LATINA, VIA
Dopo l'Appia era la via più importante del sud di Roma, così detta perché attraversava il territorio della Lega latina e scendeva nella Campania dai monti Ernici. È in complesso una via artificiale, che i Romani impostarono fra le vie Castrimeniese (o di Marino) e Labicana, più antiche, per rendere più rapide le comunicazioni con gli Equi e i Volsci sottomessi.
Nel primo tratto si serviva della via di Tusculo, ehe abbandonava ai piedi di questa città per attraversare la valle e il passo dell'Algido, tagliato nel monte omonimo. Al XXX miglio, poco oltre Valmontone, si fondeva con la via Labicana, dove era la stazione detta appunto Ad bivium; le stazioni precedenti erano: Ad Decimum (Villa Senni), Roboraria (Molara) e Ad pictas (Colle de' Quadri). Quindi toccava le antiche città di Anagnia (XLVII), Ferentinum (XLVIII), Frusino (LV), Fregellae (LXIX) e Casinum (LXXXVII), che costituivano altrettante stazioni; poco prima di Fregellae attraversava il fiume Liri, che subito dopo riceveva le acque dell'affluente Trents; qui stesso si staccava a nord una via secondaria che, per Sora, raggiungeva la Valeria ad Alba Fucense, mentre un'altra via si dipartiva a sud per Fabrateria Nova, fino a Fondi, sulla Via Appia. Un altro collegamento fra le vie suddette avveniva a Casinum, con Cifernia a nord, e Minturno a sud. Sembra che il collegamento fra Cassino e la Via Appia, passando a settentrione dei Monti Vescini, sia avvenuto in età relativamente recente, mentre prima il collegamento avveniva attraversando il versante opposto di quei monti e toccando le città di Suessa Aurunca, Teano Sidicino e Cales; tale via rimase anche nell'impero, ma poco frequentata.
La prima via fu quella percorsa da Annibale, quando mosse contro Roma per costringerla a togliere l'assedio a Capua. Livio (XXVI, 8) racconta che Annibale, evitando Cales e devastando i territorî di Cassino e Fregelle, senza per altro assediarle, giunse sul Liri, dove trovò i ponti tagliati dai Fregellani. Passato a guado il fiume, a traverso i territorî di Frosinone, Ferentino, Anagni e Labico, si avvicinò a Tusculo, ove, trovata viva resistenza, ripiegò verso Gabi. Il percorso compiuto da Annibale è esattamente quello della Via Latina, descritta più sopra. Poco dopo Cales, cioè al miglio CXXIV, avveniva l'unione con la Via Appia, che dopo altre quattro miglia incontrava Casilino (odierna Capua), il vero punto di fusione delle due vie.
Il percorso antico, che al di là di Valmontone corrisponde in massima a quello dell'odierna via Casilina, non presenta speciali caratteristiche, salvo alcuni sepolcri molto interessanti nel tratto suburbano (tombe attribuite ai Valerî e ai Pancrazî, adorne con stucchi bellissimi) e il già ricordato Passo dell'Algido, uno dei luoghi più suggestivi della Campagna Romana. Per molti tratti si distingue ancora l'antico lastricato, specialmente nel tratto suburbano, formato di poligoni di lava basaltina, come nella Via Appia; pochissimi sono i ponti, il percorso della Via Latina essendo quasi tutto a dorsale, o tutt'al più a mezza costa delle colline. Tra le ville più importanti vanno ricordate quella detta dei Sette Bassi all'Osteria del Curato, quella detta dei Centroni a Casal Morena e alcune altre sulle pendici occidentali dei colli Tusculani.
Bibl.: A. Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della Carte dei Dintorni di Roma, Roma 1848, III, p. 583 segg.; Th. Ashby, The Via Latina, in Papers of the British School at Rome, IV (1907); V (1910); G. Tomassetti, La Campagna Romana, IV, Roma 1926.