(gr. Βερνίκη, Βερονίκη) Personaggio della tradizione apocrifa cristiana, in particolare del ciclo degli Atti di Pilato, dove è identificata con la donna che Gesù guarì da un flusso di sangue. La sua vicenda è strettamente connessa con l’immagine acheropita di Cristo, oggetto di grande venerazione, la cui presenza tra le reliquie della basilica di S. Pietro in Vaticano a Roma è attestata dalla fine del 10° sec. o dagli inizi dell’11°. Secondo la leggenda, V. desiderava ritrarre il volto di Gesù e questi le lasciò l’impronta del proprio volto su un velo. Il prezioso cimelio le sarebbe stato sottratto per portarlo a Roma, o lo avrebbe portato la stessa V. che avrebbe operato la guarigione dell’imperatore Tiberio dalla lebbra. Alla fine del Medioevo il culto di V., venerata come santa, divenne popolare, e nel 15° sec., anche per influsso delle sacre rappresentazioni e della diffusione della Via crucis, la sua leggenda fu associata alla Passione: V. divenne la donna pietosa che terge il volto di Cristo bagnato di sudore e sangue, la cui immagine (veronica: vera eikon «vera immagine»), coronata di spine, resta impressa sul velo.