Van der Bellen, Alexander. – Economista e uomo politico austriaco (n. Vienna 1944). Deputato dei Verdi dal 1994 e leader del partito fino al 2008, ha lasciato il Parlamento nel 2012. Uomo politico di grande spessore culturale ed etico, europeista convinto, si è candidato come indipendente alle presidenziali del 2016, sconfiggendo al ballottaggio tenutosi nel mese di maggio il candidato di ultradestra N. Hofer; pochi giorni prima della data di insediamento la Corte costituzionale ha però annullato il voto per alcune irregolarità verificatesi nelle operazioni di scrutinio, fissando nuove consultazioni per il mese di dicembre, alle quali l’uomo politico è risultato nuovamente vincitore.
Cenni biografici
Proveniente da una famiglia di origine olandese emigrata dalla Russia in Estonia e quindi nel Tirolo per sfuggire all'invasione sovietica, ha ottenuto la cittadinanza austriaca nel 1958. Addottoratosi in Economia nel 1970 presso l’università di Innsbruck, ha svolto attività di docenza universitaria presso lo stesso ateneo e quindi all’Università di Vienna.
Attività politica
Figura di spicco della politica nazionale, negli anni Ottanta Van der Bellen ha militato nelle fila del Partito socialdemocratico d'Austria (Sozialdemokratische Partei Österreichs, SPÖ) e quindi, dal 1992, nei Verdi, divenendone deputato nel 1994 e rimanendone leader fino al 2008, quando ha rassegnato le dimissioni a seguito della pesante sconfitta elettorale subita dal partito; lasciato il Parlamento nel 2012, è entrato nel consiglio comunale di Vienna, permanendovi fino al 2015. Candidato indipendente alle presidenziali del 2016, al primo turno svoltosi nel mese di aprile ha ottenuto il 21% dei consensi contro il 35% dei voti aggiudicatosi dal candidato di ultradestra N. Hofer del Partito della libertà austriaco (Freiheitliche Partei Österreichs, FPÖ), risultato che ha spinto il cancelliere W. Faymann a rassegnare le dimissioni da capo del governo e da leader della SPÖ. Allo storico ballottaggio, svoltosi a maggio con un'affluenza alle urne del 72,7%, l’uomo politico ha invece ribaltato i risultati del primo turno, unendo tutte le forze moderate e di centrosinistra del Paese e vincendo seppure con un margine minimo e grazie ai circa 800.000 voti per corrispondenza, che gli hanno concesso un vantaggio di 31.026 voti (50,3%) sul 49,7% dei suffragi aggiudicatosi da Hofer. Uomo politico di grande spessore culturale ed etico, europeista convinto, con un programma di governo in cui sono centrali la riunificazione di un Paese profondamente diviso e la gestione delle problematiche connesse all'intensificazione dei flussi immigratori, Van der Bellen avrebbe dovuto insediarsi l'8 luglio 2016 subentrando nella carica al socialdemocratico H. Fischer, ma pochi giorni prima di quella data, accogliendo il ricorso presentato da Hofer, la Corte costituzionale ha annullato il voto per alcune irregolarità verificatesi nelle operazioni di scrutinio, fissando nuove consultazioni per il mese di dicembre; al nuovo ballottaggio l’uomo politico si è nettamente affermato sull’avversario, ottenendo il 53,3% delle preferenze contro il 46,7% aggiudicatosi da Hofer. Nell'ottobre 2022 l'uomo politico è stato riconfermato per un secondo mandato al primo turno, ottenendo il 58% dei consensi.