Per a., cioè «non fatta da mano (umana)», s’intende l’immagine del Volto Santo di Cristo miracolosamente impressa su tessuti (➔ mandilio) e per estensione immagini di Cristo e della Vergine, ritenute ritratti ‘autentici’, tutte di origine orientale. Dispersi il mandilio di Kamulia e quello di Edessa, resta a Roma l’immagine a. del Sancta Sanctorum in Laterano (opera bizantina del sec. 6°-7°, testimoniata dall’8°), un Cristo Pantocratore: Innocenzo III (1198-1216) la fece ricoprire con una lamina d’argento che lascia scoperta solo la testa, e appare da allora come Volto Santo, analogo alle a. (forse del sec. 7°) di S. Silvestro in Capite sempre a Roma (ora in Vaticano) e di S. Bartolomeo degli Armeni a Genova (ivi dal sec. 14°), che nella cornice argentea del sec. 14° presenta la storia dell’a. di Edessa. Accolte nella liturgia, dal sec. 11° le storie del mandilio apparvero in rappresentazioni su manoscritti, icone e dipinti; tra le altre, quella dell’a. nascosta in un muro che lasciò una copia impressa su un mattone (keramion). In Occidente la leggenda del Volto Santo, doloroso e coronato di spine, è in relazione al personaggio della Veronica e all’immagine del volto di Cristo che restò impressa sul suo velo durante la salita al Calvario.
Le immagini a. della Vergine sono soprattutto legate alla leggenda, testimoniata dal sec. 6°, del ritratto della Madonna con il Bambino in braccio dipinto da s. Luca, motivo iconografico di grande successo; tra le molte a. della Vergine esistenti a Roma nei sec. 7°-8° si ricorda quella di S. Francesca Romana.