seta, via della
Termine che indica quell’insieme di percorsi carovanieri e rotte commerciali che congiungeva l’Asia orientale, e in particolare la Cina, al Vicino Oriente e al bacino del Mediterraneo, coniato dallo studioso tedesco F. von Richtofen (Seidenstrassen). Il termine soprattutto sintetizza gli intensi traffici e gli scambi culturali collegati al commercio, di cui la seta era il prodotto principale, intercorsi tra Oriente e Occidente dal 1° sec. a.C. La seta cominciò a uscire con regolarità dalla Cina dopo il 200 a.C., quando fu utilizzata per pagare i tributi che gli xiongnu avevano imposto all’imperatore; il mondo romano la conobbe attraverso gli stendardi dei parti nella battaglia di Carre (53 a.C.) e da allora ne divenne il principale consumatore determinando l’incremento dei traffici commerciali tra Occidente e Oriente. Nella porzione occidentale, gli itinerari sono sempre stati molteplici e variabili nel tempo secondo le condizioni storico-economiche dei Paesi attraversati: le rotte carovaniere, una volta valicati i passi montani del Pamir, proseguivano in vari percorsi che da una parte conducevano all’India, dall’altra verso l’altopiano dell’Iran e ai bacini dei fiumi Tigri ed Eufrate. Il tratto meglio definibile e immutabile nel tempo è quello orientale che partendo dalla Cina e dalla sua capitale Chang-an, in direzione N-O, nei pressi dell’oasi di Dunhuang si biforcava in due percorsi principali che, seguendo i limiti settentrionale e meridionale del bacino del Tarim e del Deserto di Taklimakan, si ricongiungevano poi a Kashgar.