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WENDERS, Wilhelm, detto Wim

di Francesco Bolzoni - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
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WENDERS, Wilhelm, detto Wim

Francesco Bolzoni

Regista cinematografico tedesco, nato a Düsseldorf il 14 agosto 1945. Dopo aver studiato medicina e filosofia, si dedicò, a Parigi, alla pittura e, a Monaco, seguì un corso di cinema. Con interventi critici in quotidiani e riviste e con l'attività pratica (corto e mediometraggi) contribuì al rafforzamento del Giovane cinema tedesco. Nel 1970, con P. Handke, fondò il Filmverlag der Autoren che, grazie al finanziamento pubblico, ha consentito a W. − e ad altri cineasti − di dirigere film ''alternativi'', caratterizzati dalla restituzione fenomenologica del comportamento della generazione nata nel dopoguerra (per es., in Die Angst des Tormanns beim Elfmeter, La paura del portiere prima del calcio di rigore, 1971).

Nella sua fase iniziale W. si abbandona alla rappresentazione delle proprie riflessioni che, a volte, nascono a margine di una distaccata lettura dei classici (il goethiano Wilhelm Meister Lehrjahre è lo spunto, quasi irriconoscibile, di Falsche Bewegung, Falso movimento, 1974) e, più spesso, da suggestioni personali quali il viaggio come momento di conoscenza interiore, la ricerca di un'identità che si teme perduta, il superamento del muro che separa il singolo dagli altri. Pur legato a un percorso che si snoda all'interno della cultura tedesca del dopo 1968, il cinema di W., con la sua personalissima associazione di immagini, viene adottato da una generazione di cinefili che trasformano Alice in den Städten (Alice nella città, 1973) o Im Lauf der Zeit (Nel corso del tempo, 1975) in testi di base, in passaggi obbligati per una crescita delle emozioni, per uno svelamento delle passioni narrative. W. denuncerà poi di nutrire la stessa predilezione per il cinema hollywoodiano di tanti giovani spettatori in Der amerikanische Freund (L'amico americano, 1977), un film che declina il motivo della meditazione sulla morte, con l'altro, del tutto divertito, dell'avventura poliziesca. L'affetto per la narrativa hollywoodiana coinvolge, oltre alle opere, gli autori stessi: si vedano, per cogliere il calore di un'adesione, Lightning over water - Nick's movie (Lampi sull'acqua, 1980), conversazione fra il regista tedesco e l'americano N. Ray che infrange la barriera della morte come fine fisica; l'omaggio, prima ancora che al genere poliziesco, a uno dei suoi cultori più dotati: Hammett (Hammett. Indagine a Chinatown, 1982); il coinvolgente Der Stand der Dinge (Lo stato delle cose, 1982) che, descrivendo le peripezie di una troupe impegnata nel rifacimento di un film di fantascienza, rispecchia l'amore di W. per il cinema, la rabbia per come esso è spesso ridotto, lo sforzo di renderlo diverso. La difficoltà di saldare due modi di procedere, due grammatiche che si oppongono (natura europea, tentativo di mostrare le cose al modo americano), spinge a un certo punto W. a distaccarsi dalla sua passione iniziale: Paris, Texas (1984), con un procedimento narrativo che tende a suggerire più che a spiegare, coglie il placarsi delle pulsioni giovanili; Der Himmel über Berlin (Il cielo sopra Berlino, 1986) − l'opera più compatta di W. − esamina e giustifica la conciliazione con una ritrovata identità; Bis aus Ende der Welt (Fino alla fine del mondo, 1991) mostra un autore che, pur bravissimo nel piegare ai propri voleri le immagini, abiura alla teoria dell'abbandono alla pura visibilità e torna a confidare nella forza della parola. Dopo In weiter Ferne, so nah! (Così lontano così vicino, 1993) e Lisbon Story (1994), W. ha collaborato con M. Antonioni autore di Par delà les nuages (Al di là delle nuvole, 1995). Del 1993 è il suo documentario su una famiglia vietnamita Arisha, der Bar und der steinerne Ring (Arisha, l'orso e l'anello di pietra). Vedi tav. f.t.

Bibl.: S. Johnston, Wim Wenders, Londra 1981; Wim Wenders, a cura di G. Corrente, Venezia 1985; P. Buchka, Wim Wenders, Parigi-Marsiglia 1986; B. Valli, Lo sguardo empatico. Wenders e il cinema della tarda modernità, Urbino 1990; Wim Wenders, a cura di G. Spagnoletti, Roma 1991; N. Groto, Wenders, Berlino 1991; R.Ph. Kolker, P. Beiken, The films of Wim Wenders, New York 1993; L. Antoccia, Il viaggio nel cinema di Wim Wenders, Bari 1994; F. D'Angelo, Wim Wenders, Milano 1995. Raccolte di scritti di W.: Niek's Movie (1982), L'idea di partenza. Scritti di cinema e musica (1983), Lo stato delle cose (1984), Scritto nel West (1988), Stanotte vorrei parlare con l'angelo. Scritti 1968-1986 (1991), L'atto di vedere - The act of seeing (1992).

Vedi anche
Michelangelo Antonióni Antonióni, Michelangelo. - Regista cinematografico italiano (Ferrara 1912 - Roma 2007), tra i più significativi del nostro dopoguerra. Tra difficoltà produttive e incomprensione del pubblico, ha ottenuto il riconoscimento internazionale con Il grido (1957) e L'avventura (1960), quest'ultimo vincitore ... cinema Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta espressione d’arte nel campo della fantasia o strumento d’informazione, di documentazione scientifica, ... Francis Ford Coppola Regista e produttore cinematografico statunitense (n. Detroit 1939). Dopo alcuni film di buon livello, come You're a big boy now (Buttati, Bernardo!, 1966) e The rain people (Non torno a casa stasera, 1969), ottenne grande successo con The godfather (Il padrino, 1972, dall'omonimo romanzo di M. Puzo), ... Samuel Fuller Regista cinematografico statunitense (Worcester, Massachusetts, 1912 - Hollywood 1997). Giornalista, narratore e sceneggiatore, esordì nella regia con I shot Jesse James (Ho ucciso Jess il bandito, 1948), affermandosi poi, negli anni Cinquanta e Sessanta, come regista (e dal 1956 anche produttore) di ...
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Vocabolario
détto
detto détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
détta
detta détta s. f. [der. di dire, part. pass. detto]. – 1. Atto del dire, cosa detta, nella locuz. a detta di ..., a detta sua e sim., cioè «secondo ciò che dice ...»: a detta di tutti; a detta di chi se ne intende; a detta degli esperti....
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