Architetto italiano (Livorno 1895 - Roma 1960). Si formò e operò nel movimento futurista al quale aderì nel 1920. Oltre ad alcune opere architettoniche come la Casa d'arte di A. G. Bragaglia (1922) e il rinnovamento del teatro Odescalchi (1925), ambedue a Roma, ha lasciato parecchi disegni di architettura fantastica. Ma l'impegno maggiore fu nella scenografia: collaborò nel 1923-24 al Teatro degli Indipendenti di Bragaglia e lavorò a Roma, alla Scala di Milano e per molti teatri europei e americani. È di notevole importanza anche la sua opera di critico (L'architettura futurista, 1924; Italia nuova, architettura nuova, 1929).