VESTIARII
. Col nome di vestiarii (negotiatores vestiarii) si designavano in Roma i mercanti di vestiti, mentre il vestificus o vestitor corrispondeva al nostro sarto tagliatore e il sartor o sarcinator era un più umile lavorante che rattoppava abiti usati. Da iscrizioni e da rilievi, che dovevano servire come insegne, si argomenta l'esistenza di negozî specializzati, perché si ricordano vestiarii tenuarii (probabilmente mercanti di stoffe leggiere), sagarii, bracarii, ecc.; in molte iscrizioni è indicato il luogo dove il negozio sorgeva (de vico Tusco, de horreis Agrippianis, ecc.). La professione era per lo più esercitata da uomini liberi o da liberti; gli schiavi indicati come vestiarii dovevano essere invece i guardarobieri delle case più ricche (gr. ἱματιοϕύλαχες). Si ricordano vestiarii castrenses, addetti al guardaroba dell'imperatore, a cui si riconnette l'importante corpo dei βεστιοάριοι della corte bizantina e la carica del protovestiario.
Bibl.: V. Chapot, in Daremberg e Saglio, Dict. des ant. grecques et rom., V, p. 760 segg.; H. Blümmer, Die röm. Privataltertümer, Monaco 1911, p. 257.