VANDALBERTO di Prüm
Monaco benedettino e scrittore, nato nell'813 non sappiamo dove, ma probabilmente nella regione gallica renana. Nell'839 era monaco a Prüm sotto l'abate Marcvardo, u0mo d'alta cultura e corrispondente di Lupo di Ferrières. Qui e in altre scuole, forse franche, si addestrò nell'arte dello scrivere latino e nelle forme più difficili della metrica classica, dedicandosi quindi interamente alla poesia profana. Trovandosi nell'847 a Colonia presso il diacono Otrich, fu da questi avviato alla poesia sacra. Morì a Prüm dopo l'850.
Per incarico dell'abate Marcvardo rielaborò la Vita di S. Goar - la cui cella Pipino, fondatore del chiostro, aveva a questo donata - completandola coi miracoli nuovamente compiuti dal 765, e conferendole una veste stilisticamente ornata senza pregiudizio del valore storico. Ma l'opera sua più importante è il Martyrologium in 871 esametri, per la quale si valse dell'esempio e del consiglio di Floro, e che dedicò con una lettera esplicativa, pure poetica, all'amico Otrich (848). L'ordinamento segue il calendario romano e sotto ciascun giorno viene data notizia di uno o più santi come già avevano fatto Girolamo e Beda, mentre ogni mese è contrassegnato con un distico riassuntivo. Un lavoro, insomma, per aiutare la memoria. Ma la materia sacra è incorniciata da una corona di poesie di vario contenuto e di metro multiforme. Così abbiamo un'invocazione in asclepiadei, un'allocuzione in tetrametri dattilici, una poesia all'imperatore Lotario in adonî e, nella chiusa, una mescolanza di altri metri, un componimento in ferecrazî, oltre una saffica, e un'appendice in altri 366 esametri sui segni celesti dei 12 mesi e sulle opere degli uomini, che presenta scene leggiadre di campi e di cacce, unico esempio delle poesie profane di Vandalberto e primo calendario pratico aderente alla realtà della vita agreste. Scrisse pure un'opera perduta sulla Messa.
Ediz.: Vita S. Goaris, ed. Holder-Egger, in Mon. Germ. Hist., Script., XV (1887), pp. 361-73; Martyr. ed. Dümmler, in Monum. Germ. Hist., Poet. Lat. aev. carol., II (1883), pp. 567-622.
Bibl.: Hist. litt. de la France, V (1740), pp. 377-83; M. Manitius, Gesch. d. lat. Litt. d. Mittelalters, I (1911), pp. 557-60.