WALA
Nipote di Carlo Martello, consigliere di Carlo Magno, esplicò notevole attività, insieme con Agobardo di Lione, soprattutto durante il regno di Ludovico il Pio. È probabile infatti che l'opera di W. non sia estranea alla stessa Ordinatio imperii dell'817 con la quale Ludovico regolava la successione fra i suoi tre figli. Messo al fianco di Lotario, W. lo accompagna a Roma e assiste alla sua incoronazione per opera di Pasquale II (aprile 823). E alla morte di Pasquale (febbraio 824) riesce a imporre la sua volontà e a far eleggere papa Eugenio II. Non solo, ma la costituzione di quell'anno con la quale Eugenio II s'impegnò fra l'altro a tenere in Roma un missus imperiale il quale sarà presente all'elezione pontificia e riceverà, prima della consacrazione, il giuramento del nuovo eletto - costituzione che sottometteva, di fatto, l'elezione del papa alla ratifica imperiale - fu voluta e imposta da W. Il quale, venuto in conflitto con la seconda moglie di Ludovico, Giuditta, desiderosa di tutelare i diritti del proprio figlio Carlo il Calvo, non riuscì ad evitare che nell'829 un regno fosse assicurato a Carlo. Anima della rivolta dei tre figli di primo letto contro Ludovico e l'imperatrice, riuscì a guadagnare alla causa di quelli lo stesso papa Gregorio IV. Benedettino a Corbie nell'816, fu eletto abate di quest'abbazia nell'822. Morì esule a Bobhio il 31 agosto dell'835 o 836.
Bibl.: Oltre alla Vita Walae di Pascasio Radberto (in Patrol. Lat., CXX, col. 1557 segg.), v.: A. Himly, W. et Louis le Débonnaire, Parigi 1841; C. Rodemberg, Die vita Walae als historische Quelle, dissertazione, Gottinga 1877; E. Dümmler, in Abh. der berliner Akademie, 1900, p. 18 segg.; A. Solmi, Stato e Chiesa sec. gli scritti pol. da Carlomagno fino al conc. di Worms, Modena 1901.