CAPPELLETTI, Vincenzo
Direttore generale dell'Istituto della Enciclopedia Italiana e storico della scienza, nato a Roma il 2 agosto 1930.
Dottore in medicina e in filosofia, libero docente in storia della scienza nel 1967, ha insegnato per incarico questa disciplina nelle università di Perugia (1968-1971) e di Roma ''La Sapienza'' (dal 1971), dove è divenuto professore ordinario nel 1980. Collaboratore dal 1956 del presidente della Enciclopedia Italiana, A. Ferrabino, è stato nominato vicedirettore generale dell'Istituto nel 1969, e direttore generale l'anno successivo, in un momento di latente crisi e di delicate scelte, conservando da allora ininterrottamente la carica. Presidente della Domus Galilaeana di Pisa dal 1970, vi ha impostato un programma di attività volte all'accoglimento della storia della scienza negli ordinamenti delle università italiane. È stato Consigliere culturale e scientifico del presidente del Consiglio dei ministri dal 1979 al 1981.
Nel 1988 è stato eletto presidente della Société Européenne de Culture, poi (1989) dell'Académie Internationale d'Histoire des Sciences di Parigi. È direttore della rivista Il Veltro, condirettore di Physis e di Archives Internationales d'Histoire des Sciences; presidente delle Edizioni Studium e direttore responsabile dell'omonima rivista. Si deve a C. il rilancio e lo sviluppo dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, divenuta una delle maggiori istituzioni culturali del paese per numero e qualità di programmi, su una solida situazione patrimoniale e una cospicua attività economico-commerciale, non limitata all'Italia. Nella carica di direttore generale, C. ha proseguito e concluso impegnativi programmi editoriali, aprendone di nuovi (Enciclopedia del Novecento, Enciclopedia Virgiliana, Enciclopedia Giuridica, Vocabolario della Lingua Italiana, e, imminenti, le enciclopedie delle Scienze Sociali, dell'Arte Medievale, delle Scienze Fisiche, e la Storia del Ventesimo Secolo).
Come storico della scienza, C. ha compiuto ricerche sulla biologia tedesca dell'Ottocento (Entelechia, 1965; Opere di Helmholtz, trad. it., 1967; Vecchio e nuovo vitalismo, 1969), dimostrando l'insufficienza del paradigma meccanicistico nelle scienze della vita e la tipicità in esse del paradigma strutturistico e qualitativo, e sulla psicologia del profondo (Freud: struttura della metapsicologia, 1973), ponendo in luce una tensione gnoseologica e ontologica alla base della dottrina freudiana. Ha anche affrontato questioni di storiografia della scienza (La scienza tra storia e società, 1978), individuando il momento propulsivo e significativo del cammino del sapere scientifico nella ''dialettica dei paradigmi'', ovvero nella coesistenza, competizione e sintesi parziale fra le assiomatiche. Altre sue ricerche hanno toccato il problema dell'origine antropologica comune alla scienza e alla filosofia moderne (Alle origini della philosophia anthropologica, 1984) e il tema della struttura epistemica delle scienze umane.