Sociologo (Glatz, Slesia, 1876 - Colonia 1969). Prof. di economia e politica sociale a Colonia, si dedicò poi quasi esclusivamente alla sociologia. Propugnò contro le varie forme di sociologia, storiche o enciclopediche, di fine Ottocento una sociologia teorica incentrata su categorie come quelle di "relazione sociale" e "sistema sociale di relazioni", nella prospettiva di una "geometria delle relazioni sociali" affine a quella di G. Simmel.
Presidente dell'associazione sociologica tedesca, diresse l'importante Kölner Vierteljahrshefte für Socialwissenschaften. Ritiratosi in disparte con l'avvento del nazismo, fu uno dei maggiori propulsori della ricerca sociologica tedesca dopo la seconda guerra mondiale. L'analisi dell'interazione sociale e delle strutture sociali come cristallizzazioni di interazioni (riconducibili quindi a processi) fu il suo principale campo di studio, anche se negli ultimi anni di vita tematiche di antropologia filosofica e problemi etici attrassero sempre di più la sua attenzione. Politicamente fu da sempre vicino alle posizioni del liberalismo.
Opere principali: Zur Grundlegung der Gesellschaftslehre (1906); Einführung in die Sozialpolitik (1910); Gedanken über Menschlichkeit (1915); Der Liberalismus im Vergangenheit und Zukunft (1917); Soziologie: Geschichte und Hauptprobleme (1926); System der allgemeinen Soziologie (2a ed. 1933); Homo sum; Gedanken zu einer zusammenfassenden Anthropologie (1940); Ethik in der Schauweise der Wissenschaften vom Menschen und von der Gesellschaft (1947); Gesellschaftliche Stände und Klassen (1950); Philosophie und Soziologie (1955).