; l'attività industriale è rappresentata da fabbriche di cappelli di paglia, da concerie, molini, stabilimenti per la produzione del rayon. Vi passa la ferrovia P. L. M. nel tratto tra Lione e Avignone.
Valenza è l'antica città romana di Iulia Valentia, capitale dei Segalauni; ebbe a subire numerose invasioni barbariche, e infine divenne sede vescovile e i suoi vescovi ebbero a lungo i diritti signorili che cedettero al re solamente nel sec. XV. Fu quindi la capitale del ducato di Valentinois che passò successivamente sotto varie signorie, finché pervenne ai principi di Monaco che, anche oggi, portano il titolo di Duca di Valentinois. Quando venne la Riforma fu una delle prime città del Delfinato che vi aderì. Nel 1799 vi morì in esilio Pio VI, e nella sua scuola d' artiglieria completò la sua istruzione militare Napoleone Bonaparte.
Monumenti. - Il monumento principale è la cattedrale di Santo Apollinare. Consacrata da Urbano II nel 1095 forse quand'era ancora incompiuta, fu molto danneggiata durante le guerre di religione nel 1562 e nel 1567 e venne restaurata nel 1604. E conservato il contratto dei lavori, per la riproduzione esatta delle parti distrutte, in tutti i loro particolari architettonici e plastici. Il solo campanile non venne riedificato.
È una vasta basilica con transetto e a tre navate. La maggiore di queste è su archi trasversali; le navatelle sono in vòlte ogivali; l'abside è a deambulatorio con cappelle a raggiera. Notevole la decorazione plastica dei portali nord e sud; quella della facciata principale è moderna. Nelle sculture del portale meridionale sono state notate affinità di fattura tra gli angeli del timpano e sculture di Saint-Gilles.
Accanto alla cattedrale sorge l'edicola detta pendentif, elevata nel 1548 dal canonico Nicolas Mistral. Va ricordata tra altri antichi edifici profani e religiosi la cosiddetta Maison des Têtes (1532) con facciata decorata di teste in medaglioni, la cui fattura ricorda l'arte italiana, come un portale nella casa Dupré-Latour (sec. XVI). Un piccolo museo, istituito nel 1911, contiene begli avanzi di sculture medievali e del Rinascimento, nonché una collezione di quadri, fra cui 96 sanguigne di H. Robert.
Bibl.: Archives de la Drôme, DD, 22 (contratto di riparazioni della cattedrale nel 1604); J. Perrot, La basilique Saint-Apollinaire, cathédrale de Valence, Valenza 1725; Congrès Archéol. de France, 1923, Parigi 1924; Ahmad Fikry, L'art roman du Puy et les influences islamiques, ivi 1934.