Medico e psichiatra (Stoccarda 1817 - Berlino 1868), direttore, successivamente, del policlinico di Kiel, della scuola di medicina del Cairo, della clinica medica di Tubinga, di quella di Zurigo e della clinica psichiatrica di Berlino. Autore di importanti studî e pubblicazioni sulle malattie infettive, sull'anchilostomiasi, e soprattutto in tema di psichiatria. Nella eziopatogenesi delle malattie mentali, pur ammettendo l'intervento di una componente psicologica, o meglio psicopatologica, ne limitò il significato a quello di una semplice "azione di riflesso" e fu un tenace assertore di una loro origine organica: le concepì come malattie del cervello, giungendo a identificare strettamente la psichiatria nella neurologia, e viceversa. Fu seguace di un sistema non coercitivo ("no restraint") per il trattamento dei malati di mente, propugnato da J. Connolly.