Taviani, Vittorio e Paolo. - Registi cinematografici italiani (Vittorio, San Miniato 1929 - Roma 2018; Paolo, n. ivi 1931). Dopo aver collaborato con V. Orsini soprattutto come documentaristi, sceneggiatori e registi di lungometraggi (Un uomo da bruciare, 1962; I fuorilegge del matrimonio, 1963), nel 1967 iniziarono un'attività autonoma, dirigendo, sempre insieme, I sovversivi. Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato, nella seconda fase della loro carriera, pur continuando a rappresentare la necessità e il rimpianto dell'utopia, si sono dedicati soprattutto alla rievocazione del passato e alla trascrizione filmica di opere letterarie; ricordiamo: Sotto il segno dello Scorpione (1969); San Michele aveva un gallo ... (1971); Allonsanfàn (1974); Padre padrone (1977); La notte di San Lorenzo (1982); Kaos (1984); Fiorile (1993); Le affinità elettive (1996); Tu ridi (1998). Del 2007 è La masseria delle allodole, che racconta il genocidio del popolo armeno durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2012 i due registi hanno diretto Cesare deve morire, dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell'Orso d'oro al Festival di Berlino ed è valso ai T. i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista. Nel 2015 sono tornati alla regia con Maraviglioso Boccaccio, liberamente ispirato al Decamerone, cui ha fatto seguito nel 2017 Una questione privata. Nel 2016 hanno ricevuto il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia. Dopo la morte di Vittorio, il fratello Paolo è tornato alla regia cinematografica nel 2022 con la pellicola Leonora addio, unico film italiano in concorso alla 72a edizione del Festival di Berlino, che ha ricevuto il premio FIPRESCI della critica internazionale.