Würzburg Città della Germania (133.501 ab. nel 2008), nella Baviera, porto commerciale sul fiume Meno. Capoluogo di un principato ecclesiastico per più secoli, W. aveva, prima della Seconda guerra mondiale, un imponente aspetto architettonico barocco, ma in seguito al bombardamento del 16 marzo 1945, il centro della città perdette l’85% dei suoi edifici e gran parte delle opere d’arte. Importante nodo commerciale (vino), sede di industrie meccaniche, chimiche, alimentari, tessili ecc.
Ricordato per la prima volta nel 704 come castellum Virteburch, il centro fu scelto nel 741 da s. Bonifazio come sede di vescovado. W. fu dapprima città regia, ma a poco a poco il vescovo riuscì a impossessarsi dei diritti civili. Con il 12° sec. i vescovi estesero la loro giurisdizione anche sulla Franconia orientale, finché nel 1167 Federico Barbarossa riconobbe al vescovo di W. i diritti ducali entro i confini della diocesi. W. venne così a essere, fino al 1801, il capoluogo di un principato. Le frequenti rivolte cittadine contro i vescovi cessarono nel 15° sec., quando i cittadini furono definitivamente sottomessi. Nel 1402 fu fondata a W. l’università. Nel 1633 il cancelliere svedese Oxenstierna diede in feudo i vescovati di W. e di Bamberga come ducato di Franconia al duca Bernardo di Weimar, ma già nel 1634 il nuovo ducato cessò e W. tornò ai vescovi. Un’epoca particolarmente fiorente per la città fu quella del dominio dei vescovi di casa Schönborn (seconda metà del 17° sec. e prima metà del 18°). In virtù della Pace di Lunéville (1801) W. passò alla Baviera; quando nel 1805 per la Pace di Presburgo la Baviera cedette il principato all’ex granduca Ferdinando di Toscana, fu elevata a elettorato; nel 1806 l’elettore Ferdinando aderì alla Lega renana e assunse il titolo di granduca; con lo scioglimento della Lega renana cessò anche l’esistenza del granducato di W., che nel 1814 ritornò in gran parte alla Baviera.
Scuola di W. Scuola di psicologia costituitasi a W. durante il primo decennio del 20° secolo. La fondazione della scuola è generalmente attribuita a O. Külpe, allievo di W. Wundt. Obiettivo della Scuola di W. era quello di estendere l’indagine psicologica ai processi psichici superiori, utilizzando a tal fine il metodo dell’‘introspezione sperimentale sistematica’ o ‘provocata’ (Ausfragemethode). Il lavoro della Scuola di W. si presenta come il primo tentativo d’investigazione sperimentale nella psicologia del pensiero, contrapponendosi alla concezione di Wundt, allora dominante, secondo cui i processi psichici superiori non possono essere fatti oggetto della sperimentazione diretta. Le ricerche condotte a W. (oltre ai lavori di Külpe, quelle di A.R. Mayer, K. Marbe, N. Ach, H.J. Watt, A. Messer, K. Bühler) si rivolgono alla definizione dal punto di vista psicologico di elementi logici, quali il ‘giudizio’ o il ‘concetto’, e cercano d’individuare l’influenza nella costituzione e nei processi di pensiero di fattori non-associativi, come il ‘compito’ o l’‘intenzione’. Nel metodo dell’introspezione sperimentale sistematica, l’‘eccitante’ era costituito da domande e problemi, talvolta anche molto complessi, posti dallo sperimentatore a un soggetto ben addestrato nell’introspezione. Attraverso questo particolare tipo di stimolazione lo sperimentatore si proponeva di suscitare nel soggetto un processo psichico con caratteristiche rilevanti per la ricerca. Dopo ogni risposta era presa nota del tempo di reazione e il soggetto veniva pregato di riferire più dettagliatamente possibile sui processi psichici concomitanti (resoconto introspettivo). I risultati raggiunti dalla Scuola di W. possono essere sintetizzati in due gruppi: individuazione di contenuti di coscienza irriducibili a immagini e sensazioni, e individuazione dell’influenza del ‘compito’ e dell’‘intenzione’ sui processi di pensiero.