WESSOBRUNN
. Abbazia benedettina nella Baviera Superiore, fondata in onore degli apostoli Ss. Pietro e Paolo nel 753. Nel 955 essendo stata quasi interamente distrutta da un incendio, i monaci l'abbandonarono e fu occupata da canonici regolari di S. Agostino. Restaurata per ordine di Enrico IV, i benedettini vi tornarono nel 1110. Raggiunse un periodo di grande splendore specialmente sotto il governo dell'abbate Waltho (1229-1257); nel 1498 l'abbate Heinrich Zöch v'impiantò una stamperia; al principio del sec. XVII divenne famosa per la sua scuola dell'arte dello stucco. La biblioteca, ora a Monaco, era ricca di manoscritti, tra i quali è celebre il Wessobrunner Gebet. Nel 1810 l'abbazia fu distrutta e i materiali servirono per costruire la vicina città di Weilheim.
Il Wessobrunner Gebet. - Il manoscritto contiene un testo, della fine del sec. VIII, qua e là frammentario, che consta di due parti in versi allitteranti, in dialetto bavarese, ma con tracce iniziali sassoni o anglosassoni, e di una prosastica.
L'inizio è cosmogonico: "la terra non era, né il superno cielo, né albero né monte c'era...". Lo stile, che si richiama alla tradizione ("Questo appresi fra gli uomini...") è epico, vivace e fantastico; il ritmo regolare ed energico. Quest'inizio, contenente principî della conversione anglosassone dei pagani, avrà un'origine, più o meno immediata, anglosassone. Prendendolo come punto di partenza, un bavarese risponde alla domanda che i missionarî dovevan chiarire: quando il mondo non c'era, c'era però "Dio, il più mite degli uomini e c'erano con lui anche molti gloriosi spiriti...". Segue in prosa, una preghiera, in formule usuali, a Dio creatore del cielo e della terra: che dia la grazia di resistere ai diavoli e di evitare il male.
Il testo dell'ediz. Müllenhoff-Scherer, Denkmäler deutscher Poesie u. Prosa, I, 3a ed., Berlino 1892, è riprodotto nelle varie antologie di testi antico-alto-tedeschi; facsimile presso Petzet-Glauning, Deutsche Schrifttafeln des 9. bis 16. Jahrh.s, I, Monaco 1910; in italiano: O. Gogala, Gemme dell'antica poesia germanica, Roma s. a., p. 77 segg.
Bibl.: P. Leutner, Historia monasterii Wessofontensis, Augusta 1753; G. Ehrismann, Gesch. d. deutschen Literatur bis zum Ausgang des Mittelalters, I, 2ª ed., Monaco 1932, pp. 137-47.