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BARTOLUCCI, Vincenzo

di ** - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BARTOLUCCI, Vincenzo

**

Nacque a Roma il 22 apr. 1753. Appare per la prima volta come avvocato concistoriale nel 1786; nel 1797 si impiegò alla reverenda Camera apostolica, di cui nel 1808 divenne avvocato fiscale. In un periodo precedente al 1798 era stato fra i collaboratori del periodico filogiansenista romano Effemeridi letterarie. Dopo l'annessione dello Stato pontificio all'impero francese, il B. divenne nel 1810 presidente della corte di appello di Roma: nel maggio 1811 fu nominato consigliere di Stato e si trasferì a Parigi. Da Napoleone ebbe larghe e numerose ricompense, fra cui il titolo di barone. Alla Restaurazione, nonostante l'avversione del pontefice Pio VII, poté rientrare a Roma grazie al cardinal Consalvi, che intendeva servirsi della notevole esperienza di diritto napoleonico da lui acquisita per la sua opera riformatrice. Così il B., che aveva intanto ripreso l'ufficio di avvocato della reverenda Camera apostolica, ed era rientrato nel collegio degli avvocati concistoriali; ebbe gran parte nella stesura del motu proprio papale del 6 luglio 1816, con il quale venivano annunciate diverse riforme giuridiche.

Nel 1818 il B. fu nominato presidente della commissione che aveva l'incarico di elaborare un codice civile: alla fine dello stesso anno egli presentò alla sacra Congregazione economica un progetto che fu accusato di riprodurre in parte il codice napoleonico e che incontrò perciò l'opposizione dei cardinali conservatori prevalenti nella Congregazione: esso infatti si sforzava di stabilire precisi limiti fra il diritto civile e il diritto canonico, limitando la sfera di quest'ultimo, e finì per essere accantonato.

Mancano altre notizie del B., che sembra morto nel 1823.

Bibl.: D. Silvagni, La corte e la società romana nei secc. XVIII e XIX, II, Roma 1883, p. 745 e passim; F. Grosse-Wietfeld, La legislazione nello Stato pontificio sotto il cardinale Consalvi..., in Nel Iº centenario della morte del card. Ercole Consalvi, Roma 1925, pp. 43-52; Id., Iustizreformen im Kirchenstaat in den ersten Jahren der Restauration (1814-1816), Paderbon 1932, passim; M. Petrocchi, La Restaurazione, il cardinale Consalvi e la riforma del 1816, Firenze 1941, pp. 6, 58, 190; G. Forchielli, Un progetto di Codice civile del 1818 nello Stato pontificio (visto da un canonista), in Scritti della facoltà giuridica di Bologna in onore di Umberto Borsi, Padova 1955, pp. 87-164; G. Moroni, Diz. di erudiz. storico-ecclesiastica, LXXXV, p. 92; Diz. del Ris. Naz., II, p. 194; Encicl. Catt., II, col. 934.

Vedi anche
Camera apostolica L’organismo finanziario e amministrativo che cura gli interessi patrimoniali della Chiesa romana, secondo una designazione prevalsa a partire dall’11° secolo. A seguito della costituzione apostolica Regimini Ecclesiae Universae di Paolo VI (1967) e della successiva Pastor bonus di Giovanni Paolo II (1988), ... collegio Corpo di persone unite dall’esercizio di una medesima professione o dall’essere investite di una stessa carica.  ● Nel mondo romano, scopo del collegium era principalmente il culto (come nei 4 grandi collegio, dei pontefici, degli auguri, dei VII viri epulones, dei XV viri sacris faciundis). Per il principio ... Tribunali ecclesiastici Ai sensi dei can. 1400-1445, i t. ecclesiastici sono organi attraverso i quali la Chiesa esercita il proprio potere giurisdizionale sulle cause che riguardano beni spirituali e la violazione delle leggi ecclesiastiche. Possono essere oggetto del giudizio il perseguimento o la rivendicazione dei diritti ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ...
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