WHITHORN
(Candida Casa nei docc. medievali)
Cittadina dell'estremo S-O dell'od. Scozia, nella regione di Dumfries e Galloway.W. fu uno dei primi centri della cristianità nella Britannia settentrionale. A lungo è stata identificata con la chiesa di Candida Casa che si pensava fosse stata fondata da un vescovo britannico di nome Niniano (Nynia), ritenuto colui che aveva introdotto il cristianesimo presso le popolazioni di quella regione, che Beda chiama Pitti meridionali; Beda spiega la locuzione Candida Casa con l'esistenza di una chiesa costruita in pietra, tecnica non comune tra i Britanni (Historia ecclesiastica gentis Anglorum, III, 4).La più antica testimonianza del cristianesimo a W. è un'iscrizione funeraria latina, probabilmente del tardo sec. 5°, che sembra iniziare con un chrismon (Priory Mus.; Hill, 1997, pp. 614-620), anche se Thomas (1992) l'ha invece posta in relazione con un edificio. La presenza di iscrizioni simili a Kirkmadrine (a 40 km ca.) costituisce la prova dell'esistenza di un altro centro cristiano contemporaneo. L'iscrizione di W. va vista più in generale nel contesto delle più antiche iscrizioni latine cristiane di epoca postromana dei Britanni in Cornovaglia, in Galles e nella Scozia meridionale.Probabilmente all'inizio del sec. 8° l'area dovette passare sotto il controllo del regno anglosassone di Northumbria, ed entro gli anni venti dello stesso secolo W. divenne sede di un vescovato nortumbrico. A questo periodo è datata una pietra, decorata da un motivo con un incrocio di archi simile a esemplari prodotti in Irlanda e sull'isola di Man, con un'iscrizione che individua un luogo dedicato a s. Pietro, oggi al Priory Mus.Importanti e recenti scavi hanno portato alla luce raffinate costruzioni in legno dell'epoca nortumbrica (secc. 8°-9°), fra le quali una probabile chiesa e una cappella sepolcrale. I vetri colorati per finestre, ritrovati in associazione con la cappella sepolcrale, possono essere messi a confronto con quelli di altri siti anglosassoni (Hill, 1997, pp. 134-182, 326-332, tav. IX).Il culto di s. Niniano, come vescovo fondatore e santo autore di miracoli, fu promosso dalla comunità nortumbrica nei Miracula Nynie episcopi, una vita in versi latini scritta da un monaco di W. nel tardo sec. 8° (MacQueen, 1990). W. continuò a essere centro ecclesiastico di una certa importanza nel confuso periodo che fece seguito alle incursioni vichinghe del sec. 9°, almeno a giudicare dalla scultura della c.d. scuola di W., dei secc. 10° e 11° (Collingwood, 1922-1923; Craig, 1991): si tratta di ca. quarantacinque lastre a croce, o frammenti, con terminazione a disco, rinvenute a W. o nelle immediate vicinanze. Queste sculture utilizzano una varietà limitata di decorazioni a intreccio e possono essere collegate con la scultura britannica occidentale nell'isola di Man, in Galles e in Cornovaglia.Il vescovato ritornò in auge nel sec. 12° e dagli anni settanta del secolo fu servito da una comunità di canonici premostratensi. Sebbene a questa data la regione facesse parte del regno di Scozia, il vescovato riconobbe l'autorità dell'arcivescovo di York in Inghilterra, fino alla metà del 14° secolo.Le parti più antiche della cattedrale medievale, oggi in rovina, sono databili a partire dalla metà del sec. 12° e consistono nei resti di un corpo longitudinale, molto alterato e privo di navate laterali, con un portale romanico risistemato in quattro ordini, che mostra qualche affinità con la scultura romanica irlandese.A partire dal 1200 ca. la terminazione orientale della cattedrale fu allungata e allargata per ospitare i canonici. Il coro gotico si concludeva con una terminazione orientale quadrata, posta al di sopra di una cripta che poteva aver ospitato la tomba di s. Niniano. Il braccio orientale della cattedrale ebbe forse navatelle e transetti, ma sono attualmente visibili soltanto i livelli inferiori della parte orientale, peraltro notevolmente rimaneggiati.Nel Tardo Medioevo s. Niniano acquistò una grande popolarità in Scozia e la sua chiesa divenne un importante centro di pellegrinaggio. Una redazione della Vita sancti Niniani in latino fu scritta alla metà del sec. 12° dall'abate cistercense Aelredo di Rievaulx, al tempo della risistemazione della decorazione della cattedrale. Nel 1301 il figlio del re di Inghilterra Edoardo I, il futuro Edoardo II, visitò la tomba e il resoconto del suo pellegrinaggio menziona la presenza di un'immagine di S. Niniano (Calendar of Documents, 1884). Pellegrino a W. fu anche il re Roberto I di Scozia, che vi giunse poco prima di morire, nel 1329. Una vita di s. Niniano in versi medioscozzesi afferma che intorno al 1400 un gran numero di pellegrini giungeva a W. anche da luoghi lontani, quali la Francia e la Spagna (Legends of the Saints, 1896). Il reliquiario e il luogo fisico del pellegrinaggio andarono distrutti in seguito alla Riforma del 16° secolo. Tra gli oggetti rinvenuti in alcune tombe di vescovi va menzionato un raffinato pastorale del tardo sec. 12°, decorato con smalti inglesi champlevés (Edimburgo, Nat. Mus. of Antiquities of Scotland; English Romanesque Art 1066-1200, 1984, pp. 269-270).
Bibl.: Fonti. - Bede's Ecclesiastical History of the English People, a cura di B. Colgrave, R.A.B. Mynors, Oxford 1969; J. MacQueen, St Nynia with a Translation of the Miracula Nynie Episcopi and Vita Niniani by Winifred MacQueen, Edinburgh 1990, pp. 102-124; Aelredo di Rievaulx, Vita sancti Niniani, a cura di A.P. Forbes, in The Historians of Scotland, V, Edinburgh 1874, pp. 137-157; Calendar of Documents relating to Scotland, II, A.D. 1272-1307, Edinburgh 1884, p. 311 nr. 1225; Legends of the Saints in the Scottish Dialect of the Fourteenth Century, a cura di W.M. Metcalfe, 3 voll., Edinburgh-London 1896: II, pp. 304-345; III, pp. 409-415; J.B. Paul, Accounts of the Lord High Treasurer of Scotland, II, A.D. 1500-1504, Edinburgh 1900, pp. LXXIX, 65; III, A.D. 1506-1507, Edinburgh 1901, pp. 280, 374.Letteratura critica. - County of Wigtown (Royal Commission on the Ancient and Historical Monuments of Scotland), London 1912, pp. 154-168; W.G. Collingwood, The Early Crosses of Galloway, Transactions of the Dumfriesshire and Galloway Natural History and Antiquarian Society 10, 1922-1923, pp. 205-231; English Romanesque Art 1066-1200, a cura di G. Zarnecki, J. Holt, T. Holland, cat., London 1984; C.A. Ralegh Radford, G. Donaldson, Whithorn and the Ecclesiastical Monuments of Wigtown District, Edinburgh 1984; D.J. Craig, Pre-Norman Sculpture Galloway: Some Territorial Implications, in Galloway: Land and Lordship, a cura di R.D. Oram, G.P. Stell, Edinburgh 1991, pp. 45-62; C. Thomas, Whithorn's Christian Beginnings, (First Whithorn Lecture), Whithorn 1992; P. Hill, Whithorn and St. Ninian: the Excavation of a Monastic Town 1984-91, Stroud 1997; J. Higgitt, From Bede to Rabelais - or how St Ninian got his Chain, in New Offerings, Ancient Treasures. Essays for George Henderson, a cura di P. Binski, W. Noel, Stroud (in corso di stampa).J. Higgitt