Attrice cinematografica e teatrale inglese (n. Londra 1937). Interprete dal volto scarno, R. ha sempre rifiutato ogni tentazione divistica volendo offrire di sé stessa un'immagine di donna volitiva, sicura e socialmente impegnata. Nel corso della sua carriera ha dato volto e anima a personaggi di donne forti, talvolta realmente vissute, comunque sempre dotate di spiccata personalità e determinate nelle loro scelte. Premiata come migliore attrice protagonista al Festival di Cannes per l'interpretazione di due film di Karel Reisz, Morgan, a suitable case for treatment (1966; Morgan, matto da legare) e Isadora (1968), nel 1978 ha vinto l'Oscar come miglior attrice non protagonista per Julia (1977) diretto da Fred Zinnemann, e nel 2018 ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera.
Vita. Figlia del noto attore di teatro e di cinema Michael Redgrave, cresciuta in una famiglia di grandi artisti, frequentò fin da bambina il mondo dello spettacolo, dimostrando ben presto di avere ereditato uno spiccato talento per la recitazione. Frequentati i corsi presso la Central School of Speech and Drama di Londra, debuttò nel 1958, poco più che ventenne, a teatro accanto al padre in A touch of the Sun di N.C. Hunter e successivamente apparve sul grande schermo, sempre al fianco del padre, nel drammatico Behind the mask (1958) diretto da Brian Desmond Hurst. Trascorso un lungo periodo segnato dal suo impegno politico nel Workers Revolutionary Party e da significative esperienze teatrali presso il Royal Shakespeare Theatre di Stratford, nel 1966 tornò al cinema.
Si impose sulle scene negli anni Sessanta recitando con la Royal Shakespeare Company (The taming of the shrew, 1961; As you like it, 1961-62; Cymbeline, 1962). Personalità forte e originale, dotata di fascino non comune, nel cinema si è affermata interpretando personaggi inquieti e indipendenti. Nel 1966 interpretò la parte della modella Jane nel complesso film di M. Antonioni, Blow-up, vera svolta nella sua carriera cinematografica e primo passo verso la notorietà. Con il ruolo di Anna Bolena in A man for all seasons (1966) di Zinnemann inaugurò una lunga serie di ritratti femminili, come quello di Isadora Duncan offerto in Isadora, in cui R. riuscì a conferire alla figura della grande danzatrice dalla vita stravagante e anticonformista un'umanità profonda. Sempre tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio del decennio successivo venne diretta da Joshua Logan in Camelot (1967) e da Richard Attenborough in Oh! what a lovely war (1969). Cominciò a collaborare anche con registi italiani come Elio Petri (Un tranquillo posto di campagna, 1968) e Tinto Brass (La vacanza, 1971); e, nello stesso periodo, si mise in luce soprattutto con il ruolo estremo di suor Giovanna degli Angeli in The dev-ils (1971) di Ken Russell e, in misura minore, nel corale Murder on the Orient Express (1974) di Sidney Lumet. In precedenza era stata la sovrana scozzese Maria Stuarda in Mary, queen of Scots (1971) di Charles Jarrott, ma fu nel 1977 che, in Julia, R. offrì una delle sue più intense interpretazioni con un personaggio di donna impegnata politicamente, sensibile alla realtà sociale che la circonda a dispetto delle sue origini aristocratiche, combattiva e al contempo capace di profonda e sincera amicizia. L'anno seguente interpretò la celebre scrittrice Agatha Christie, colta in un momento difficile della sua vita, in Agatha (Il segreto di Agatha Christie) di Michael Apted. Dopo Yanks (1979) di John Schlesinger, a partire dagli anni Ottanta, la sua presenza nel cinema è risultata costantemente confinata in vere e proprie caratterizzazioni, ma di tale bravura e professionalità da risultare sempre straordinarie. Nel 1984 si è fatta notare grazie alla sua interpretazione in The Bostonians di James Ivory, per cui ha ricevuto un'altra nomination all'Oscar, e sempre lo stesso anno è stata una delle protagoniste di Steaming (Steaming ‒ Al bagno turco) in cui il regista Joseph Losey ritrae la realtà triste ma sensuale di un bagno turco dove un gruppo di donne di diversa estrazione sociale si rifugia nel cuore di Londra. Nel corso della sua carriera ha dato volto e anima a personaggi di donne forti, talvolta realmente vissute, comunque sempre dotate di spiccata personalità e determinate nelle loro scelte: The charge of the light brigade (I seicento di Balaclava, 1968); Howards end (Casa Howard, 1992); Little Odessa (1994); Déjà vu (1997); Mrs. Dalloway (1997); Deep impact (1998); Girl, interrupted (1999); The pledge (2001); Venus (2006); Evening (2007); Letters to Juliet (2010); Miral (2010); Anonymous (2011); Song for Marion (2012); The Butler (2013); Foxcatcher (2014); The secret scripture (2016); Georgetown (2019); The lost girls (2021). Nel 2017 ha esordito alla regia con il documentario Sea Sorrow. Ha recitato inoltre nella popolare serie televisiva Nip/Tuck (2004-05). Nel 1991 ha pubblicato Vanessa Redgrave: an autobiography.