LANTERNARI, Vittorio
Etnologo e storico delle religioni, nato a Chiaravalle (Ancona) l’11 novembre 1918 e morto a Roma il 5 agosto 2010. La sua ricerca antropologica, documentata da una vasta produzione scientifica e da un rigoroso metodo storico-comparativo, seppe valorizzare autorevolmente anche in Italia l’etnologia, intesa quale campo capace di comprendere in modo unitario le più diverse tradizioni culturali del pianeta, dai complessi mitico-rituali delle popolazioni extraeuropee al folclore magico-religioso dell’Italia del Sud. I temi delle sue indagini derivarono da questa visione ampia e integrata della disciplina etnologica, che L. praticò con uno sguardo sempre attento ai processi di modernizzazione e di costruzione di identità contemporanei, e di cui fu originale interprete in Italia e all’estero. Di famiglia ebraica, si avviò nel 1937 agli studi letterari presso l’Università di Bologna, ma l’anno seguente fu costretto a sospendere il corso a causa delle leggi razziali del regime fascista, che gli avrebbero precluso l’insegnamento nelle scuole pubbliche italiane. Iscrittosi ad agraria, conseguì la laurea nel 1942. Sfuggito alla deportazione durante l’occupazione nazista, una volta caduto il fascismo si iscrisse di nuovo alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma, dove si laureò nel 1946 con una tesi in storia delle religioni. Nel corso dei successivi cinque anni insegnò lettere classiche nei licei e perfezionò gli studi sotto il magistero di Raffaele Pettazzoni, che lo aveva incoraggiato ad approfondire gli interessi per l’etnologia religiosa mettendolo in contatto con Ernesto de Martino, promotore di un Centro etnologico italiano. Nel 1951 divenne assistente della cattedra di etnologia tenuta da Arturo Carlo Blanc. Incaricato di storia delle religioni e di etnologia all’Università di Bari a partire dal 1959, divenne ordinario di etnologia nel 1968. Nel 1972 ottenne il trasferimento all’Università di Roma, dove insegnò fino al 1989 in ruolo e poi fino al 1994 come professore fuori ruolo.
Nel corso della sua carriera accademica tenne corsi e conferenze in molte università straniere: alla Columbia University di New York (1965), all’Instituto nacional de Antropologia e Historia di Città di Messico (1973 e 1978), alla London School of Economics, alle Università di Cambridge, Manchester e Zurigo. Fu socio del Royal Anthropological Institute di Londra e nel 1988 fu nominato corresponding fellow della British Academy.
L’abbondante produzione di scritti di L. comprende analisi e studi che possono essere raggruppati in alcuni nuclei tematici: il sacro nelle diverse manifestazioni mitico-rituali (La grande festa, 1959; Antropologia religiosa, 1997); i movimenti socioreligiosi di stampo millenaristico, messianico, carismatico, e il loro rapporto con i processi di trasformazione culturale nell’orizzonte contemporaneo sempre in cerca di nuovi profeti (Movimenti religiosi di libertà e di salvezza dei popoli oppressi, 1960; Festa, carisma, apocalisse, 1983); l’etnocentrismo e le sue diverse manifestazioni locali e globali (Occidente e terzo mondo, 1967; Antropologia e imperialismo, 1974; L’incivilimento dei barbari, 1983); gli sviluppi del folclore tradizionale in Italia (Preistoria e folklore. Tradizioni etnografiche e religiose della Sardegna, 1984; Crisi e ricerca d’identità. Folklore e dinamica culturale, 1976, 19772); i rapporti tra malattia, medicina e società in prospettiva transculturale (Religione magia, droga. Studi antropologici, 2006); la questione ambientale come luogo in cui si producono ideologie politiche e socioreligiose (Ecoantropologia. Dall’ingerenza ecologica alla svolta etico-culturale, 2003).
Nel vastissimo campo di indagini che hanno accompagnato la sua biografia, e che annoverano una significativa esperienza sul campo in Ghana tra il 1971 e il 1977 (Dei, profeti, contadini. Incontri nel Ghana, 1988), L. ha seminato spunti utili alla comprensione dei fenomeni contemporanei e ha saputo guadagnare un credito alla prospettiva antropologica, lasciando contributi importanti su molte riviste specializzate, ma anche in opere di divulgazione ed enciclopediche (per l’Enciclopedia Italiana, per es., ha redatto le voci Antropologia culturale ed Etnologia per la IV Appendice, 1978; Messianismo per la VI Appendice, 2000).
Il rapporto di collaborazione con de Martino, avviato nel 1948, fu intenso e fecondo, come lo stesso L. riferì in un saggio autobiografico (La mia alleanza con Ernesto de Martino, 1997), essenziale per ricostruire l’ambiente culturale in cui si svolsero la sua formazione e le principali attività di ricerca. Sin dalla sua prima più importante opera (La grande festa), L. sostenne che la religione va vista nella dinamica interna di ciascuna civiltà. Come accade per le forme dell’arte, della musica e di ogni prodotto della cultura umana, la ‘comprensione’ delle forme religiose può risultare obiettiva e umanamente comunicabile solo se le si storicizza. L’obiettivo scientifico di L. divenne quindi scrutare sistematicamente le ragioni del sacro come costruzione culturale nella storia sociale ed economica delle sue diverse manifestazioni.
L’approccio ai temi della festa e del rito fu molto innovativo poiché innestò la dimensione psichica dell’operare umano sulle ragioni storiche del dispositivo mitico-rituale e seppe ricondurre questo stesso dispositivo – in sintonia con gli orientamenti dell’antropologia ‘dinamista’ della scuola di Manchester avviata da Max Gluckman – alle sue funzioni di trasformazione sociale pur nell’apparente e conservatrice ripetitività. Nelle analisi dei processi acculturativi o dei rapporti che le culture umane del pianeta intrattengono con la natura, fu infine costantemente presente in
L. il richiamo etico alle responsabilità politiche e ambientali della civiltà occidentale, la cui messa in causa era per lui propedeutica a ogni possibilità di comprensione della diversità e alla costruzione di un equilibrio politico e sociale.
Bibliografia: Associazione internazionale Ernesto de Martino, Vittorio Lanternari. Bibliografia. 1950-1998, a cura di D. Antonietti, F. Gioia, P. Schirripa, Napoli 1998; Antropologia e dinamica culturale. Studi in onore di Vittorio Lanternari, a cura di A. Lombardozzi, L. Mariotti, Napoli 2008; Messianisme et anthropologie entre France et Italie. Retour sur l’oeuvre de Vittorio Lanternari, éd. D. Fabre, M. Massenzio, «Archives de sciences sociales des religions», 2013, 161, pp. 9-162.