(ted. Bayern) Stato federato (Land) della Germania (70.549 km2, con 12.468.8726 ab. nel 2006), il più vasto e il secondo per popolazione; capitale Monaco. Confina con i Länder Baden-Württemberg e Assia a O e Turingia e Sassonia a N; inoltre con la Repubblica Ceca, l’Austria e, per breve tratto, sul Lago di Costanza, con la Svizzera. Il Danubio, solca la regione da O a E, dividendola in B. meridionale delimitata a O dal corso dell’Iller, a E dai corsi del Salzach e dell’Inn e, oltre il Danubio, dalla Selva Boema; e B. settentrionale, l’insieme dei ripiani della Franconia e della sezione orientale di quello di Svevia. Nella B. meridionale si distinguono la B. alpina e il ripiano subalpino bavarese. La prima è caratterizzata da forti pendenze e valli trasversali, culmina nello Zugspitze (2963 m), la vetta più alta della Germania; il ripiano subalpino (800-600 m) ha una superficie variata, incisa dalle valli fluviali e caratterizzata da tracce moreniche. A parte la zona alpina, la B. è complessivamente una regione d’altopiano e di bassa montagna (in media 400-600 m). Il clima è temperato, subcontinentale, mediamente piovoso.
La popolazione, in prevalenza cattolica, è rimasta rurale fino a quasi la fine degli anni 1950. In seguito la B. è stata investita dal processo di riconversione industriale che ha interessato tutto il paese, penalizzando la grande industria caratteristica dell’area renana e favorendo le industrie leggere (farmaceutiche, elettroniche, alimentari), le medie e piccole imprese e le attività terziarie e quaternarie, più adatte a spazi, come quello bavarese, prevalentemente agricoli per tradizione e segnati soltanto marginalmente dalla prima e dalla seconda rivoluzione industriale. Tra le produzioni agricole rimane importante quella d’orzo e di luppolo (in B. si produce 1/3 della birra nazionale). Il Land, diventato inoltre trainante nei settori dell’informatica, dell’elettronica e della biotecnologia, ha il tasso di disoccupazione più basso del paese e il reddito pro capite più elevato.
La B. è anche la regione più turistica della Germania, sia per la ricchezza di monumenti nei suoi centri, sia per le bellezze naturali, il Lago di Costanza e soprattutto la zona alpina (Garmisch-Partenkirchen, Oberstdorf). Le città principali sono Monaco, Norimberga, Augusta, Ratisbona e Würzburg.
In età romana la regione, abitata da una popolazione celtica, fece parte della provincia della Rezia. Al tempo delle migrazioni germaniche vi penetrarono i Bavari, che diedero il nome al paese. La B. divenne quindi un ducato, retto dalla famiglia degli Agilolfingi, sottoposto all’alta signoria dei Franchi. Il cristianesimo vi fu introdotto verso la metà del sec. 7°.
Nel 788 Carlomagno depose il duca Tassilone III e, affidato il governo al cognato Geroldo, inglobò la B. nel Regno franco. Fu sottoposta al dominio carolingio fino al 911, quando ne divenne duca Arnolfo; al tempo della casa di Sassonia ne furono duchi Enrico (948-955), fratello di Ottone I, quindi il figlio Enrico II, deposto nel 976 da Ottone II, Ottone di Svevia e di nuovo Enrico II. Dal 1070 al 1180 si susseguirono quasi ininterrottamente i Guelfi (Welfen), che raggiunsero il massimo della potenza con Enrico X il Superbo (1126-38), il quale, deposto da Corrado III, dovette abbandonare la B. a Leopoldo IV, margravio d’Austria.
Il ducato guelfo finì con Enrico XII il Leone (1156-80) che, colpito dall’interdetto imperiale di Federico I, perse i suoi domini, assegnati a Ottone di Wittelsbach, dinastia che resse la B. fino al 1918. Nel frattempo le regioni di là dai fiumi Enns e Inn nel 1156 erano state date alla famiglia dei Babenberg mentre già nella seconda metà del sec. 10° erano state distaccate la Marca orientale (Austria) e la Carinzia. Dal 1180 al 1508 la B. si trovò di volta in volta suddivisa in numerosi ducati: nel 1255 Ludovico II ebbe il titolo ducale con il Palatinato e l’Alta B. mentre la Bassa B. toccò a Enrico XIII. Il figlio di Ludovico, Ludovico il Bavaro, divenne nel 1314 re di Germania; dopo aver costretto il fratello Rodolfo ad abdicare (1317), nel 1329 cedette ai figli di quest’ultimo Palatinato renano e Palatinato superiore, creando così un ramo separato della famiglia, ricongiuntosi nel 1777. Nonostante il divieto di Ludovico, gli eredi tornarono però alla politica di divisione; nel 1349 si avevano così una linea dell’Alta B. con il Tirolo, una linea della Bassa B. con Landshut, un’altra della Bassa B. con Straubing. La prima nel 1392 si divise ancora nelle linee di Ingolstadt e di Monaco. L’unità statale fu ricostituita, dopo una rovinosa guerra, da Alberto IV il Saggio (1467-1508) che, estinta la linea di Landshut, riprese la Bassa B. e con la legge sulla primogenitura (8 luglio 1506) inaugurò un nuovo periodo: i due figli Guglielmo IV e Ludovico X ressero in comune il territorio.
Durante le guerre della Controriforma la B. fu un baluardo della religione cattolica: Massimiliano I (1623-51) fu a capo della Lega cattolica e sul finire del secolo il principe Giuseppe Ferdinando, figlio di Massimiliano II, fu designato quale successore dall’ultimo degli Asburgo di Madrid, Carlo II, ma morì prematuramente nel 1699. Alleato dei Francesi nella guerra di Successione di Spagna, il duca Massimiliano II Emanuele (1680-1726) conservò a stento i propri domini, mentre il figlio Carlo Alberto (1726-45) alla morte dell’imperatore Carlo VI contestò a Maria Teresa i domini asburgici provocando la guerra di Successione austriaca. Massimiliano III Giuseppe (1745-77) fu l’ultimo duca della linea diretta dei Wittelsbach. Subentrò il ramo del Palatinato-Sulzbach, con Carlo Teodoro del Palatinato renano. Sotto di lui lo Stato ebbe il nome di Palatinato-Baviera.
La notevole estensione del territorio del duca determinò la gelosia dell’Austria e la cosiddetta Guerra di successione bavarese. Al tentativo dell’imperatore Giuseppe II di acquistare la Bassa B. si opposero Federico II di Prussia, l’elettore di Sassonia e il duca di Meclemburgo, che nel 1778 invasero la Boemia. Alla breve guerra incruenta pose termine, nel maggio 1779, il trattato di Teschen.
Il successore di Carlo Teodoro, Massimiliano IV Giuseppe (1799-1825), promosse radicali riforme e si alleò con Napoleone, con il cui appoggio conseguì ampliamenti territoriali, e nel 1806 si proclamò re di B. assumendo il nome di Massimiliano I. Dopo il fallimento della campagna russa di Napoleone dichiarò guerra alla Francia, ma il congresso di Vienna lo obbligò a restituire all’Austria le terre già degli Asburgo, ottenendo in cambio compensi nella Germania meridionale. Nel 1818 fu emanata una costituzione e fino al 1848, soprattutto sotto Luigi I (1825-48), la B. ebbe una vita politica equilibrata, anche se nel 1848 il re fu costretto ad abdicare. Il figlio Massimiliano II, che regnò fino al 1864, ebbe particolarmente a cuore la posizione in seno alla Confederazione germanica. Il tentativo di costituire un’unione tra i minori Stati tedeschi fallì e dopo la guerra del 1866, alla quale la B. aveva partecipato a fianco dell’Austria, Luigi II dovette allearsi con la Prussia. Entrata a far parte del Reich nel 1870, la B. conservò alcuni particolari diritti sovrani e la sua classe dirigente ricoprì posti di responsabilità anche nell’ambito della politica imperiale.
Al termine della Prima guerra mondiale, deposti i Wittelsbach, la B. si diede una Costituzione repubblicana ed entrò a far parte della nuova Repubblica federale tedesca. Il 21 febbraio 1919 il presidente della Repubblica socialista bavarese, Kurt Eisner, fu assassinato dopo gravi tumulti. Il tentativo rivoluzionario, che il 7 aprile portò alla proclamazione ad Augusta della Repubblica ‘dei consigli’, fu stroncato dal governo del socialdemocratico J. Hoffmann, con il soccorso del Reich e del Württemberg, dopo accaniti combattimenti per le vie di Monaco. Ripresero il sopravvento le correnti medie, di cattolici e democratici: il 16 marzo 1920 fu eletto presidente G. von Kahr, appoggiato dalla Orgesch, l’organizzazione nazionale antibolscevica. Seguirono difficili relazioni con il governo del Reich che provocarono infine la proclamazione dello stato di emergenza in Germania (27 settembre 1923). L’acme fu raggiunta nel tentativo di Hitler-Ludendorff di una ‘rivoluzione nazionale’, con marcia su Berlino. Dopo l’ascesa al potere di Hitler nel gennaio 1933 la B. fu il primo Stato tedesco che sperimentò le tendenze livellatrici e accentratrici del nuovo regime.
Al termine della Seconda guerra mondiale entrò in vigore una nuova Costituzione. Nell’ambito della Repubblica Federale di Germania, forte della propria identità culturale e delle sue tradizioni storiche, la B. ha mantenuto una certa autonomia politica, facendosi promotrice dell’affermazione dei diritti e delle funzioni regionali.